Si chiamava Lorenzo.

-

Lorenzo Lazzareschi, nato a Vinci (FI) il 20/03/1970.

Abitava con la sua famiglia tra Tofori e Camigliano, il padre era un alto funzionario dello Stato.

A 19 anni era entrato nell’Accademia Navale di Livorno da dove era uscito per entrare nel G.O.S. il GRUPPO OPERATIVO SUBACQUEI dipendente del Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare, il leggendario “COM.SUB.IN” di La Spezia.

Un addestramento durissimo, severo, intenso per acquisire la qualifica di “Palombaro” una delle più antiche specializzazioni della Marina Militare; questa qualifica nasce nel 1849 con la Scuola Palombari di Genova; nel 1910 venne portata al Varignano di La Spezia, alle “Grazie”, dove tuttora ha sede. La qualifica e la sede vennero istituzionalizzate con il Regio Decreto del 15 giugno 1933. Ancora oggi La Spezia è una delle scuole militari più formative a livello mondiale. Basti pensare che al termine del secondo conflitto mondiale il nascente Stato di Israele per addestrare il proprio personale incursore di marina, venne in Italia a reclutare proprio gli Incursori di Marina eredi delle imprese di Alessandria d’Egitto e di Suda!

Il Palombaro militare opera essenzialmente per la bonifica dei porti e dei punti attracco con i Nuclei S.D.A.I. “Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi”, oltre ad effettuare missioni di recupero e soccorso a sommergibili in difficoltà e altre missioni in tema.

Nel 1998 il Sottotenente di Vascello Lorenzo Lazzareschi, che nel frattempo aveva raggiunto le più alte qualifiche operative in Marina, quali quella di Sommozzatore e Paracadutista Militare, oltre alla delicata qualifica di E.O.D. “Esplosive Ordinance Disposal” era impegnato, assieme ad altri colleghi, per una delicata operazione di bonifica del porto di Sazeno, in Albania.

Questa missione rientrava tra le altre gestite dalla D.I.E. “Delegazione Italiana Esperti”, un team multiforze di Ufficiali e Sottufficiali inviato dal Governo italiano, in accoglimento di una specifica richiesta delle autorità albanesi, per la ripresa della sovranità del governo “shipetaro”. Di fatto una missione poco conosciuta, ma di grande importanza.

Questa missione era stata richiesta perché dopo il crollo del regime comunista  di Enver Hoxha all’inizio degli anni ’90, una serie di forti disordini interni avevano portato il paese alla “Costituzione della Repubblica di Albania” nel Novembre del 1997; poco prima la popolazione albanese, attratta da una illusione di facile arricchimento, aveva investito tutte le poche risorse personali nel “sistema piramidale” sul modello dello “Schema Ponzi”, che prevedeva facili e immediati arricchimenti grazie a forti tassi di interesse erogati per attrarre…; poi i gestori del sistema avevano rapidamente prelevato i cospicui reinvestimenti dei guadagni e dei nuovi capitali ed erano fuggiti col malloppo, determinando quindi una forte crisi economica nazionale e una grande rabbia popolare che era sfociata in disordini e tumulti.

Il Governo Italiano aveva quindi aderito alla richiesta di aiuto inviando la Delegazione, che era composta da personale dell’Aeronautica Militare con il compito di riattivare l’aeroporto di Rinas e il sistema dei controllo del traffico aereo; l’Esercito aveva il compito di bonificare i depositi di munizioni saccheggiati dalla rabbia popolare e quindi fortemente insicuri, e la Marina Militare aveva il compito di bonificare il porto dell’isola di Sazeno, dove erano stati affondati alcuni natanti militari, per destinarlo a sviluppo turistico. I Carabinieri contribuivano a riorganizzare Polizia Militare. Anche la Polizia di Stato italiana era presente con una sua delegazione chiamata “Missione italiana interforze di Polizia”; in quel tempo la dirigeva il Questore Calipari, che poi avrà una tragica fine qualche anno dopo a Bagdad per liberare una giornalista italiana, la Sgrena. Serbo un buon ricordo di lui: era una brava persona e un bravo poliziotto.

Io ero arrivato alla D.I.E. nella primavera del 1998; il mio compito come artificiere E.O.D. assieme ad altri colleghi, era la ricognizione dei depositi munizioni saccheggiati e la bonifica degli ordigni e delle numerosissime munizioni rubate che ormai si trovavano dappertutto. Questo incarico mi aveva fatto viaggiare dappertutto in Albania. La conoscevo benissimo. E sinceramente ne conservo un buon ricordo.

Fu così che incontrai il Sottotenente di Vascello Lorenzo Lazzareschi di Camigliano ( LU).

