Lucca: l’eredità dell’epoca romana

-

Essere consapevoli del proprio passato è fondamentale per vivere il presente e per gettare delle solide basi per il futuro. Per questo conoscere gli eventi pregressi risulta imprescindibile. Lucca ha una storia importante alle spalle, che affonda le sue radici nell’epoca etrusca e ligure, ma che vede il suo personale sviluppo durante il periodo romano. L’eredità che ci ha lasciato la sua colonizzazione è significante e arriva fino ai giorni nostri. Attraverso le strade del centro storico, si può osservare come la razionalità romana abbia inciso sulla struttura dell’attuale città, con i suoi punti di riferimento che permangono vivi ancora adesso. 

Le base urbanistica 

Tito Livio citò la città di Lucca in uno scritto, nel quale il famoso storico latino affermava che Annibale avesse trovato riposo proprio qui nel 218 a.C. In ogni caso, sappiamo con certezza che Lucca divenne una colonia romana a partire dal 180 a.C., ebbe una rapida crescita ed espansione, tanto che venne convertita in Municipio a partire dall’89 a.C. In questo specifico momento storico vennero gettate le basi dell’urbanistica della città, con le sue vie e le sue prime mura. L’urbe venne suddivisa in isolati rettangolari e vennero tracciati il Cardine e il Decumanus Maximi, che corrispondono rispettivamente da nord a sud alle odierne via Fillungo e via Cenami, e da est a ovest a via San Paolino, via Roma, via Santa Croce. Tuttora queste vie sono tra le strade più rappresentative e cariche di storia, oltre a ricoprire un ruolo nevralgico nella vita quotidiana del centro storico. Il foro romano, invece, era collocato nell’attuale Piazza San Michele, qui si riunivano gli antichi abitanti di Lucca, e qui ancora oggi la comunità lucchese ha un suo forte punto di riferimento e di aggregazione. 

L’eta d’oro 

Lucca fu teatro di un importante evento che ha riguardato tutto il mondo romano, quando nel 56 a.C. Cesare, Pompeo e Crasso rinsaldarono proprio nella città toscana gli accordi che avevano stipulato in occasione del Primo Triumvirato (60 a.C). L’elitè della società romana gettò qui le basi per la spartizione del potere. Poco dopo, in età augustea (metà del I secolo d.C), ci fu il periodo di massimo splendore della Lucca romana, quando appena fuori dalle mura venne issato l’Anfiteatro romano, il quale fu riportato a nuovo lustro e splendore dal Nottolini, nel 1830. Infatti questo circolare teatro cadde in declino con il tramonto della società romana, divenendo oggetto di razzie a seguito delle invasioni barbariche. 

Cosa resta oggi 

Che cosa rimane di visibile oggi di tutta questa grande esperienza romana? Al di là degli elementi già evidenziati, si possono vedere e toccare con mano gli antichi resti delle mura romane in prossimità della Chiesa di Santa Maria Foris Portam, di fronte all’abitazione che fu di Santa Gemma Galgani. Dopo migliaia di anni il blocco di mura romane rimane solido e fiero nella sua posizione, per tramandare al prossimo le antiche virtù della sua operosa gente. 

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

Share this article

Recent posts

Popular categories

Recent comments