A Montecarlo il dottor Troilo corre per i bambini malati e dona 12mila euro all’associazione Agbalt

-

Era il 2010 quando i cuori di Montecarlo, per un secondo, hanno smesso di battere tutti insieme. Paolo ci lasciò a soli sedici anni. Ma, anche se è vero che la vita a volte semplicemente accade e noi non possiamo fare niente per fermarla, Montecarlo mi ha insegnato che, se vuoi, niente finisce davvero. 

E’ un paesino piccolo, anche un po’ pettegolo e conservatore quando ci si mette, ma c’è una cosa ‘ganza’: abbiamo i Ferragnez anche lì. E quindi sabato (3 ottobre) ecco spuntare sui Social una fotografia di luce fiera, con il dottore di Paolo, Umberto Troilo, che guarda verso l’alto, con le braccia in su e li abbraccia tutti quei bambini malati che lo stavano aspettando alla finestra cantando tanti auguri. Correndo tappa per tappa per ben 60 chilometri da Montecarlo al residence Isola dei Girasoli a Pisa infatti, nel giorno del suo sessantesimo compleanno, è riuscito a raccogliere 12mila euro di donazioni proprio per loro: le famiglie dei bambini in cura per il cancro dell’ospedale Santa Chiara di Pisa. Insieme e lui anche la moglie, Cathy, che, correndo in bicicletta, ha documentato il tutto. 

Durante il lockdown erano stati accumulati 6mila euro e grazie a questa corsa la cifra è raddoppiata. La seconda raccolta fondi, aperta su GofundMe, ha di gran lunga superato le aspettative: “Sei riuscito ad unire tanti cuori dottor Troilo – si legge nei commenti -. Grazie a Cathy che ci pubblicava e ci teneva aggiornati sui Social, abbiamo corso tutti con te. Sei un grande esempio”.  

Neanche il Covid-19 é quindi riuscito a fermare l’annuale Corri con Paolo che, in via eccezionale, si è trasformata in una campagna a favore dell’Agbalt. L’Agbalt è un’associazione che assiste e offre un alloggio gratis alle famiglie che hanno i bambini in cura nel reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santa Chiara di Pisa. Agbalt è un modo per rendere il dolore più sopportabile.

Un’avventura di empatia e solidarietà quella del dottor Troilo, che passando per Pescia e Lucca ha raggiunto Pisa, senza arrendersi neppure di fronte ad un temporale: “Quanto è difficile la vita per questi bambini malati in tempo di Covid – dice -. Qualcuno ha dovuto spiegargli che sono malati. Qualcuno ha dovuto convincerli che senza capelli non è poi così male. Altri hanno dovuto imporgli un isolamento che non è durato solo il tempo del lockdown, ma che continuerà per tutto il 2020 e forse anche per il 2021. Sabato, purtroppo, dopo solo 15 chilometri di corsa mi sono infortunato e quindi ho dovuto affrontare i restanti 45 chilometri con sofferenza. Ma io pensavo agli amici che mi aspettavano all’Isola dei Girasoli per ringraziarmi e non ho mai pensato di mollare – racconta -. Una volta arrivato al traguardo sono stato ripagato con il regalo più bello: dalle vetrate del loro terrazzino, isolati l’uno dall’altro, i bambini ospitati al residence mi hanno cantato gli auguri di compleanno. Poi, dalle mani di Tiziana, la mamma di tutte le mamme, ho ricevuto una casina di cartone, costruita da loro, piccola piccola, ma con dentro tutto l’essenziale di cui uno ha bisogno nella vita. Bisogna pensare positivo per andare avanti, sempre. Ringrazio tutti”

In corsa anche il podista Marco Pallini, Alfonso Cicero, Luca Luciani, Gino Pannocchia, che ha fatto da infermiere e Alessandro Nacchi che ha pedalato un tratto di strada prima di andare a lavoro in segno di solidarietà.  

“Per tutti i giovani – dice il dottor Troilo una volta raggiunto il traguardo – perché è importante dare un esempio di generosità, altruismo. Perché la vostra generosità – aggiunge Cathy – apra davvero nuove e spero meravigliose strade ai piccoli malati ospiti dell’Isola dei Girasoli, alle loro famiglie e alla coraggiosa e straordinaria associazione Agbalt. Grazie con tutto il cuore”. 

A volte la vita è troppo dura anche da scrivere; ma questa non è una storia di ‘pena’, è semmai una storia di coraggio. Come quello che ci ha lasciato Paolo quando se n’è andato, che sicuramente ovunque sia sarebbe fiero. Perché il dolore c’è e ci sarà, ma ogni anno Montecarlo e il dottor Troilo lo trasformano in vita. Quindi Corri con Paolo numero undici arriviamo, aspettaci. Perché niente finisce davvero.  

Share this article

Recent posts

Popular categories

Recent comments