Un nuovo appuntamento con il nostro Goga Meremeo, con la relativa cronaca della nuova sconfitta lucense. Ma non disperiamo. Per vincere ci resta ancora il Trofeo del Bombolone.
“Ci risiamo. Il Bollettino di guerra stamani comunica che Lucca ha perso anche la battaglia dell’Unesco. Sconfitta dagli affreschi di Giotto di Padova, e questa ci può anche stare. Sconfitta anche da Montecatini Terme e questa proprio brucia come una ciarda sul viso.
Non ce ne va bene una: abbiamo appena finito di piangere per la batosta rimediata nel Campionato italiano delle città di Cultura, dove Lucca è stata mostacciata da Viareggio, che arriva tra capo e collo la notizia dello schiaffo di Montecatini. Giusto in tempo per rovinare la domenica alla Premiata Ditta Disastri e Affini che temporaneamente ha sede nei Palazzi Santini e Orsetti.
Ora si assisterà al solito balletto delle prefiche addolorate, delle madonne piangenti, delle vedove inconsolabili. La recita è piuttosto scontata, il copione è sempre lo stesso e ruota attorno alla scena madre: visi compunti e sguardi feroci degli inquilini dei due Palazzi che intonano il Miserere e vanno alla ricerca dei colpevoli dell’ultima malefatta perpetrata ai danni della città.
In questa ricerca sono davvero ineguagliabili. Riescono sempre a stupire. L’ultima della serie è stata quella trovata per giustificare la perdita del Summer Festival settembrino. Stando a quanto divulgato dai due Palazzi la responsabilità del fatto che il Summer non si farà, e che quindi l’estate lucchese dovrà fare a meno del suo movimento sarebbe da attribuire alla Regione Toscana.
La Regione Toscana? Sì, avete letto bene, proprio la Regione Toscana alla quale il Comune di Lucca si era rivolto per sapere come doveva comportarsi per ottemperare alle norme anti pandemia.
La lettera con la richiesta da Lucca sarebbe partita il 25 aprile , ma in tutti questi mesi da Firenze non è giunta nessuna risposta. E pertanto il Comune non sapendo che pesci pigliare se ne è lavato le mani. Con il risultato che Mimmo D’Alessandro si è visto costretto a rinunciare al Festival. Ammesso e non concesso che la faccenda sia andata proprio così rimangono delle cose da chiarire.
Procediamo per ordine. Primo Punto: ma a chi può venire in mente di chiedere in aprile come si dovrà comportare in settembre, quando è a tutti noto che per i provvedimenti e le prescrizioni anti Covid bisogna seguire le decisioni del Governo che si aggiornano di settimana in settimana? In primavera nessuno può sapere cosa succederà in autunno e quindi nessuno, sano di testa, può azzardarsi a dare risposta al quesito formulato dagli amministratori lucchesi.
Secondo Punto: ma che c’entra la Regione? Che in fatto di prescrizioni sanitarie anti Covid ci debba mettere bocca la Regione proprio era quasi impossibile escogitarlo. Già che c’erano, gli amministratori lucchesi, potevano rivolgersi anche alla Pro Loco di Villa Collemandina, alla Croce Rossa, all’Associazione Filatelica, alla casa della Memoria che in fatto di prescrizioni sanitarie hanno più o meno le stesse competenze della Regione.
Terzo Punto: è vero che siamo in un’epoca in cui il sistema delle comunicazioni subisce continue modifiche e quasi ogni giorno si sperimentano muove e più sofisticate tecniche di interlocuzione. Parola magica, gradita agli scribi dei due Palazzi che la usano come un‘abracadabra che risolve ogni pasticcio. Ed anche stavolta abbiamo letto che la frittata è dipesa dalla mancata interlocuzione fra Firenze e Lucca: Lucca scrive la lettera e attende la risposta da Firenze. Passano i giorni, le settimane e i mesi, ma da Firenze non arriva risposta. La mancata risposta sollecitava gli amministratori a darsi da fare ed infatti ogni mattina che mettevano piede nei due Palazzi la prima domanda che rivolgevano ai fidi e solerti collaboratori era questa. “E’ arrivata la risposta da Firenze?“. Ascoltato il responso negati vola preoccupazione saliva. Per non arrendersi una mattina è stato deciso di convocare una riunione del Massimo Governo, detto anche Giunta, che per ben quattro ore e due giri di caffè ha affrontato la questione dividendosi in tre correnti: la prima che proponeva di fare una telefonata a Firenze per sapere dalla viva voce la risposta alla domanda presentata. Proposta poi scartata perché nessuno disponeva dei numeri d’accesso alla Regione. La seconda proponeva di convocare i tre rappresentati lucchesi in Regione – Baccelli, Mercanti e Puppa – per affidare loro l’incarico di verificare personalmente presso gli uffici come stesse la faccenda. Proposta scartata quando il consultore Beccafumi ha obiettato:”Prima che questi tre trovino gli uffici siamo già a Santa Croce!”. La terza corrente, guidata dal consultore Egidio Caribù, appoggiato da Arturo e Zoe, con molto buon senso suggeriva di verificare presso gli uffici comunali se effettivamente avessero spedito la lettera a Firenze.
Scena già vista per la Caporetto del Campionato Italiano e poi sarà ripetuta per cercare di capire perché Lucca ha perso anche la sfida con Montecatini.
Ma non disperiamo. Altri impegnativi cimenti ci attendono: il Trofeo del Bombolone, la Coppa Giacomo Puccini con le biciclette a tre ruote, il Campionato del salto della bodda e la nuova specialità olimpica il gitto del perugino. Avanti c’è posto”.
Così parlò il Goga Meremeo.