Che la grande festa cominci! Da domani Lucca sarà invasa da una variopinta processione di giovani. A migliaia. E andrà avanti così fino al 1novembre, per ben cinque giorni. Già se ne vedono le avvisaglie e per Lucca gira già quell’aria che prelude alla festa. Se le previsioni meteo, che promettono bel tempo per le date dei Comics, saranno, come si spera, rispettate, sicuramente avremo cinque giorni di una festosa sarabanda: una festa sana, genuina, democratica nel più vero senso della parola: la fiumana di giovani che passa da una piazza all’altra tracima per ogni via le strade e si posa su ogni spazio adatto ha come annullato ogni distanza sociale ed ogni differenza per creare una comunità di liberi ed uguali, mossi da un’ansia di Vita Bella.
Lo dico nella forma più chiara: a me questa fiumana di giovani che adotta Lucca come luogo di un’esperienza vitale di gioia, di fratellanza, di amicizia, a me questa fiumana piace.
E ancor più mi piace assistere ad una sorta di miracolo che si rinnova di anno in anno: la mutazione identitaria di Lucca. Per cinque giorni è come se la antica città vivesse una trasformazione. Perde quella sua fisionomia di città chiusa e ostile alle novità, che fa parte delle sue più consumate rappresentazioni (vi hanno contribuito poeti che rispondono ai nomi di D’Annunzio, Ungaretti e Pasolini) si disfa delle sue più inveterate abitudini, modifica radicalmente il suo stesso impianto antropologico: da città custode della tradizione a luogo aperto alle novità più coinvolgenti.
La mutazione identitaria la investe tutta, a cominciare dal suo tessuto urbano: da giorni tendoni, tende, stands, padiglioni variamente assortiti occupano ogni spazio utile allo svolgimento della festa: dalle Mura alle piazze simbolo (San Martino, San Michele) che da stamani accolgono quella entusiasta fiumana di giovani che da tutta l’Italia si sono messi in movimento alla volta di Lucca.
Non si insisterà mai abbastanza sulle implicazioni culturali di questo fenomeno che ha tutte le caratteristiche di un evento che segna un passaggio esistenziale destinato a segnare in positivo una generazione.
Per le migliaia di giovani che per i Comics vengono a Lucca la nostra città rappresenta il luogo e l’occasione per vivere esperienze ad alta intensità emozionale, per riconoscersi come protagonisti di una socialità comunitaria aperta e tollerante, che si vorrebbe porre alla base di un nuovo patto di cittadinanza fondata sulla condivisione dei più alti valori dell’umanità.
Guardiamola con il giusto spirito questa meravigliosa fiumana che dell’antica Lucca conserverà negli anni che verranno il ricordo di una città accogliente, amica, dove nei magici giorni dei Comics hanno sperimentato l’inebriante sensazione di vivere il loro sogno di un mondo più bello, più buono, più giusto, più felice.
È la nostra risposta agli orrori che ci vengono dall’Ucraina e vale come un grido alto e forte che reclama una giusta pace per quelle popolazioni aggredite.
La città si è preparata a questa invasione. Che è, bisogna sottolinearlo, anche l’occasione di una salutare pioggia finanziaria. Dopo i tristi mesi della pandemia e della siccità ci voleva proprio il soccorso dei Comics per recare al tessuto commerciale, ma non solo a quello, una robusta trasfusione di soldi che andrà a beneficio di tutta la città.
I conti si fanno presto: valutato che sarà circa un milione il numero complessivo dei visitatori dei cinque giorni dei Comics e che ognuno di questi spenderà come minimo dalle 50 alle 100 euro (e sono stato basso) significa che la fiumana porterà a Lucca una cifra assai vicina ai 100 milioni di euro.
Detto secco: non c’è in Italia una manifestazione che sappia muovere un uguale flusso economico – E scusate se è poco.
Prima di concludere queste considerazioni ci tengo a fornire un’informazione rivolta i lucchesi che vogliono conoscere la storia di questa manifestazione. Ci ha pensato, e non poteva essere che lui Massimo Di Grazia a curare una pubblicazione che ha tutti i requisiti per soddisfare interessi e curiosità. Si intitola “Lucca Comics story” e sarà nelle librerie e negli stands già da domani. Con prosa spigliata il libro ripercorre una storia che partì alla metà degli anni 60 grazie alla volontà del sindaco di allora il dottor Giovanni Martinelli che ne intuì le grandi potenzialità e la difese contro gli scettici e i detrattori.
Se Lucca può vantare di ospitare la più grande kermesse giovanile d’Italia lo deve al dottor Martinelli che accolse con entusiastica lungimiranza la proposta di Rinaldo Traini che, sfrattato da Bordighera, era alla ricerca di una città che potesse ospitare la Rassegna dei Comics.
Quando si incontrano volontà, intelligenza e buona disposizione d’animo danno frutti meravigliosi. Ce lo conferma la variopinta fiumana che per cinque giorni farà grande festa nella nostra cara vecchia e buona Lucca.
P.S. Alla festa prendo parte anch’io. Per cinque mattine, dalle 11, dispongo di un tavolo alla vineria Marsili di piazza San Michele dove, con un gruppo di fedelissimi, pasteggiamo con ottimi panini innaffiati dal saporito “Particolare” prodotto dalla cantina “Buonamico”: Il tavolo è aperto a tutti. Nel più genuino spirito dei Comics.
Bravo Umberto, hai colto perfettamente lo spirito dei comics e quanto questa manifestazione porti alla città in termini sia economici che di immagine. Grazie per l’accenno che fai al mio libro, che vuole essere un omaggio al sindaco Giocanni Martinelli, e a Rinaldo Traini in primis e a tutti coloro che nel corso degli anni hanno contributo a far crescere e rendere sempre più grande questo straordinario evento.
massimo di grazia
Il mio plauso al professore Sereni, che come al solito si esprime con il suo modo semplice e burlesco che rende piacevole la lettura dei sui interventi. Sono onorato di far parte dei suoi fedelissimi, che sederanno come annunciato dal Professore al tavolo della vineria Marsili
C’è anche chi approccia questa importante manifestazione in modo diverso dal nostro: tutto lecito e ammissibile. Però attenzione a non farsela portare via perche’ gestita, condotta, realizzata e studiata in termini soltanto di entusiasmo festante, piuttosto che seriamente impostata e organizzata per far fronte adeguato agli sviluppi che prevediamo e auspichiamo di larga portata in futuro. E senza danneggiare i cittadini di Lucca e dintorni, una territorio che può assurgere a risultati ancora piu’ straordinari di quelli conseguiti in diversi secoli di autonomia, indipendenza e libertà. Sulla più grande Porta di accesso attraverso le intatte Mura sta scritto: “Libertas”. Parola molto discussa, ma noi l’abbiamo scolpita nella pietra e del cuore, credeteci.