Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’appello pervenuto a questa Redazione dal gruppo “Uniti per la Manifattura”.
“Il dibattito che si è aperto recentemente intorno al progetto della ex Manifattura Tabacchi di Lucca dimostra quanto la vicenda stia a cuore alla cittadinanza che riconosce in quegli spazi una memoria viva della propria comunità ed un luogo storico originale della prima industrializzazione, dove migliaia di donne, attraverso il lavoro, hanno potuto maturare la loro dignità e consapevolezza sociale. La proposta pervenuta quest’anno, targata Coima/Fondazione Cassa di Risparmio, e recentemente modificata solo in alcuni dettagli ma non nella sostanza, è stata presentata come unica opportunità possibile ed occasione da non perdere. Al contrario noi pensiamo che questo progetto vada fermato ed azzerato per questi motivi:
- – Lo strumento che viene proposto, cioè il Project financing, per la ristrutturazione dei quattro parcheggi già presenti in loco è uno strumento che confligge con l’avvenuta declaratoria della Manifattura – tra l’altro su richiesta dello stesso Comune di Lucca – come bene culturale.
- – La cessione della Manifattura, tra l’altro, ad un valore che riteniamo del tutto inadeguato, costituisce la quota di partecipazione del Comune alla ristrutturazione dei quattro parcheggi già esistenti in loco , cui si aggiunge – ma non solo – la perdita per le casse comunali, per 40 anni, degli introiti di tali parcheggi, la cui gestione passerebbe dal Comune al privato.
- – Il progetto inoltre prevede che l’Amministrazione Comunale perda per questi 40 anni qualunque autonomia di programmazione sui piani della mobilità legandosi mani e piedi agli interessi ed alle volontà del soggetto privato, proprio nel momento in cui sempre di più è urgente ed universalmente riconosciuta l’importanza inderogabile di programmare a livello locale e nazionale un piano alternativo ed ecologico della mobilità delle merci e delle persone.
- – Anche sulle funzioni individuate per il complesso della Manifattura manca la necessaria chiarezza. La destinazione individuata come prioritaria si configura come mero investimento immobiliare, che non definisce il numero né la tipologia degli appartamenti, né il loro uso e poco ha a che fare con i bisogni reali della città, che ha visto negli ultimi decenni uno spopolamento progressivo e centinaia di immobili vuoti.
Per questi motivi chiediamo l’azzeramento di questo progetto e l’avvio di un percorso di partecipazione popolare e di ascolto da parte dell’Amministrazione comunale, che coinvolga tutte le componenti rappresentative della nostra comunità ed i cittadini tutti, i quali alla fine, anche con strumenti di democrazia diretta e partecipata, dovranno avere diritto di ultima parola su soluzioni urbanistiche e progetti anche tra di loro alternativi. Soluzioni e progetti che non escludano a priori nuovi soggetti e nuovi strumenti economici e finanziari, in grado di evitare la privatizzazione di un patrimonio pubblico di così alto valore storico, urbanistico e strategico per la città di Lucca. Per quanto ci riguarda, noi abbiamo a cuore uno sviluppo equo e sostenibile, una visione volta a costruire progetti che colleghino storia e bellezza della nostra città, dando nel contempo risposte ai principali bisogni sociali e culturali della comunità, cioè esattamente il contrario di quello che ci viene proposto e che non siamo disposti a subire.“
Per aderire all’appello invia una email a : [email protected]