Nato a Camigliano (LU), alle “Capanne” il 24.11.1909 da Pietro Di Riccio e Elvira Fenili.
Sposato, aveva avuto una figlia e abitava in Corte Cecchi a Segromigno Monte, in Piaggiori basso.
Subito nel dopoguerra per “portare a casa la pagnotta”… come si suol dire, intraprese uno dei lavori più pericolosi che c’erano a quel tempo.
Quello di “rastrellatore” di ordigni inesplosi, regali della guerra che infestavano il nostro territorio. Bombe, proietti, spolette, cartucce, mine, ordigni di tutti i tipi.
Un lavoro difficile, pericoloso, e neanche troppo pagato.
Era svolto sotto controllo militare, in genere due, tre rastrellatori, operai civili “militarizzati” e un sottufficiale dell’Esercito Capo Nucleo Bonifica dipendente dalla Direzione di Artiglieria locale, che aveva competenza per i ritrovamenti degli ordigni sopra la superfice del terreno.
Il 2 settembre 1946 erano stati comandati per la rimozione di una bomba d’aereo in località “Le bore” nella frazione di Cerageto del Comune di Castiglione Garfagnana (LU), lungo la strada delle Radici.
Chissà come c’era finita una bomba d’aereo da quelle parti, forse uno sgancio di emergenza.
Fatto sta che il Nucleo arrivò di prima mattina per disinnescarla e metterla in sicurezza. Come fanno ancora oggi i colleghi artificieri dell’Esercito Italiano.
Non si sa come avvenne il fatto. A volte basta un attimo, un errore minimo, una pressione troppo decisa, un filo tranciato per errore.
Nessuno è sopravvissuto alla potente esplosione che ha distrutto tre vite in un attimo; quella di Tersilio di Riccio, quella del collega Giuseppe Lucchesi, e quella del Capo Nucleo, il Maresciallo Capo Francesco Calci.
Tre vite saltate. Tre famiglie distrutte.
Il prezzo di una guerra, che non è un interruttore della luce: non si spegne e si riaccende con un click, ma i suoi effetti durano a lungo, nel tempo.
Il ricordo di Tersilio di Riccio è stato conservato dai suoi parenti, dalla nipote Renata Di Riccio e dal pronipote Franco Franceschini che ogni anno ricordano, doverosamente, questo contributo di dolore e di sangue alla libertà e sicurezza del nostro paese.
Tersilio di Riccio è sepolto nel cimitero di Segromigno Monte (LU).
I Bersaglieri in congedo e le Associazioni d’Arma della Media Valle e della Garfagnana curano un piccolo sentiero che conduce al punto della esplosione, segnato da alcuni cartelli monitori prima della croce in pietra posizionata nel punto della morte dei tre artificieri.
E’ un articolo molto toccante ,che tocca un tema a noi caro.
Grazie infinite Biondi .
La nipote Di Riccio Renata e il pronipote Franceschini Franco