Voucher per cassa integrati e apertura serale dei negozi: ecco come prova a ripartire l’economia del Centro Storico

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Che il periodo natalizio sia il più intenso per vendite e consumi è ben noto, così come l’impatto che la pandemia ha avuto sull’economia di ogni scala, da quella globale alla locale. Da qui nascono due diverse iniziative che coinvolgono la nostra città, che vanno a spingere da un lato sul potere d’acquisto dei cittadini, dall’altro sul creare occasioni per i commercianti.

La Ebittosc, Ente Bilaterale del Terziario Toscano che fa riferimento a Confcommercio, Cgil, Cisl e Uil, ha stanziato fondi, per un totale di oltre 150mila euro, da destinare a lavoratori del commercio che nel 2020 e nel 2021 sono stati costretti alla cassa integrazione a causa della pandemia. Tale iniziativa, che prende il nome di “Il buono che meriti”, prevede per ciascun interessato un voucher fino a 300 euro da spendere in negozi convenzionati in tutta la Toscana. Molti gli esercizi commerciali e di servizi che hanno deciso di aderire sia a Lucca che in tutta la provincia (elenco completo e dettagli sono visibili sul sito di Ebittosc).

Parallelamente, nei giorni scorsi il Centro Commerciale Città di Lucca ha comunicato il ritorno dell’apertura straordinaria serale dei negozi del Centro Storico, che quest’anno, dopo lo stop forzato del 2020, torna in una formula nuova: invece delle consuete 3 occasioni spalmate in tutto il mese, un’unica serata il prossimo 23 dicembre.

La motivazione della scelta di un “one shot” è data dal Presidente del CCN di Lucca, Matteo Pomini, in un comunicato diramato da ConfCommercio: “Confrontandoci con i nostri colleghi è emerso come lo shopping serale natalizio distribuito su tre serate fosse diventato un po’ “dispersivo” sul piano del flusso di clientela. Da qua la decisione di provare quest’anno a ottimizzare il lavoro e puntare su una sola serata”.

Foto Wikimedia

Una dichiarazione di per sé innocua, ma che dà spunto a una riflessione più specifica. L’ultima edizione delle aperture serali dei negozi si è svolta a Natale 2019, quando ancora non avevamo mai sentito nominare la parola Covid. Ciò vuol dire che l’idea di contrarre l’iniziativa da 3 a una sola serata non nasce in funzione della pandemia, bensì da una situazione precedente che riguarda l’economia del Centro Storico.

Nel corso delle ultime settimane Lo Schermo ha toccato più aspetti di tale situazione, dal contrasto tra grande distribuzione e piccole botteghe, alla spinosa querelle sull’illuminazione natalizia delle strade. D’altra parte, in un contesto quale quello di Lucca, la salute del Centro Storico diventa indice delle condizioni in cui versa l’intera città; monitorarne ed esaminarne l’andamento diventa di primaria importanza per capire dove stiamo andando.

Non serve un economista per comprendere che le chiusure, il distanziamento, la paura ci hanno lanciati verso gli shop online, velocizzando quel cambiamento delle abitudini di acquisto già in atto da diverso tempo. I negozi fisici non si stanno svuotando in conseguenza della pandemia, la tendenza si è sviluppata molto prima ed è stata trascurata da tutti i livelli amministrativi

Insomma, il Covid non può essere la risposta a tutto. Voucher e aperture serali sono iniziative importanti per rilanciare l’economia del Centro Storico, ma che andrebbero accompagnate da interventi più strutturati e di ampio respiro. Anche in questo caso, non serve un economista, ma una visione sul futuro che vogliamo per la nostra città.

Chiara Bini
Chiara Bini
Classe 1988, Lucchese per nascita e per passione. Giornalista ed esperta di marketing e comunicazione, amo raccontare storie e giocare con le parole. Profondamente curiosa, sono sempre in cerca di nuove realtà, prospettive e punti di vista. A “Lo Schermo” per andare oltre la notizia e scoprire qualcosa di più.

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