Riceviamo e di seguito pubblichiamo una nota di Mario Pardini, esponente di Lucca 2032. Un pauso al Rotary ed un attacco all’amministrazione.
“Ci tengo ad esprimere il mio personale apprezzamento al Rotary Club di Lucca per aver patrocinato e sostenuto l’iniziativa di ricordare Alfredo Caselli nella ricorrenza del centenario della scomparsa. Con grande soddisfazione culturale, ho partecipato alla riunione del Rotary Club nella quale veniva presentato il libro del professor Umberto Sereni, dedicato ad illustrare la storia di questa singolare figura di ‘artista droghiere’ che seppe fare del suo caffè, in via Fillungo, il crocevia dei più importanti artisti della sua epoca. Se teniamo bene a mente che il suo ritrovo era frequentato da personaggi dello spessore di Giacomo Puccini e Giovanni Pascoli, i cui nomi rappresentano le punte più alte della sensibilità del primo Novecento – e assieme a loro aggiungo il pittore Plinio Nomellini e lo scultore Libero Andreotti, oggi considerati dalla critica come figure di riferimento dell’arte italiana -, abbiamo chiara una cosa: grazie anche al Caffè Caselli Lucca si impose sulla scena italiana come uno dei più vivaci centri culturali del suo tempo. Un ruolo e una storia che meritavano di essere ricordati e celebrati, rivendicando così un’eredità oggi fondamentale, nella prospettiva della conquista del riconoscimento di Capitale della cultura. Sarebbe infatti bastato far conoscere la storia di Alfredo Caselli per esibire i titoli che potevano far ottenere questo importante risultato. Ecco perché, nel più completo oblio dell’attuale Amministrazione comunale, risalta l’iniziativa del Rotary Club, che ha “salvato” l’onore di Lucca e riproposto all’attenzione dell’intera cittadinanza una figura di assoluto primo piano come quella di Caselli. Un’iniziativa che dimostra come la nostra città disponga di valide energie capaci di condurla verso gli obiettivi di grande prestigio che merita a pieno titolo”.