Vittorio Fantozzi:”A sinistra stanno già gridando che c’è una destra vorace che sta per prendere il potere, che noia!”

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Prosegue il nostro focus di approfondimento politico in vista delle prossime elezioni regionali: quest’oggi abbiamo intervistato Vittorio Fantozzi, candidato di Fratelli d’Italia. L’ex Sindaco di Montecarlo ci ha illustrato il suo programma politico, non risparmiando severe critiche al centrosinistra e al suo modo di governare il territorio. Infine, Fantozzi si è lasciato andare ad alcune importanti considerazioni sul centrodestra, sia in ambito locale che nazionale.

Vittorio Fantozzi, qual è il suo programma politico e quali istanze del territorio porterà in regione in caso di sua elezione?

I programmi delle campagne elettorali sono sempre o troppo generici o troppo dettagliati, anche se nel caso della nostra regione e della nostra provincia i temi non mancano. Per quanto ci riguarda le istanze, o per meglio dire le priorità sulle quali impegnarsi da subito, restano lo sviluppo economico ed il lavoro, assieme alla sanità, alle infrastrutture ed alla tutela ambientale. Temi cruciali per la quotidianità dei nostri cittadini attraverso i quali adoperarsi per ridare a Lucca il peso che merita in ambito regionale, quel peso specifico che fino ad oggi non gli è stato adeguatamente riconosciuto.

Alle prossime elezioni una terra storicamente rossa come la Toscana potrebbe passare al centrodestra. Secondo lei per quale motivo? Nella nostra regione cosa c’è, oggi, che proprio non funziona?

A non funzionare è una politica, quella di una sinistra sradicatasi dalle proprie origini, che adagiandosi su sé stessa in una posizione di rendita che supera il mezzo secolo ha perso non solo il contatto con la complessità del nostro tempo ma la sfida lanciata dalla globalizzazione prima e dalla postglobaizzazione dopo, affrontata con un piglio spesso fin troppo ideologico o ricorrendo a formule superate dalla storia degenerando spesso, mai come in questa legislatura, fino a dividere i Toscani tra buoni e cattivi.

Da cittadino e da avversario politico, cosa ne pensa della faida Marcucci-Remaschi che ha spaccato il PD lucchese?

Conosco e stimo i protagonisti, meno i risvolti delle loro ultime cronache. Divisioni e spaccature sono momenti naturali nella vita dei partiti, se le prime sono quasi sempre all’ordine del giorno ma capaci, quando la classe dirigente è degna del proprio nome, di farsi valore aggiunto in  qualsiasi organizzazione, le seconde possono rappresentare momenti di non ritorno, spesso irrevocabili a livello dottrinario e programmatico, spesso momentanee per le biografie personali coinvolte.

Per molto tempo lei è stato iscritto ad Azione Giovani e ad Alleanza Nazionale. Quella stagione si è conclusa e, nel nostro territorio, oggi a destra si fa fatica a trovare punti di riferimento credibili e autorevoli. Secondo lei perché? che cosa è mancato e cosa manca?

La fusione a freddo, o meglio la liquidazione, di Alleanza Nazionale con Forza Italia nel progetto del PDL nato, mai realmente vissuto, e morto per mano di Silvio Berlusconi ormai più di dieci anni fa è stata una sciagura senza precedenti nel percorso storico della destra italiana. La dispersione della comunità umana, prima ancora che politica, resta precisa responsabilità di una classe diregente che nella sua maggioranza non si è dimostrata all’altezza del proprio compito. Se oggi questa dispersione viene ricomponendosi lungo il percorso tracciato della crociata solitaria avviata da Giorgia Meloni, ciò che manca ancora è la strutturazione sul territorio, in forme nuove ed aderenti alla realtà, del suo messaggio politico. Ed è naturale che manchi, perché per farlo occorrono tempo, preparazione e risorse, ma soprattutto un modo di intendere l’impegno politico diverso dal mero e costante perseguimento di cariche e prebende.

Secondo lei chi ha la personalità e il carisma giusti per prendere per mano il centrodestra lucchese, anche in vista delle elezioni del 2022?

Ci sono diverse personalità che possono rispondere all’identikit, o meglio allo scopo di riguadagnare al comune di Lucca una guida alternativa alla sinistra. Ciò che vorrei è che questi profili, presentando tutti una indiscutibile serietà frutto del proprio lavoro e della propria condotta personale, trovassero un ambiente politico finalmente pronto a recepirne la disponibilità con la serietà e l’impegno che la sfida richiede, nell’interesse della cittadinanza lucchese.

Forza Italia pare in declino, Fratelli d’Italia sta crescendo e negli ultimi tempi Matteo Salvini sembra un po’ in difficoltà. Qual è lo scenario futuro? Nell’attuale centrodestra stanno cambiando gli equilibri?

Lo scenario sarà quello delle prossime elezioni politiche, dove al centro destra corre l’obbligo di prepararsi a governare il paese senza esitazione con un programma da immediata eseguibilità da preparare fin da oggi rivolto ai temi economici, della tassazione e della burocrazia per rimettere in moto l’Italia. Nel centrodestra arriva il momento in cui Fratelli d’Italia potrà recuperare con successo l’esame con la storia che An non ha superato.

Susanna Ceccardi è la persona giusta o avrebbe preferito un altro profilo come candidato alla Presidenza?

Il contesto politico, cronaca politica e calendario alla mano, non poteva che produrre la candidatura di Susanna Ceccardi, alla quale poteva essere concesso più tempo per condurre una campagna elettorale dove, comunque, in poche settimane ha confinato l’avversario in un immobilismo che è scelta fin troppo evidente dell’apparato comunicativo della sinistra, la quale di fatto ha già avviato il contro canto da manuale della destra vorace prossima al potere. Che noia.

C’è un avversario politico che stima e che, per capacità e bravura, avrebbe voluto dalla sua parte?

Francamente no, ma stima, rispetto per tutti e spesso simpatia per alcuni si. Ho invece sopravvalutato nel tempo molti avversari, vittima della costruzione che di loro facevano egregi uffici stampa, sempre pagati dal cittadino, dove dietro la maschera mediatica non ho trovato che conferme del fatto che a far vincere tanti avversari del centrodestra lucchese sia stata soltanto la nostra inezia ed incapacità.

A suo avviso, per queste elezioni, quali novità politiche, amministrative e legislative chiedono i cittadini?

Il Covid ha avuto per tutti un effetto di messa a fuoco senza precedenti per la nostra epoca, servizi efficienti a misura di persona e non di utente, sostegno concreto al mondo del lavoro, semplificazione nelle scelte e negli iter burocratici. Questo si chiede, questo occorre.

Giovanni Mastria
Giovanni Mastria
Nato a Lucca, classe 1991. Scrivo con passione di cultura, attualità, cronaca e sport e, nella vita di tutti i giorni, faccio l’Avvocato. Credo in un giornalismo di qualità e, soprattutto, nella sua fondamentale funzione sociale. Perché ho fiducia nel progetto "Oltre Lo Schermo"? Perché propone modelli e contenuti nuovi, giovani e non banali.

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