Il mese di giugno 2024 si è chiuso, ieri sera a mezzanotte, registrando un quantitativo di pioggia in linea con la media storica nel centro storico di Lucca. Il bilancio totale indica 52,8 millimetri, a fronte della media (dal 1916 al 2023 compreso) di 57,7 millimetri. In pratica sono mancati 5 millimetri per raggiungere il valore medio. Grazie alla pioggia caduta nei mesi di febbraio, marzo e maggio scorsi siamo a un totale, dall’inizio dell’anno, di 686 millimetri; quantitativo superiore alla media attesa nel primo semestre che per il centro storico di Lucca è di 567,9 millimetri.
Non è questa la sede di analizzare i valori della piovosità o della siccità, argomento che abbiamo già affrontato nel dicembre scorso.
Vogliamo evidenziare, invece, il doppio primato strumentale della provincia di Lucca sul fronte della strumentazione meteorologica.
Anzitutto il primato del numero dei pluviometri automatici della rete SIR (Servizio Idrologico Regionale). In provincia di Lucca sono ben 61, ovvero uno ogni 29,1 chilometri quadrati; valore quest’ultimo che è circa il doppio rispetto alla media regionale (un pluviometro ogni 60,5 chilometri quadrati). In provincia di Firenze di contano 62 pluviometri SIR ma per effetto della maggiore superficie provinciale il rapporto è di uno ogni 56,7 chilometri quadrati. Il valore più vicino alla provincia di Lucca – a conferma della maggiore pericolosità degli eventi meteo avversi attorno alle Apuane – si trova in provincia di Massa Carrara con 32 pluviometri, in pratica uno ogni 36,1 chilometri quadrati.
Il secondo primato riguarda la presenza sul territorio lucchese dell’unico Radar meteo del Dipartimento della Protezione Civile sul territorio toscano. «Radar-DPC – viene spiegato nel loro sito – è la piattaforma del Dipartimento della Protezione Civile che consente di visualizzare, a scala nazionale, sia i fenomeni in corso sia quelli registrati nelle ultime 24 ore attraverso l’elaborazione, in tempo reale, di dati grezzi provenienti dalla rete radar nazionale, dalla rete delle stazioni pluviometriche e termometriche, dai dati satellitari e dalla rete di fulminazioni. Alla produzione di questi dati partecipano, insieme al Dipartimento, le Regioni attraverso la Rete dei Centri Funzionali, l’Enav Ente nazionale per l’assistenza al volo e l’Aeronautica Militare. Sulla mappa è possibile impostare un prodotto di base scegliendo tra:
VMI (Vertical Maximum Intensity) e SRI (Surface Rainfall Intensity) per conoscere le zone dove sono in corso fenomeni di un certo rilievo. I dati si aggiornano ogni cinque minuti;
TEMP per visualizzare la mappa delle temperature registrate al suolo dalle stazioni termometriche a terra. Si aggiorna ogni 60 minuti;
SRT (Surface Rainfall Total), che rappresenta le cumulate di precipitazioni registrate nelle ultime 1,3,6,12, 24 ore integrando i dati della rete radar con i dati delle stazioni pluviometriche a terra. Si aggiorna ogni 60 minuti.
A seconda del prodotto scelto varia la legenda in mappa.
L’utente, che può scegliere di visualizzare la mappa anche su uno sfondo scuro (DarkBaseMap), può sovrapporre al prodotto impostato altre informazioni, scegliendo tra:
DPC – IR (Infrared) 10.8 che rappresenta la copertura nuvolosa attraverso l’elaborazione di un dato satellitare sul canale dell’infrarosso. Si aggiorna ogni cinque minuti;
LTG (Lightning) che rappresenta la mappa dei fulmini. Si aggiorna ogni dieci minuti;
WIND AMV (Atmospheric Motion Vector) che rappresenta la Direzione e l’intensità del vento in quota attraverso l’elaborazione di un dato satellitare. Si aggiorna ogni venti minuti;
DPC – HRD (Heavy Rain Detection), visualizzabile impostando, come prodotto di base, il VMI o l’SRI, individua le aree dove sono in corso fenomeni di un certo rilievo, classificati secondo un Indice di Severità, e visualizza la loro possibile traiettoria nel brevissimo termine. Si aggiorna ogni cinque minuti».
