Massimo Costalli: la sfida del Padle a Lucca, “il calcetto del tennis”

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Massimo Costalli è una figura di riferimento nel mondo dello sport lucchese, fondatore e gestore del Circolo El Niño della Santissima Annunziata, dopo i campi da calcio a 5 e a 7, ha sposato la nuova avventura del Padle Tennis, uno sport di tendenza che sta riscuotendo un sempre maggior interesse e considerazione. Costalli è stato il primo nella Piana di Lucca a credere in questo progetto, per alcuni un azzardo, realizzando i campi da padle, ma i risultati gli stanno dando ragione vista la sempre più massiccia adesione e partecipazione di coloro che si sono approcciati a questa attività con racchetta e pallina.

Massimo Costalli, come mai hai creduto nel padle? Quali sono i suoi punti di forza?

Il Padle è aperto a tutti, non solo a coloro che hanno dimestichezza col tennis, perché è uno sport differente. Come mi ha detto un socio: “il padle sta al tennis, come il calcetto sta al calcio”, ed è una definizione che calza a pennello. È un’attività socializzante, divertente e dinamica, specialmente nel doppio ci si diverte forse più che a tennis. Oggi il tennista puro non lo vede di buon occhio e non crede abbastanza nelle potenzialità di questo sport, così come fanno tanti circoli di tennis che hanno snobbato la realizzazione di campi da padle, anche se le cose stanno cambiando. Vedendo la risposta di pubblico e di gradimento, qualcuno sta cominciando a pensare di fare un campo da padle nel proprio circolo di tennis. Questa cosa mi ricorda quando diciotto anni fa realizzai il primo campo di calcio a 7, tutti mi davano contro, dicendomi che non avrebbe funzionato, che non avrebbe mai avuto successo. Alla fine si sbagliavano e penso che lo stesso funzioni con il padle.

Che tipo di investimento è stato? Quanti campi avete?

Ho fatto l’investimento a dicembre 2019, con l’idea di realizzare due terreni da gioco per il paddle entro fine marzo. Ovviamente con tutto quello che è successo, ci siamo dovuti bloccare e il primo campo da gioco è stato issato nei primi giorni di agosto, mentre per il secondo bisogna attendere ancora un po’, probabilmente verrà fatto nella seconda metà di ottobre. Nel complesso l’investimento è stato di quelli importanti e pesanti, ma siamo sicuri di venire ripagati perché in nostro obiettivo è quello di vedere il divertimento negli occhi di chi gioca, nei tanti ragazzi che vengono a provare. Molti che prima giocavano a calcetto, che hanno mollato per limiti anagrafici e per paura di farsi male, provando il padle si divertono, e questo è già un gran risultato.

In più, per fronteggiare l’emergenza Covid-19, abbiamo fatto anche dei lavori negli spogliatoi, per andare incontro al rispetto delle normative. Lasciami dire, da più “anziano” gestore di campi di calcetto e quant’altro, come molte altre strutture della Piana non hanno invece collaborato nel rispettare le normative di sicurezza. Il mio monito è quello di darsi da fare, stiamo attenti, non sbagliamo proprio ora. Chi ancora non lo ha fatto, si adegui.

Il Circolo El Niño non ha bisogno di presentazioni, ma da dove nasce l’idea?

L’idea nasce dal fatto che ho sempre avuto il desiderio, insieme a mio padre, di dar vita a un circolo polivalente ai campi della SS Annunziata. Il nome El Niño è un tributo a un mio caro amico, Alberto Parenti, scomparso a 14 anni. Il disegno che si trova all’ingresso raffigura noi due. In più ci sarebbe anche un’altra motivazione, El Niño simboleggia un legame con il Villaggio del Fanciullo a cui diamo una mano da oltre vent’anni, tra l’altro l’ex vescovo Italo Castellani è stato a presenziare una partita di calcio a 7 sul nostro campo, quando hanno giocato i ragazzi del Villaggio del Fanciullo. Noi siamo molto impegnati nel sociale, è qualcosa che ci riempe dentro e che ci dà una grande soddisfazione, anche se lo facciamo in silenzio, senza bisogno di sbandierarlo al vento. In poche parole, El Niño deve essere un centro per i ragazzi della Piana, se vediamo che tanti bimbi vengono a giocare da noi, evitando di stare sulle strade, vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di buono e personalmente mi riempe di gioia.

Avete già organizzato dei tornei? Ne farete di nuovi?

Il prossimo torneo partirà lunedì 28 settembre, al quale parteciperanno ben 30 coppie. Lo scorso torneo, quello inaugurale, ha visto sfidarsi 15 coppie. In poco tempo la partecipazione è stata raddoppiata, così come l’interesse nei confronti di questo sport e questo non può che renderci un po’ orgogliosi. Poi ci attrezzeremo di più anche per dare lezioni a chi vorrà, al momento abbiamo due ragazzi che fanno da maestri, ma prossimamente ci saranno delle novità.

Vuoi aggiungere qualcosa su questa nuova e intrigante avventura?

Come detto, l’investimento è stato di quelli importanti, ma noi crediamo nella progettualità e nel rendimento a media-lunga scadenza. In più, voglio dire che questo progetto è per me particolarmente significativo perché inevitabilmente mi riporta alla figura di mio padre, Walter Costalli, scomparso tre anni fa. Insieme abbiamo creduto in questo circolo di polivalenza, insieme lo abbiamo messo su e ci siamo dati una mano. Aggiungere questi nuovi campi di padle significa finire una parte importante di quel progetto nato insieme e del quale mio padre sarebbe orgoglioso.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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