Manifattura: nuovo giro, stessa giostra. Si va verso la vendita dei gioielli di famiglia

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Sembrava tutto archiviato, o meglio rimandato a fine mandato probabilmente, ma la vicenda della rigenerazione della parte sud della ex Manifattura Tabacchi – forse complice anche l’evento di Progetto Lucca che ha, attraverso il progetto di Music Innovation Hub, dato risposte concrete e fattibile sulla questione – si è infuocata di nuovo.
Il Sindaco Alessandro Tambellini infatti, insieme ad altri membri della Giunta, che per un anno hanno preferito non pronunciarsi sulla vicenda, ha annunciato la decisione di vendere parte dell’edificio, dividendola così in lotti.

Sicuramente un processo più lineare quello proposto ora dall’Amministrazione, rispetto alla scelleratezza di quel project financing portato avanti per mesi che, lo stesso Sindaco in una conferenza stampa del luglio scorso, dichiarò (finalmente) impraticabile.

La novità è che stamani abbiamo comunicato al Consiglio Comunale la presa d’atto di Giunta che una parte della Manifattura potrà essere alienata”: recita così l’annunciazione del Sindaco Tambellini in un comunicato uscito lo scorso 28 settembre.

La nuova proposta è infatti quella di dividere in lotti lo stabile e mettere all’asta per 2,3 milioni di euro gli edifici lungo il parcheggio Cittadella e l’ala perpendicolare fra i due cortili interni, per un totale di 10.490 metri quadrati.
Gli edifici “prescelti” sono esattamente quelli che erano presenti nel project di Coima e Fondazione e destinati a Tagetik e infatti l’Amministrazione non fa segreto sul fatto che essi dovranno essere destinati alla multinazionale.
L’inghippo che fermò il project stava proprio nella destinazione di questi edifici che, per il parere del dirigente comunale Luca Nespolo, ora non più incaricato di quella delega, non potevano essere soggetti a intervento diretto ma, come per tutti gli altri spazi, dovevano passare attraverso il piano attuativo. Questo, considerati i tempi, aveva fatto tramontare il sogno Tagetik che, in un accordo con Coima e Fondazione, dettava i brevi tempi di insediamento a costo di lasciar andare l’offerta, giudicata dall’Amministrazione imperdibile.

Niente da dire sulla messa all’asta, se non il fatto di vendere un bene pubblico e che tale potrebbe rimanere, ma sicuramente più buio il procedimento – di cui non è stata data spiegazione – del cambio delle deleghe. L’ingegner Nespolo è stato infatti sostituito con l’ingegner Michele Nucci dopo che il Comune si era subito impegnato nel trovare un parere esterno favorevole all’intervento diretto per i suddetti edifici, trovandolo nel Prof. Traina che sostiene tutt’oggi la destinazione produttiva di un’azienda che produce software.
Non vogliamo pensare male, ma indubbiamente fa riflettere il cambio dirigenziale proprio in questo momento, tanto più commesso da un’Amministrazione targata Pd, un tempo portavoce di meritocrazia e procedimenti trasparenti.

La domanda che tutti ci facciamo, inevitabilmente, è: Coima e Fondazione sono quindi uscite di scena? Se da una parte l’Amministrazione si è sempre rivelata pronta ad accogliere ancora la Fondazione in questo progetto, dall’altra – anche se nessuno ne parla – c’è da ricordare che il Fondo istituito da Coima e Fondazione è ancora aperto. Tagetik si è infatti espressa chiaramente dicendosi non interessata all’acquisto degli edifici ma solo all’eventuale affitto: ed è questa, a quanto pare, la chiave di lettura del nuova proposta dell’Amministrazione. L’accordo Tagetik-Fondazione-Coima riporta infatti quanto segue: “L’accordo sarà nullo in caso il Fondo non abbia acquistato la proprietà dell’immobile entro il 31 gennaio 2022. In questo caso Tagetik avrà il diritto al rimborso del 50% delle spese che documenterà di aver sostenuto per la progettazione e utilizzo dei nuovi ambienti”.
Cosa significa? Che o il Fondo riesce a comprare gli edifici interessati entro i prossimi 4 mesi, oppure dovrà rimborsare Tagetik, provocando ulteriore spese alla Fondazione.

Ora che il problema delle tempistiche legate al piano attuativo non sono più un problema per Tagetik, ci sarà davvero qualcuno – oltre Coima e Fondazione – pronto a presentarsi all’asta per gli edifici destinati alla multinazionale?

Sicuramente una chiarezza maggiore ma che lascia aperti i soliti retroscena ai quali, ancora una volta, è impossibile non fare caso. Questo mandato sta per finire e la smania di concludere a tutti i costi questo “affare” sembra essere tornata, in nome di una partecipazione cittadina invocata solo per calmare gli animi, ma di fatto inesistente.
Tambellini ha infatti sostenuto che per lo spazio restante sarà possibile avviare un processo partecipativo e valutare anche le opzioni già presentate, come quella di Music Innovation Hub. Bene, anche se questa scelta ha il sapore amaro della solita caramellina utile a far restare in piedi il castello di sabbia.

E’ chiaro come l’Amministrazione voglia Tagetik all’interno della Manifattura, e – come sempre abbiamo detto – è oggettivamente una bella occasione per Lucca, ma ritrovarsi di nuovo di fronte a scelte, certamente più coerenti e fattibili, ma comunque nella direzione di spianare la strada ai soliti protagonisti, ci lascia sicuramente spiazzati.

Il progetto Coima-Fondazione è l’unico possibile per la rigenerazione della manifattura”: che sia ancora il mantra dell’Amministrazione, ma con un abito diverso?
Lasciamo a voi le riflessioni, sicuro è che – ancora una volta – la vera partecipazione dei cittadini si è rivelata un’utopia.

Bianca Leonardi
Bianca Leonardi
Classe 1992, Lucca. Una laurea in giornalismo e tanta voglia di dar voce a chi troppo spesso resta in silenzio. Lavoro da anni nella comunicazione e nell'organizzazione di eventi, saltando tra musica, teatro e intrattenimento. Perché "Lo Schermo"? Perché siamo giovani, curiosi e affamati di futuro.

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