Il panorama abitativo nella città di Lucca sta diventando sempre più ostico per chi cerca una casa in locazione, specialmente per coloro che intendono iniziare una nuova vita nella città. Questo problema è acuito dalla crescente vocazione turistica del territorio, che ha portato i proprietari ad orientarsi verso locazioni destinate al turismo anziché a residenze a lungo termine. Questa preferenza è motivata dalla percezione di minori rischi e problematiche associate alle locazioni turistiche.
Tuttavia, questa tendenza ha un impatto significativo sulle persone che cercano una casa a Lucca per stabilirsi, in particolare giovani, persone in difficoltà, migranti. La mancanza di opzioni di locazione a lungo termine può creare una serie di sfide e ostacoli nel cercare di stabilirsi e integrarsi nella comunità locale.
Fortunatamente a Lucca esiste un servizio gestito dalla Fondazione Casa che si propone di affrontare questa problematica. Questo servizio fornisce una serie di vantaggi e garanzie sia per i proprietari immobiliari che per gli inquilini. Ad esempio, i proprietari possono usufruire di un fondo di garanzia che li protegge in caso di insolvenza dell’inquilino, contributi per lavori di adeguamento degli immobili e un sostegno costante fornito da operatori che monitorano il corso della locazione e si adoperano per risolvere eventuali problemi. Inoltre, la garanzia della restituzione dell’alloggio in buone condizioni al termine della locazione è un elemento cruciale per la serenità dei proprietari.
Per gli inquilini, questo servizio offre una maggiore sicurezza e tranquillità, la possibilità di abitare in un ambiente adeguato e ben curato, un alloggio stabile e un supporto nel caso si presentino difficoltà durante il periodo di locazione.
Sebbene il problema della scarsità di case in locazione a Lucca sia significativo, l’esistenza di servizi come quello offerto dalla Fondazione Casa rappresenta un passo positivo verso la risoluzione di questa sfida. Attraverso una maggiore collaborazione tra proprietari, istituzioni e comunità locale, è possibile lavorare per garantire che tutti abbiano accesso a soluzioni abitative adeguate e sostenibili.
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Mi congratulo con tali servizi offerti a Lucca dalla fondazione perché, invece, alcune altre località, come peraltro da me esposto nel mio commento al bel post di Paolo Mandoli “Turismo, traffico, ticket: le 3 “T” che richiedono rispetto, decoro e dignità in tutta la città”, ho l’impressione, posso sbagliare ed eventualmente me ne scuso, che in tali altre località, grazie alle lecitissime attività di turismo, ristorazione e bed end breakfast, in casi eventuali di esasperate tali lecite attività, si stia rendendo la vita leggermente più complicata ai residenti, già esistenti o in cerca di alloggio a lungo termine nelle stesse….
Per quanto mi riguarda io volentieri venderei tutto ciò che ho in Italia, e mi trasferirei nell’isola canadese di Terranova e Labrador, potendo forse lì trovare la pace che nel mio Paese diviene sempre, perlomeno per me, più difficile trovare: ovvero vita sociale, artistica e culturale nella captale e paesi e case isolate in paesaggi meravigliosi a picco sul mare ed un interno raggiungibile, in alcuni casi con guide, spostandosi a pochi chilometri nell’interno non abitato e meraviglioso, protetto come parco naturale dall’UNESCO…
Prezzi delle case circa, da ricerca fatta, meno della metà delle grandi città italiane e, immagino, mancanza di traffico e vita spasmodica, oserei dire quasi “una lotta tra poveri”, come da noi a me sembra accadere.
Peccato che la mia idea di trasferircisi tutti, ritirando il ricavato dalla vendita delle nostre case in Italia e spostando tutto in una banca del luogo, sia interpretato da mia moglie, dai miei cari e dai miei amici, come la fantasia di un povero vecchio pazzoide romantico affascinato, magari, da un quadro di Lord Byron col suo cane Boatswain (tutta una meravigliosa storia di amore e amicizia che chiunque voglia fare una ricerca su internet, o altrove, troverà importante e commovente) e un suo amico ritratti di fronte un paesaggio montuoso, meraviglioso col vento che scompiglia i capelli, a picco sul mare con onde altissime…
E pensare che nel mio appartamento di Roma, d’estate, soffro per 35 gradi Celsius!
Lì, invece, vi sono gli iceberg…
Grazie per avermi offerto, tra l’altro, motivo di sfogo.