Spuntando la funzionalità “Radar” è possibile infine verificare dove sono collocati gli apparati e se sono funzionanti (l’immagine qui sopra mostra con il pallino verde i radar funzionanti, in rosso quelli non funzionanti e la freccetta azzurra indica il radar sul territorio toscano). Tra le funzionalità presenti in questa piattaforma è possibile: ricercare un indirizzo specifico sul territorio nazionale; scaricare i dati relativi al prodotto di base scelto; osservare l’animazione delle immagini acquisite nelle 24 ore. È possibile attivare o disattivare le notifiche degli aggiornamenti sulla mappa. Sulla pagina della Piattaforma Radar-DPC è disponibile la documentazione sulla piattaforma e sui prodotti visualizzabili.
Il Radar che si trova sul territorio toscano può essere visualizzato anche da Google Maps. Digitando le coordinate: 43°57’41.3″N 10°36’37.1″E, oppure: 43.961472, 10.610306 si viene trasportati nel territorio di Villa Basilica, a breve distanza dalla via San Bartolomeo nella zona vicina a Madonna Del Monte. Scegliendo la vista da satellite e zumando più volte si vede chiaramente la grande sfera verde che contiene la strumentazione radar, impianto che è ben mimetizzato fra gli alberi, tanto da non risultare visibile anche per coloro che percorrono l’adiacente strada sterrata.
La gestione del sistema di allerta nazionale è assicurata dal Dipartimento della Protezione civile, dalle Regioni e dalle Province autonome attraverso la rete dei Centri Funzionali, nonché le strutture regionali ed i centri di competenza chiamati a concorrere funzionalmente ed operativamente a tale rete. Ai fini delle attività di previsione e prevenzione, le Regioni e le Province Autonome, anche cooperando tra loro e d’intesa con il Dipartimento della Protezione civile: suddividono e/o aggregano i bacini idrografici di propria competenza, o parti di essi, in ambiti territoriali significativamente omogenei per l’atteso manifestarsi nel tempo reale della tipologia e della severità degli eventi meteo-idrologici intensi e dei relativi effetti; e stabiliscono un insieme di valori degli indicatori che, singolarmente o concorrendo tra loro, definiscono, per ogni tipologia di rischio, un sistema di soglie articolato almeno sui due livelli di moderata ed elevata criticità, oltre che ad un livello base di situazione ordinaria, in cui le criticità possibili sono ritenute comunemente ed usualmente accettabili dalle popolazioni.
La rete del Centri funzionali è nata nel 2003 con le convenzioni fra Dipartimento della Protezione civile e singole Regioni.
Gli indirizzi operativi sono destinati ad “ALLERTARE CHI DEVE ALLERTARE…” il sistema della Protezione civile e le popolazioni ai fini della salvaguardia loro e dei beni nel tempo reale e nell’ambito del quadro legislativo vigente. Ciascuna Regione o Provincia autonoma avrà quindi cura di indirizzare e/o stabilire le procedure e le modalità di allertamento del proprio sistema di Protezione civile ai diversi livelli, regionale, provinciale e comunale ai sensi del decreto legislativo n. 112/1998, della legge n. 401/2001 e della normativa regionale in materia di protezione civile, nonché secondo le indicazioni e i criteri di massima per la pianificazione d’emergenza già emanati dal Dipartimento della Protezione civile e aggiornati costantemente.
Compito della rete dei Centri Funzionali è quello di far confluire, concentrare ed integrare tra loro: i dati qualitativi e quantitativi rilevati dalle reti meteo-idro-pluviometriche, dalla rete radarmeteorologica nazionale, dalle diverse piattaforme satellitari disponibili per l’osservazione della terra; i dati territoriali, geologici e geomorfologici; le modellazioni meteorologiche, idrologiche, idrogeologiche ed idrauliche.
La finalità di tale compito è di fornire un servizio continuativo per tutti i giorni dell’anno e, se del caso, su tutto l’arco delle 24 ore giornaliere che sia di supporto alle decisioni delle autorità competenti per le allerte e per la gestione dell’emergenza, nonché assolva alle necessità operative dei sistemi di protezione civile.