Un paesano praticamente perché la mia mamma era di Segromigno, un paese lì vicino.

Però il mio incontro fu solo “virtuale”, leggendo il suo nome e il paese di residenza sul verbale del suo decesso e sugli Atti Giudiziari relativi al mortale incidente, negli uffici della D.I.E. a Tirana. Questo particolare… mi coinvolse emotivamente.

Eravamo in due, un marinaio e un soldato, che provenivamo praticamente dallo stesso paese.

Due “Servitori della Patria”; questo mi sono sempre considerato, e sono sicuro anche Lorenzo. Non ci conoscevamo direttamente, ma avevamo fatto percorsi di vita paralleli, fino a quel giorno. Lorenzo faceva il mio stesso lavoro, solo che lo faceva sott’acqua. Bonificava dagli ordigni esplosivi il porto dell’isola di Sazeno, nel sud dell’Albania.

Io sminavo sulla terra e lui sotto, in mare.

Il 9 febbraio del 1998, il Sottotenente di Vascello Lorenzo Lazzareschi, come recita la motivazione della medaglia d’Oro al Valor di Marina…:

“Ufficiale appartenente al Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei della Marina
Militare, più volte messosi in luce per serietà, generosità, altruismo e straordinario impegno. Impegnato in una delicata e rischiosa attività di ricerca, neutralizzazione e rimozione di ordigni esplosivi sul fondo in acque straniere, nell’ambito di una cooperazione con la Marina Militare Albanese, fin dall’inizio partecipava senza risparmio di energie alle operazioni di bonifica dei fondali prospicienti l’isola di Saseno, offrendosi generosamente per l’individuazione ed il brillamento del materiale ritrovato.
Encomiabile esempio di altissimo senso di abnegazione e di totale dedizione allo svolgimento della missione, perdeva la vita nell’assolvimento dei propri compiti dimostrando al massimo livello quelle virtù di coraggio e generosità che, in guerra ed in pace, sono sempre state patrimonio degli uomini del Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tese
i”.  – (Acque di Saseno – Albania – 9 febbraio 1998)

Lorenzo fu trasportato con l’elicottero di “Nave Scirocco” all’Ospedale di Lecce, dove arrivò ormai privo di vita.

Corsi e ricorsi della vita; nel ’94 Nave Scirocco F 573 mi aveva esfiltrato sotto fuoco da Mogadiscio…

Poi il 20 settembre 2003, su un terreno originariamente della mia famiglia, siamo riusciti tra tutti ad intitolare il Parco giochi di Segromigno alla memoria del promosso “post mortem”, Capitano di Corvetta Lorenzo Lazzareschi.

In un angolo c’è un bel monumento con un’ancora di nave, e la targa con il suo nome: “Parco Lorenzo Lazzareschi”.

Lorenzo riposa con i genitori nel piccolo cimitero di Tofori; quando posso non manco di salutarlo.

Domenica scorsa i prati erano pieni di giunchiglie profumate.

“Acque chiare per te” Marinaio Lazzareschi.

Vittorio Lino Biondi
Vittorio Lino Biondi
Sono un Colonnello dell'Esercito Italiano, in Riserva: ho prestato servizio nella Brigata Paracadutisti Folgore e presso il Comando Forze Speciali dell'Esercito. Ho partecipato a varie missioni: Libano, Irak, Somalia, Bosnia, Kosovo Albania Afganistan. Sono infine un cultore di Storia Militare.

Share this article

Recent posts

Popular categories

3 Commenti

  1. Non volevo commuovermi,ma il caro Vittorio con il suo racconto me lo ha provocato.Bellissimo e commovente,grazie Vittorio per tutto.Congratulazioni. Giampiero

  2. Una mia amica mi ha detto di leggere questo bellissimo articolo sapendo che Lorenzo era mio parente. La nonna paterna di Lorenzo e mia mamma erano sorelle, Lui era il secondo dei quattro figli di Romano e Anna Cantini ma non ha mai abitato a Tofori o Camigliano, Lui ha sempre vissuto a Roma in quanto il padre prima ancora di sposare Anna viveva già nella capitale essendo un funzionario del Ministero del Lavoro. E’ sepolto a Tofori perchè proprio nella chiesa di Tofori si sarebbe sposato nel mese di maggio del 1998, Non sapevo che a Segromigno c’è un parco giochi a lui dedicato e quando avrò occasione di andare in lucchesia lo visiterò, Grazie del bellissimo pensiero che ha avuto nei riguardi di un bellissimo e bravissimo ragazzo.
    Francesca

Rispondi a giampiero Cancella la risposta

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Recent comments