Anche per questa settimana apro con una citazione latina “gutta cavat lapidem” che non solo gli allievi del Classico Machiavelli, ma anche il grande pubblico traduce così “La goccia perfora la pietra”, frase che incoraggia a proseguire negli sforzi con volontà e determinazione se si vuol dare esito positivo all’azione intrapresa.
E così credo di essere giustificato se ritorno alla questione Caselli Di Simo. Lo faccio sollecitato dalla lettura della prima pagina della “Gazzetta di Parma”, quotidiano al quale collaboro, che ieri (mercoledì 22 novembre) presentava in grande evidenza la notizia della decisione del Ministro della Cultura Sangiuliano di procedere all’acquisto di Villa Verdi, per destinarla a spazio museale della memoria del maestro. Per festeggiare l’acquisizione, è sempre il ministro che parla, si terrà un grande concerto al teatro Regio di Parma.
Sarà perché tiro sempre l’acqua al mio mulino, la lettura di queste notizie mi ha immediatamente fatto scattare il riflesso Lucca. Ma perché in questa nostra città non si riesce a condurre un’operazione del genere?
Si badi bene: Villa Verdi e Caffè Caselli Di Simo sono due realtà ben diverse, per ordine di grandezza per il significato simbolico e quindi per l’entità delle risorse necessarie per cui non mi sogno certo di accarezzare l’idea di un intervento ministeriale per il locale di via Fillungo.
Detto questo e messe le carte in tavola è invece il caso di prendere lo spunto con quanto sono riusciti a fare a Parma, per provare anche a Lucca a mettere la palla in buca ed a realizzare un’operazione di grande spessore per la valorizzazione della memoria pucciniana e per il conseguente potenziamento dell’identità pucciniana della città.
Seguiamo la via tracciata da Parma, dove gli amministratori comunali ed il sistema istituzionale-politico hanno stabilito una solida convergenza intorno al progetto dell’acquisizione di Villa Verdi e della sua utilizzazione come luogo pubblico di cultura e di arte. Da qui si deve partire per ogni successivo passo.
E allora la palla torna alla città e segnatamente alle sue rappresentanze istituzionali e politiche che non possono più dilazionare una presa di posizione sul tipo, per intenderci, di una dichiarazione d’intenti con la manifestazione della volontà di procedere al recupero ed alla valorizzazione del Caffe Di Simo, quale luogo storico di esperienza pucciniana.
Se di tanto il sindaco Pardini è convinto rompa gli indugi e pronunci le parole che la città attende. Perpetuare quel silenzio evasivo, che era il marchio di fabbrica delle precedenti amministrazioni, non genera altro se non sfiducia e incertezze sulle quali è impossibile costruire quell’iniziativa decisa che porta al successo.
Assolutamente imperdonabile sarebbe lasciarsi sfuggire l’occasione del Centenario Pucciniano senza essere riusciti a restituire alla città quel luogo di cultura e d’arte che fece di Lucca il crocevia di tanta della sensibilità italiana del Novecento.
Al sindaco Pardini, della cui buona volontà sono più che convinto, voglio ricordare che della sua maggioranza fanno parte, rappresentati di forze politiche che nel recente passato avevano avuto modo di manifestare, anche con iniziative pubbliche, la contrarietà per l’abbandono del Caffe Caselli-Di Simo e quindi in Giunta può contare su autorevoli appoggi. Li ascolti e se ne fidi più dei suggerimenti del Comitato dei Frenatori che alberga nelle stanze di Palazzo Santini, riproducendo le avvolgenti spire di quel Sinedrio che aveva preso il sopravvento nelle Giunte Tambellini.
Se Sparta piange, Atene non ride; siamo sempre lì. C’è un sistema per rimuovere gli ostacoli, c’è una prassi istituzionale che è deputata a portare allo scoperto i responsabili dell’inefficienza e della inettitudine.
