Troppi numeri, terrorismo mediatico? Una guida per leggere nel modo giusto i dati del contagio

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Chi non terrorizza si ammala di terrore per colpa dei media. E’ questa la convinzione che si è creata da quando si parla di Covid-19 e che ora, con il secondo lockdown, ha letteralmente preso il sopravvento. Nel mirino i giornalisti che, invece che guadagnarsi la stima grazie al loro lavoro, la perdono: “Scrivete sempre e solo per creare terrorismo mediatico. Nel titolo solo il numero dei contagiati, mai quello dei guariti”, “Siete solo capaci di creare panico”. Questa la routine quotidiana dei commenti che ogni giorno si leggono quando sulle varie testate locali viene pubblicato il giornaliero aggiornamento dei dati del contagio.

Inutile dire che viviamo tutti in un momento storico di solitudine, paura e forte stress, dovuto, oltre alla crisi sanitaria ed economica, anche alle troppe e continue notizie riguardo il virus. Detta alla nostra maniera: “Un se ne può più!”. Ma a quello che viene di solito definito ‘information overload’, ovvero il sovraccarico ansioso di informazioni, si può vincere paradossalmente in un solo modo: informandosi e imparando a leggere i dati oltre tutti quei titoli.

Prima quindi di tornare a parlare ‘finalmente’ di altro, ecco una piccola guida in riferimento ai dati toscani del bollettino Asl ufficiale di ieri (16 novembre). 

Come si leggono i dati? 
In premessa la distinzione fra i nuovi tamponi giornalieri e quelli di controllo, ovvero quelli eseguiti su chi è già positivo per verificarne l’eventuale negatività. Ieri, su 15mila 692 tamponi effettuati, 6mila 961 erano ‘i nuovi’ e di questi 2mila 361 sono risultati positivi (33,8%). I nuovi casi del giorno erano quindi 2mila 361.  

Per capire come leggere però prima di tutto è necessario distinguere tre termini: nuovi casi, ovvero il numero che indica l’incremento giornaliero dei tamponi positivi; i casi totali, ovvero il totale dei contagiati dall’inizio della seconda ondata che comprende anche i guariti e i morti (84mila 197); l’incremento giornaliero dei nuovi positivi rispetto al totale del giorno precedente (+301). 

Ma allora se venivano notificati 2mila 361 tamponi positivi in più, perché sulle tabelle leggiamo che l’incremento degli attualmente positivi rispetto al totale di ieri è +301

Prendiamo 3 insiemi (fonte lab.gedidigital.it): l’insieme 1 è quello che racchiude gli attualmente positivi, l’insieme 2 è quello dei guariti e l’insieme 3 quello dei morti. Tutti insieme formano i casi totali appunto.  

Ieri, mentre 2mila 361 in Toscana si contagiavano (nuovi positivi) ed entravano nell’insieme 1 (attualmente positivi), ben 2mila e 8 guarivano e passavano quindi dall’insieme 1 all’insieme due (quello dei guariti). Contemporaneamente si contavano purtroppo 52 deceduti che dall’insieme 1 passavano all’insieme 3 (quello dei morti). Dunque, a seguito di questi passaggi, il totale degli attualmente positivi (insieme 1) diminuiva e l’incremento giornaliero dei nuovi positivi rispetto al giorno precedente era appunto +301, non +2mila 361. Questo non perché gli altri 2mila e 60 tamponi positivi (2mila 361 – 301) sono ‘spariti’, ma perché l’insieme 1 (quello degli attualmente positivi a cui si sono aggiunti quei nuovi 2mila 361), per dirlo alla buona, ha perso numero (quantità) grazie ai guariti e a causa dei morti. Sono i nuovi tamponi positivi che sono 2mila 361, ma non l’incremento dei positivi rispetto al totale del giorno precedente. 

Sui titoli per capire meglio si dovrebbe quindi leggere: “Rispetto al totale di ieri, i positivi crescono di 301. Il totale dei tamponi giornalieri risultati positivi è 2mila 361, ma oggi 2mila e 8 persone sono guarite e 52 decedute“.  

Per quanto riguarda la Provincia di Lucca, abbiamo il numero che indica i nuovi casi del giorno (354), che ricordiamo essere l’incremento giornaliero dei tamponi positivi, il numero dei deceduti (7), ma non sappiamo quanti sono i guariti. Perciò, secondo il precedente ragionamento, non possiamo calcolare l’incremento dei positivi rispetto al totale del giorno precedente, che non è +354

La situazione in Toscana 

La curva è in salita, ma questo anche perché stanno arrivando i risultati dei tamponi in ritardo. Nella regione il totale degli attualmente positivi (sempre riferito alla giornata di ieri) è 54mila 152. Di questi, 52mila 83 sono a casa (asintomatici o con sintomi lievi), mentre 1792 sono i ricoverati (+15) su un totale di 4mila 262 posti letto a disposizione, pari al 42%. E’ stata quindi superata la soglia limite del 40%, motivo per cui siamo in zona rossa. Di questi ricoverati (1792), 277 sono in terapia intensiva (-7). La Toscana ha a disposizione 575 posti in TI, di cui appunto 277 occupati, pari al 48,2%. La soglia d’allerta scatta al 30% e il superamento di questa soglia è un altro dei motivi per cui siamo in zona rossa oltre all’indice Rt di 1,8. Decessi: 52. 

I numeri rimangono alti, ma in questi ultimi giorni la variazione assoluta dei guariti ha superato quella dei positivi e questo fa si che sia calato anche l’aumento percentuale degli attualmente positivi. Per quanto riguarda il rapporto tra nuovi contagi e tamponi, 15 su 100 risultano positivi, in diminuzione rispetto alla prima ondata: il 18 marzo in piena fase 1, con un numero inferiore di tamponi effettuati (7mila 606), 31,5 su 100 risultavano positivi.  
Il tasso di letalità è del 3,8%

I ricoveri nella Provincia di Lucca 

All’ospedale di Lucca sono 103 i ricoverati, di cui 16 in terapia intensiva. Anche all’ospedale Versilia sono 103 i ricoverati, di cui 12 in terapia intensiva. 

Rispetto alla fase 1 quindi ci sono sia aspetti negativi, sia aspetti positivi. Oggi il virus colpisce anche i più giovani (età media 40 anni), ma rispetto alla prima ondata i tamponi che vengono fatti ogni giorno sono molti di più e questo porta inevitabilmente a leggere numeri più alti. Fortunatamente molti dei contagiati sono asintomatici (in Toscana circa il 96,2%), ma ciò non basta a calmare la pressione sugli ospedali che sono in sofferenza. Il problema maggiore resta sempre il solito: è altamente contagioso. Ciò unito alla mancanza di personale e all’assenza di un piano crea inevitabilmente del caos. 

Ma la tensione si può vincere grazie alla razionalità e spegnendo ogni tanto la tv, onde evitare che i numeri prendano il sopravvento su tutto e anche l’informazione stessa diventi un male anziché essere un bene primario. In attesa del vaccino, rispettiamo quindi tutte le norme di sicurezza del caso, soprattutto per i più deboli, augurandoci che tutti questi numeri tornino finalmente a scendere nel minor tempo possibile perché il colore giallo ci piace di più.

Foto: screen da lab.gedidigital.it

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