La frecciata di Marco Remaschi:”Marcucci padrone assoluto del PD? Ciascuno di noi occupa spazi che altri non vogliono o non possono occupare”

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Dopo le vicende che hanno interessato il Partito Democratico prima e durante la corsa alle regionali, abbiamo deciso di intervistare uno dei grandi protagonisti di questi ultimi mesi: Marco Remaschi. Il nuovo Sindaco di Coreglia Antelminelli – eletto con uno scarto di soli 54 voti sullo sfidante Giorgio Daniele – ha messo a tacere chi vedeva questa sua candidatura come un ripiego dopo l’esclusione dalle regionali ed è tornato sul suo rapporto – una volta idilliaco, e poi interrottosi – con il Senatore Andrea Marcucci. Remaschi, inoltre, ci ha confessato la sua stima personale per Francesca Fazzi e ha lanciato un interessante suggerimento per il post-Tambellini.

Per lei gli ultimi mesi sono stati abbastanza turbolenti: dopo l’alt di Marcucci per la corsa alle Regionali, si è ricandidato come Sindaco di Coreglia Antelminelli. Non crede che questa sua scelta possa apparire come un ripiego?

Non lo è e trovo poco rispettoso della comunità che vado a rappresentare anche solo ipotizzare che fare il Sindaco possa essere da qualcuno letto come un ripiego. Non credo comunque che qualcuno lo pensi, a giudicare anche dal risultato delle urne che mi vede nuovamente Sindaco, votato ed eletto dai suoi cittadini.
Un mese e mezzo fa ho deciso di accettare la sfida e di raccogliere l’appello dei miei concittadini, che avevano avviato una raccolta firme affinché mi candidassi a Sindaco, e ho deciso di farlo per restituire a Coreglia, alla mia comunità, tutto quello che in questi anni mi ha dato e mi ha permesso di realizzare e per mettere a disposizione del mio territorio esperienza, credibilità e capacità.

È stato per lungo tempo un uomo fedele di Marcucci, quindi nessuno meglio di lei può rispondere a questa domanda: alla luce di quanto è accaduto per queste elezioni, il Senatore è ormai il padrone assoluto del PD lucchese?

Non parlerei di fedeltà a qualcuno,  ma semmai di condivisione di un medesimo progetto politico. Condivisione che io ho sempre portato avanti restando fedele – in questo caso sì – ai miei ideali, ai miei principi e agli impegni presi con gli elettori e con i cittadini tutti, che di volta in volta sono stato chiamato a rappresentare da posizioni o da incarichi diversi. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, ho sempre pensato che ciascuno occupa spazi che altri – a volte per pigrizia politica, più spesso per mancanza di coraggio – non vogliono o non possono occupare. Le logiche padronali non mi sono mai piaciute, perché implicano necessariamente che ci siano schiavi o, peggio ancora, servi.

Come mai la collaborazione politica tra lei e Marcucci si è interrotta? Come mai, adesso, il Senatore si è impuntato così rigidamente nei suoi confronti?


Penso che sarebbe più giusto rivolgere questa domanda a lui. Io sono sempre stato fermo sulle mie posizioni e quando ho vinto – per esempio in occasione delle ultime primarie del Pd, dove il segretario Zingaretti da me sostenuto ha preso a Lucca oltre il 60 per cento – ho sempre lavorato per allargare e per costruire un partito unitario e forte, capace di mettere a disposizione del territorio le donne e gli uomini migliori per vincere. Non mi sono certo messo io a fare guerre personali o a portare avanti rese dei conti. Evidentemente non tutti hanno avuto lo stesso comportamento, non tutti leggono il Partito e la politica come un’occasione per far crescere una comunità.

Mercanti e Puppa sono le persone giuste per la Regione o avrebbe, al contrario, preferito un volto come quello di Francesca Fazzi?

Sono abituato a valutare l’operato e la capacità delle persone sulla base dei fatti e del lavoro svolto e non a priori. Personalmente stimo Francesca Fazzi e penso che sarebbe stata un’ottima consigliera alla Regione Toscana. Nelle settimane scorse mi sono concentrato sul candidato presidente, Eugenio Giani, che ho votato e sostenuto.

È stato eletto Sindaco di Coreglia per soli 54 voti, si aspettava di fare meglio? Secondo lei a che cosa è dovuto questo scarto così esiguo??

In un clima avvelenato da polemiche e bugie, in una competizione in cui la destra insieme con esponenti di centrosinistra della Mediavalle si erano messi d’accordo per farmi fuori politicamente, credo che aver vinto le elezioni – sia pure con uno scarto minimo – sia stato un successo clamoroso. Un successo che premia me, ma soprattutto i cittadini di Coreglia che hanno creduto in me fino in fondo. Il 22 settembre dovevo morire politicamente e, invece, proprio lo stesso 22 settembre sono stato proclamato Sindaco di Coreglia. Qualcosa è andato storto nei piani di chi si preparava da fine luglio per farmi il funerale, ma non certo nei miei. Ho lottato per vincere, perché sono convinto di poter dare tanto al territorio e di far tornare Coreglia un luogo strategico – anche dal punto di vista di peso politico – su tante partite importanti.

Secondo lei, a Lucca, per il post Tambellini chi è l’uomo giusto?

Perché non una donna?

Giovanni Mastria
Giovanni Mastria
Nato a Lucca, classe 1991. Scrivo con passione di cultura, attualità, cronaca e sport e, nella vita di tutti i giorni, faccio l’Avvocato. Credo in un giornalismo di qualità e, soprattutto, nella sua fondamentale funzione sociale. Perché ho fiducia nel progetto "Oltre Lo Schermo"? Perché propone modelli e contenuti nuovi, giovani e non banali.

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