A leggere l’articolo di Marco Bonarrigo e Milena Gabanelli ci si indigna. Si sa che i titoli non li fanno gli articolisti, ma la sintesi è giusta: “Finanziamenti pubblici: chi lucra sullo sport sociale e gli sponsor in Parlamento” (Corriere della Sera, Dataroom di Milena Gabanelli del 16 novembre 2022). Gli ingredienti ci sono: i furbetti nell’ombra che fanno affari col buonismo, i soliti politici che ci marciano, il tutto naturalmente coi soldi degli Italiani. Ognuno poi si indigni per quello che crede, anche se gli autori hanno le idee chiare, forti delle indagini della Guardia di Finanza da Grosseto a Trento, passando per Cesena, Sassuolo, Parma e chi più ne ha più ne metta. Tutto un mondo di evasori, tutte palestre (“corsi di fitness”) che si nascondono dietro lo “sport sociale” (ma davvero si chiama così?) per non pagare il fisco. E pazienza se l’articolo era sul finanziamento pubblico, e pazienza pure che per gli autori la notizia non sia che gli Enti di Promozione Sportiva (500mila società e 9 milioni di tesserati) ricevono poco più del 5% dei 288 milioni di finanziamento pubblico allo sport.
E tutto solo nelle prime righe dell’articolo, con tanto di grafici. Segue un lungo elenco di nefandezze, una spruzzatina di politica qua e là (titolo: “Gli sponsor in Parlamento”, svolgimento: “Opes, legato a Fratelli d’Italia, ha spedito in parlamento l’ex presidente … Asi è presieduta dall’ex deputato di Lega e An …”) e un po’ di folclore sulle “discipline agonistiche” come la lippa e il lancio della forma, che a Lucca forse prendiamo un po’ più sul serio. Equanimemente (perchè bisogna pur pararsi sempre un po’ le terga), due righe prima della fine si ammette: “va detto che ci anche sono enti che lavorano con dedizione e onestà: tra i giovani, gli anziani, i disabili, nelle carceri e nelle periferie”. Segue giaculatoria finale sui costi altissimi delle palestre che i cittadini non possono frequentare per colpa degli evasori.
È anche vero. Molti centri fitness, vere e proprie aziende, si nascondono dietro la natura di associazioni. Inoltre il sistema gode di privilegi di natura fiscale e contributiva che andrebbero corretti. Non per questo però la Promozione Sportiva può essere attaccata a cuor leggero. Quando si piccona, si deve sapere cosa si sta demolendo. E sarebbe norma di prudenza evitare di far cadere la casa. Non è difficile farsi un’idea della “rete di malaffare” così efficacemente scoperchiata da Gabanelli & Co. Le liste complete si possono trovare ad esempio sui siti della Asl e dei Comuni del vostro territorio, cercando i corsi per l’attività fisica adattata, i corsi sportivi comunali per i vostri figli, i campi estivi, le attività educative e ludico-motorie per un corretto stile di vita.
Riuscite ad immaginare come sarebbe la vostra giornata se non ci fossero?
Il tutto favorito dalla legge 90 che permette alle società di scaricare costi che non ci sono permettendo di non pagare tasse sugli utili. Il servizio scopre l’acqua calda sono decenni che c’è questa evasione anche nelle grosse società.