Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa pervenuto a questa Redazione dal comitato “Salviamo la Manifattura”, in merito agli ultimi sviluppi nel dibattito relativo al recupero dell’immobile, che vede protagonisti la Fondazione Cassa di Risparmio, Coima S.G.R. e l’Amministrazione Comunale.
“Nel segno della trasparenza, della partecipazione e dell’educazione: magari!
L’immagine che la stampa oggi restituisce del modo di intendere il rapporto con i cittadini da parte della nostra amministrazione e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca si pone ai limiti del ridicolo e della decenza.
La Fondazione, cui a gran voce, da più e più parti, è stato chiesto un ripensamento del progetto ed un percorso di condivisione con i cittadini, si degna di erogare, insieme a Coima S.G.R., pillole della propria proposta via etere, concedendo ai sudditi qualche ora di tempo per formulare domande, cui poi con calma risponderà. Non mette a disposizione i documenti, non mette a disposizione il progetto, e si guarda bene dal consentire su di essi la dialettica. Come un buon sovrano, si degna di raccontarci quanto farà per il nostro bene. Peccato che amministri e investa soldi “nostri” e voglia acquisire un pezzo della “nostra” città.
L’amministrazione, dal canto suo, supera sé stessa. Le buone maniere sono sempre state estranee alla sua comunicazione: l’offesa e l’arroganza sono la sua cifra stilistica. Chi pretende di capire dunque “degrada” sempre più profondamente la discussione politica, laddove bisognerebbe invece tacere e fidarsi del “profilo basso”, che è come dire della segretezza con cui ha pervicacemente tentato di condurre tutta la vicenda fin dalle sue origini (non fosse stato per il Prof. Angelini che per primo disvelò il progetto…….!) e che ancora tutela pervicacemente.
Le ultime richieste di accesso agli atti dei consiglieri comunali sono state tutte eluse, costringendo i consiglieri che le avevano formulate a chiedere la convocazione della commissione controllo e garanzia e a rivolgersi al Prefetto, l’interrogazione a risposta scritta sulla perizia di stima formulata dal consigliere Bindocci ancora reclama una risposta, niente trapela sul colloquio avuto con la cordata guidata da Music Innovation Hub, che pare sia stata immediatamente dirottata sulla Fondazione, senza consentire la predisposizione di un progetto autonomo, quasi che il Comune, che a lungo si è lamentato della assenza di proposte alternative, di proposte alternative proprio non voglia sentire parlare. Ed allora invocare la legalità diventa onestamente ridicolo.
È passato quasi un anno dalla presentazione del primo Project Financing, la citta ha reclamato conoscenza e coinvolgimento, l’amministrazione ha risposto sempre e comunque con l’offesa e la segretezza. E ciò, nonostante che le critiche provenienti a pioggia dalla città, la segnalazione dei vizi di legittimità degli atti, la contestazione delle problematiche erariali si siano tutte, nessuna esclusa, rivelate totalmente azzeccate, tantoché la stessa Amministrazione è stata costretta a rifiutare le proposte. E se siamo a 2 rifiuti delle proposte Coima/Fondazione il merito va proprio a chi, rispetto ad un piatto che voleva essere già cucinato, ha rotto le uova nel paniere.
Ora siamo alla terza proposta, dei cui reali contenuti nulla si sa e nulla si vuole far sapere. Parole vuote, qualche slides……nessuna indicazione circa la destinazione del denaro “nostro” che la Fondazione amministra e vuole investire, nessun dato circa la precisa redditività, nessun documento circa i rapporti che legano Coima e Fondazione entro quel fondo di investimento immobiliare già costituito, nessun progetto che con precisione indichi le destinazioni, nessuna precisa indicazione sulla contropartita che la città sarà chiamata a erogare e sulla sua valorizzazione. Niente. La carte non vengono mostrate. Ma si ha fretta di chiudere. E si pensa di forzare le tappe addomesticando il popolo bue e offendendo i cittadini.
Smettetela per favore con questa farsa. La città non la merita.“