La storia di questo glorioso palazzo ai piedi delle mura fortificate della città di Lucca, è ricca di vicende singolari. Se si scava nel passato, veniamo a sapere che i suoi portoni furono aperti nel 1660, grazie alla famiglia Moriconi, che doveva la sua fortuna al commercio della seta. Questo ricco casato aveva voglia di dimostrare il proprio potere a tutta la comunità locale e il miglior modo per farlo era quello di concepire una dimora unica. Il suo stile barocco la rendeva una gemma preziosa e scintillante, capace di suscitare un’invidia pericolosa. Il destino però fu beffardo, così nel 1680, in seguito ad un improvvido rovescio finanziario, i Moriconi furono costretti a disfarsi del grande e nuovo palazzo per ripianare i propri debiti.
L’imponente struttura passò quindi di mano e a occuparsene furono i Controni, che decisero immediatamente di apportare alcune sostanziali modifiche. Per questo motivo diedero l’incarico all’architetto lucchese Domenico Martinelli di realizzare il monumentale scalone esterno, mentre la cura dei giardini fu affidata al messinese Filippo Juvarra. La linea del tempo scorse senza scossoni fino al 1845, anno in cui il Duca di Lucca, Carlo Lodovico di Borbone, si trovò di fronte a un problema a dir poco singolare: la birra che si beveva in città non piaceva, in special modo al Duca stesso. Per tale ragione venne emanato un decreto per procurarsi a corte “un abile fabbricatore di birra tedesco”, maestri del settore.
All’appello rispose Felix Pfanner, un produttore nativo di Horbranz, cittadina bagnata dalla dolce acqua del lago di Costanza. Felix una volta arrivato a Lucca, chiese in affitto un posto ampio dove potersi dedicare a lieviti e barili. Si aprì, quindi, l’occasione di affittare palazzo Controni, con tanto di giardino e cantine, dentro alle quali piazzò i suoi macchinari. In poco tempo il successo della sua birra emerse a tal punto che sconfinò dal perimetro di Lucca, complici la qualità della bevanda e la nomea di eccellente produttore del Pfanner. L’attività funzionava talmente bene che il denaro sgorgava a fiumi, proprio come la birra. Viste le ingenti fortune, Felix decise di usare larga parte degli introiti del suo nettare giallo per comprarsi il palazzo, appiccicandoci così il suo cognome. Nacque così il famoso Palazzo Pfanner.
Il birrificio continuerà a produrre la sua specialità in modo incessante e prolifico fino al 1929, anno della sua chiusura. Le fortune del palazzo, invece, continueranno anche grazie alla notorietà che il cinema gli conferirà. Nel corso del ‘900 diverse pellicole di grandissimo successo sono state girate tra le mura del maestoso edificio dei Pfanner, come ad esempio: “Arrivano i bersaglieri” di Luigi Magni; “Il marchese del Grillo“, per la regia di Mario Monicelli; e “Ritratto di signora“, con protagonisti Nicole Kidman e John Malkovich.