Abbiamo fatto passare qualche giorno, abbiamo riflettuto e ne abbiamo discusso a lungo. È inutile nasconderlo, in città la nomina di Francesca Fazzi come nuovo Presidente di Lucca Crea ha sorpreso un po’ tutti. Arriviamo dritti al punto, perché non ha senso girarci troppo intorno. Se per un secondo mettessimo da parte tutto quello che è successo in quest’ultimo periodo di campagna elettorale, Francesca Fazzi sarebbe la persona perfetta per ricoprire questo ruolo delicato: un’imprenditrice di grande spessore intellettuale che ha messo la sua vita al servizio della cultura.
Quindi, ecco, se qualche mese fa ci avessero prospettato le ipotetiche dimissioni di Mario Pardini – che in questo momento ha deciso di non rilasciare dichiarazioni proprio per tutelare il suo vecchio gruppo di lavoro in vista dei Comics, impegno più importante dell’anno – probabilmente noi stessi avremmo pensato a Francesca Fazzi come uno dei profili più indicati per ricoprire quella posizione.
C’è, tuttavia, un però gigantesco. Un però che non possiamo ignorare e che ci impone di dire la nostra su quanto è accaduto. E, credeteci, questo però gigantesco non riguarda affatto il cognome pesante che porta Francesca Fazzi. Noi non siamo tra coloro che storgono il naso nel vedere che Pietro Fazzi va ai comizi del PD solo perché – come qualcuno mormora in città – nel centrodestra lucchese l’unica vera eminenza grigia continua ad essere il suo storico rivale Marcello Pera.
Non è questo il punto, o quantomeno non è questo il punto oggi. Il punto è che, in questi ultimi mesi, sono successe varie cose che non possono essere sottaciute. Mario Pardini – lo sappiamo tutti – lo scorso 8 Settembre ha accompagnato il Leader della Lega, Matteo Salvini, e l’ex candidata alla Presidenza della Regione Toscana, Susanna Ceccardi, nel loro tour elettorale a Lucca: scelta infelice – potrebbe anche comprensibilmente obiettare qualcuno – per il Presidente della più importante partecipata comunale, peraltro nominato direttamente da un Sindaco di centrosinistra.
Una scelta che, appunto, ha fatto gridare allo scandalo Sinistra Con e l’intero Partito Democratico lucchese. Partito Democratico che, in uno studiatissimo comunicato stampa, ha subito sottolineato che il Presidente di Lucca Crea dovrebbe “porre la massima attenzione a non dare adito a strumentalizzazioni politiche che rischiano di danneggiare la società e che sono tanto più pericolose laddove avvengano nel pieno di una campagna elettorale importante come quella in corso”. Detto fatto, Pardini è stato sostanzialmente accompagnato alla porta. Ospite non più gradito, tanti saluti e arrivederci.
Si dà il caso, però, che in quella stessa campagna elettorale la candidata del Sindaco e della sua corrente fosse proprio Francesca Fazzi, volto politicamente nuovo che serviva agli zingarettiani per fermare l’incombente arrivo della destra e per arginare la corrente marcucciana che sponsorizzava Mario Puppa e l’ex fedelissima Valentina Mercanti. Centrato il primo obiettivo, mancato invece il secondo: Puppa e Mercanti in Regione, Fazzi prima dei non eletti.
Attenzione, però, perché ci preme dire una cosa. Questa nomina – arrivata a meno di 10 giorni dall’esito delle elezioni – non è la sistemazione di un cosiddetto politico “trombato” a cui si deve per forza trovare un posto dopo un disastro elettorale. Non è così perché, a differenza di molti altri politici delle nostre zone, Francesca Fazzi un lavoro al di fuori della politica ce l’ha già.
Però, ecco, ci sarebbe piaciuto che il Partito Democratico non avesse invitato Pardini alle dimissioni facendo quella balbuziente e ridondante nota al miele. Anzi, ci sarebbe piaciuto che il Partito Democratico e il Sindaco avessero riposto più “attenzione a non dare adito a strumentalizzazioni politiche che rischiano di danneggiare la società Lucca Crea” e, di conseguenza, tutta la città in vista di un evento tanto importante per la stessa. Ci sarebbe piaciuto ma non è stato così e, ancora una volta, si è persa un’occasione per rimanere in silenzio. Ancora una volta il Partito Democratico ha fatto la morale agli altri dimenticandosi di quella stessa morale non appena è arrivato il momento di guardare in casa propria.
E allora, una volta per tutte, diciamo le cose come stanno: questa è, a tutti gli effetti, una nomina politica. Niente di male, ovviamente. Solo che la strumentalizzazione è pericolosa sempre, non solo quando conviene. La strumentalizzazione è pericolosa sia nel pieno di una campagna elettorale, sia dieci giorni dopo la fine di quest’ultima. E infatti, nella stessa nota con cui il Partito Democratico bacchettava Pardini, ha correttamente trovato posto l’inciso “tanto più”…solo che all’epoca si riteneva che Francesca Fazzi venisse eletta, e quindi il problema non si poneva ancora!
E non venite, oggi, a raccontarci che la strumentalizzazione politica non c’è perché le elezioni sono ormai passate. Questa ci pare ipocrisia allo stato puro, perché la tornata elettorale si è appena conclusa e dieci giorni non sono ovviamente sufficienti per far dimenticare alla gente che avete appena nominato la vostra candidata non eletta.
Nonostante tutto, noi facciamo un sincero in bocca al lupo a Francesca Fazzi, che gode della nostra stima e che – a nostro avviso – farà un lavoro più che degno…ma che figuretta il Partito Democratico lucchese!