“Sistema Ambiente, raddoppia il costo della nuova sede: pagheranno i cittadini con tassa rifiuti più alta”

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I consiglieri comunali Santini e Di Vito svelano la cifra (intorno agli otto milioni di euro) e parlano di vicenda scandalosa, chiedendo spiegazioni a Raspini e Tambellini. “Questa è una bomba a orologeria sul futuro dell’azienda”

“La nuova sede di Sistema Ambiente a San Pietro a Vico costerà il doppio di quanto annunciato da Comune e azienda dei rifiuti, e a pagare saranno i cittadini che vedranno aumentarsi le tariffe. Un altro scandalo di cui l’amministrazione Tambellini-Raspini deve spiegazioni”. A svelare la vicenda, documenti alla mano, sono i consiglieri comunali Remo Santini e Alessandro Di Vito, che entrano nei dettagli, rendendo noti particolari del tutto inediti che faranno discutere. E si aggiungono ai recenti scoop di Striscia la Notizia sull’utilizzo improprio dei capannoni. “La realizzazione della nuova sede con uffici tecnici ed amministrativi, autoparco, officina e servizi collaterali che secondo quanto annunciato ai lucchesi sarebbe dovuta costare 4 milioni e 850 mila euro, schizzerà invece a 7 milioni e 450 mila euro come si evince dai documenti di cui siamo in possesso – sottolineano Di Vito e Santini – ma è facile ipotizzare che si andrà anche oltre gli 8 milioni, considerando l’aumento dei costi delle materie prime. Perché? Il bando per la realizzazione della nuova sede non imponeva ai progettisti di presentare un’offerta che rientrasse nei costi stimati, ovvero un obbligo di spesa. E soprattutto la stima non teneva conto dei costi legati alle sistemazioni esterne, spese tecniche e somme a disposizione della stazione appaltante per imprevisti e allacci”. Un bel guaio, secondo quanto sostenuto dai due consiglieri comunali, che palesa la superficialità dei vertici di Sistema Ambiente e del Comune. “Per coprire i maggiori costi, sicuramente l’azienda dei rifiuti in questi anni dovrà ritoccare al rialzo le tariffe da applicare ai cittadini, che quindi si troveranno bollette più salate, e pagheranno per responsabilità che non hanno – sottolineano Santini e Di Vito -. Il raddoppio dei costi è ancora più problematico, in quanto Sistema Ambiente ha già contratto un mutuo con un importante istituto nazionale di tre milioni di euro da restituire in sette anni, e il cui pagamento è iniziato dall’anno scorso. Senza considerare che Sistema Ambiente continua a corrispondere al Comune 220 mila euro l’anno per l’affitto della sede di Borgo Giannotti, e chissà per quanto tempo ancora visto che i lavori della nuova sede sono molto indietro”. I due consiglieri comunali fanno ulteriori valutazioni. “Secondo i nostri calcoli siamo di fronte ad una passività di 5 milioni di euro – sostengono -. E oltre al mutuo concesso, va detto che il sistema di tariffazione non consente il recupero degli investimenti entro i tempi concessi dalla banca, e che gli investimenti previsti si sovrapporranno anche con i costi per la bonifica della discarica della Montagnola a Nave, che ci risultano stimati in di 6 milioni e mezzo di euro. Ma ci sono delle domande che vorremmo rivolgere al presidente Romani e al candidato sindaco Raspini, che aveva la delega nel momento clou delle scelte: i soci di Sistema Ambiente, e soprattutto i soggetti interessati ad acquisire la quota di capitale del socio privato che dovrà essere dismessa a breve, sanno dei costi lievitati o no? Qui c’è da fare molta attenzione, altrimenti si potrebbe anche paventare una turbativa d’asta con tutte le conseguenze del caso, giudiziarie e non. Dovranno ricapitalizzare Sistema Ambiente per coprire questo clamoroso imprevisto ed alleviare così l’impatto sulle tasse per i lucchesi, o si dovrà fare ricorso ad un nuovo, esorbitante indebitamento con gli istituti finanziari (ammesso e non concesso che qualcuno sia disponibile a finanziare quest’opera)? E in che modo? Attendiamo risposte urgenti. Altro che Striscia la Notizia, la vera bomba è questa”.

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