Sono sempre più numerose le segnalazioni pervenute alla nostra redazione e reperite su forum online e community social in cui i cittadini lamentano di essere stati vittime di una tentata truffa: la cosiddetta truffa dello specchietto.
Fingendo un contatto con la macchina in corsa del malcapitato, alcuni uomini (ma spesso anche solo uno) si avvicinano alla vettura imprecando e lamentando un danno subito allo specchietto della propria vettura, che risulta rotto o parzialmente assente. La vittima prescelta troverà inoltre sulla sua fiancata alcuni evidenti segni che testimonierebbero, all’apparenza, un effettivo contatto. A questo punto comincia un vero e proprio teatro, in cui questi subdoli personaggi arrivano a chiedere un risarcimento in contanti per non coinvolgere le compagnie assicurative. Molti, purtroppo, spaventati e spaesati, accettano.
Abbiamo raccolto la testimonianza della signora Rosella Conte, vittima della tentata truffa pochi giorni fa nei pressi di San Filippo. Rosella ha pubblicato un post chiarificatore sul noto gruppo Facebook “Sei lucchese se…” e si è resa disponibile a divulgare l’accaduto anche tramite i nostri canali, per mettere in guardia tutta la popolazione.
Riportiamo quindi di seguito la sua testimonianza.
“Truffa dello specchietto a San Filippo. Gira una Alfa Giulietta bianca con un giovane a bordo. Fate attenzione. Se gli dite che chiamate i carabinieri si squaglia come neve al sole. Avrete un segno nero sulla carrozzeria, ma non ci cascate”.
E dopo aver contattato le forze dell’ordine ha aggiunto:
“Su consiglio dei Carabinieri aggiungo dei particolari sulla cosiddetta “truffa dello specchietto”. Ho sentito un colpo sulla carrozzeria, come se fosse un sassolino. Ho poi visto dallo specchietto retrovisore un’auto che sfanalava e grandi gesti plateali del conducente, che suonava il clacson ripetutamente. Ho quindi parcheggiato presso i magazzini Maury’s e l’auto si è accostata. Era una Giulietta bianca guidata da un giovane alto e di carnagione olivastra. Solo successivamente ho saputo che risulta già schedato. Lui è sceso e mi ha accusato di avergli rotto lo specchietto sinistro. Il mio specchietto dx era integro, però (e qui sta il colpo di genio) avevo un lungo segno nero sulla carrozzeria proprio ad altezza specchietto. E’ stato questo particolare a non consentirmi di mandarlo subito al diavolo, in quanto mi sono chiesta se forse non mi fossi davvero accorta di avere “stretto” un’auto in sosta. Lui ha fatto finta di accettare di compilare il CID, come gli avevo inizialmente proposto, per poi avvisarmi che il mio premio assicurativo sarebbe aumentato moltissimo. Ha inoltre aggiunto che lo specchietto costava circa 600 euro, ma che avrebbe potuto acquistarlo usato a 200 euro. Saremmo potuti andare insieme ad un bancomat, mi ha fatto presente, proposta che però ho prontamente rifiutato. Mi ha molto aiutato in questo il mio agente dell’Unipol, che ho chiamato al telefono. In tempi record ha verificato che la proprietaria di quell’auto aveva subìto già tre condanne per truffa. Senza più dubbi ho pertanto avvisato il lestofante che avrei chiamato i Carabinieri. Se ne è andato, ma prima ha voluto cancellare personalmente la foto della sua targa dal mio cellulare. Io ho accettato la sua richiesta, evitando maggiori problemi, anche perché il mio assicuratore aveva ormai comunque i dati. Ho scoperto poi che il rumore del sassolino era stato causato da un bullone lanciato e che il segno nero era stato provocato da una specie di penna telescopica. Mi hanno segnalato che il truffatore ora gira su una utilitaria ocra. Fate attenzione“.