Ai miei tempi, davvero “altri tempi” (Cicerone: “o tempora o mores”) queste cose le facevano le opposizioni, ma gli attuali sedicenti oppositori si portano sulle spalle il peso di tante sciagure che non si sentono in salute per poter fare questa parte. Cerco di aiutarli: basta che presentino una mozione di una sola riga, così congegnata: “Centenario Pucciniano 2024. Determinazioni”. Il resto viene da sé.
Staremo a vedere. Anche se non è un bel vedere. Sulle pagine toscane di “Repubblica” è apparsa in questi giorni la notizia del programmato intervento della Regione Toscana nel salvataggio delle Terme di Montecatini. Si parla di milioni di euro che, attenzione, dovranno servire a riqualificare i vetusti stabilimenti termali per trasformarli in teatri, cinema, musei, spazi di mostre e di produzione culturale in modo da fare di Montecatini il polo di una vasta area che si estende ben oltre a quella località. L’idea è fare di Montecatini una Firenze per la Toscana Nordoccidentale e la Regione è pronta a mescere centinaia di milioni. Se fossi negli amministratori di Lucca mi preoccuperei per quel progetto.
Così come è sceso opportunamente in campo per difendere l’Aeroporto di Pisa il sindaco Pardini si attivi fin da subito per tutelare il ruolo della nostra città che dall’operazione Regione Montecatini subirà sicuri contraccolpi.
P.S.
Con una certa soddisfazione, perché presumo di avervi contribuito con gli interventi su “Lo Schermo” segnalo l’accoglienza positiva registrata in città per la illuminazione natalizia. Da quello che è già dato di vedere in queste sere di preparazione si rimane favorevolmente colpiti dallo sforzo compiuto dagli amministratori comunali per rendere più accogliente e festosa la città in occasione delle Festività Natalizie. Aggiungo un altro suggerimento: accompagnare l’inaugurazione del presepio in Loggiato Pretorio con l’esibizione di bande musicali, di canti corali e magari anche di zampognari.
Con uguale soddisfazione informo che la sera del 1° dicembre, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca si terrà la proiezione del film “Giovani Mariti” che avevo sollecitato proprio sullo Schermo.
…Gutta cavat lapidem…
Meravigliose le citazioni in latino del Professore Sereni che usa per incalzare l’amministrazione Comunale sulla questione Desimo citando la città di Parma e la villa del compositore Verdi, che diventerà museo. Il Professore nel suo intervento settimanale lancia un altro messaggio dove mette in quardia gli amministratori Lucchese , sul recupero delle terme di Montecatini dove sono previsti teatri ,spazzi culturali, cinema e musei, dove la Regione Toscana punta a fare di questa città il centro culturale della Toscana , oscurando sicuramente Lucca. Ringrazio in fine il Professore per aver sollecitato l’idea del presepe in loggiato Pretorio e ricordare che il 1 Dicembre ci sarà la proiezione al centrale del film “ Giovani Mariti “ girato a Lucca per festeggiare il centenario del regista Bolognini.
Ben scavato, vecchia talpa !!!
ha solamente ragione il Prof. Sereni; occorre una forte e deciso atto di coraggio e di amore per la città per far ripartire la più bella via di Lucca, Via Fillungo. La città storica, la città antica, la città dell’arte, la città di Puccini…. Questo atto si concretizza nella riapertura del Caffè Caselli, lo storico locale simbolo e emblema di un ritrovo di intelligenze, cultura e politica. La Storia della città di Lucca. L’appello, ripetuto, sentito e condiviso non venga lasciato nel vuoto: questa amministrazione aveva fatto del recupero della storia della città un “leit motiv” in campagna elettorale: questo è il momento, questa è l’occasione. Si lascino perdere le trombonate, i suggerimenti sempre finalizzati ai proprio meschini interessi di bottega, e si punti sull’obiettivo concreto. E’ li davanti agli occhi di tutti. Il Caffè Caselli, il caffè di Puccini !