Inquinamento dell’aria: bene ma non benissimo. Scattano i divieti di bruciare biomasse legnose in casa e all’aperto

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È stato presentato oggi a Firenze l’Annuario dei dati ambientali della Toscana 2024 realizzato dall’Arpat che raccoglie, attraverso l’attività quotidiana del proprio personale, sia l’ambito del monitoraggio delle diverse matrici ambientali che del controllo delle fonti di pressione. La mole di dati raccolti, racchiusi nell’Annuario, rappresenta un “termometro” importante per misurare lo stato di salute ambientale nella nostra regione. Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti e Risposte mostrano, invece, le relazioni di causa/effetto che intercorrono tra uomo e ambiente, che sono alla base della crisi ambientale e climatica caratterizzante questo momento storico.

Determinanti

Individuano le cause che interferiscono in modo significativo con l’ambiente, generando pressioni. Si tratta delle attività e dei comportamenti umani che derivano da bisogni individuali, sociali ed economici, da stili di vita, processi produttivi e di consumo.

Pressioni

Sono gli effetti delle diverse attività umane sull’ambiente, come l’emissione di inquinanti, la produzione di rifiuti, il prelievo di risorse naturali, il consumo di suolo dovuto alla cementificazione e alla costruzione di infrastrutture, gli scarichi industriali, il rumore del traffico stradale.

Stato

Descrive, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, la condizione dell’ambiente sollecitato dalle pressioni: gli indicatori di Stato descrivono, ad esempio, il livello di rumore nelle vicinanze di un aeroporto.

Impatti

Illustrano i cambiamenti significativi degli stati per effetto delle pressioni; si tratta delle alterazioni prodotte dalle azioni umane sugli ecosistemi e sulla biodiversità, sulla salute pubblica e sulla disponibilità di risorse.

Risposte

Sono le azioni intraprese per regolare i determinanti, ridurre le pressioni, migliorare lo stato dell’ambiente e

mitigare gli impatti. Per far fronte ai problemi ambientali si possono attuare politiche, programmi, piani di finanziamento, normative, ma anche buone pratiche.

ARIA

DESCRIZIONE L’indicatore rappresenta la percentuale di stazioni che ha rispettato il limite di normativa di 35 superamenti annuali della media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo.

MESSAGGIO CHIAVE Nel 2023 l’indicatore è stato rispettato nel 97% delle stazioni.

Come si vede nel grafico sopra le stazioni di Lucca San Concordio, Lucca San Micheletto, Capannori e Viareggio hanno superato il limite di legge e anche quello della nuova Direttiva Europea è indica 45 microgrammi per metro cubo da non superarsi più di 18 giorni nell’anno.

E’ il motivo che ha portato anche il Comune di Lucca a far scattare l’avviso che vale dal primo novembre 2024 al 31 Marzo 2025. In pratica lo stop all’uso di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa e all’abbruciamento di sfalci e potature all’aperto, nell’area di superamento Piana Lucchese. «La Legge Regionale n. 26 del 2 agosto 2021 e la successiva D.G.R. 228/2023 – spiegano in Comune – hanno stabilito misure e azioni volte al miglioramento e al risanamento della qualità dell’aria. I Comuni, nel cui territorio non è rispettato il valore limite delle concentrazioni relativo al materiale particolato (PM10), sono quelli compresi nell’area di superamento “Piana Lucchese”: Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Montecarlo, Montecatini Terme, Monsummano Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari, Uzzano. Nel rispetto delle norme regionali, i Comuni dell’Area Vasta Lucchese (Altopascio, Capannori, Lucca, Montecarlo, Porcari) hanno adottato il Piano d’Azione Comunale d’Area che prevede l’emissione di ordinanze contingibili ed urgenti contenenti i seguenti divieti per il periodo critico 1° novembre – 31 marzo:

  • il divieto di effettuare, a un’altitudine inferiore a 200 metri sul livello del mare, la pratica dell’abbruciamento dei residui vegetali all’aperto derivanti da attività agricole e forestali, di pulizia di parchi, giardini ed aree agricole, boscate o verdi, da attività di cantiere, artigianali, commerciali o di servizi o produttive in genere;
  •  il divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomasse (anche i focolari aperti) con una classe di prestazione emissiva inferiore alle “3 stelle”, di cui al Regolamento D. M. Ambiente n. 186/2017, posti a un’altitudine inferiore a 200 metri s.l.m., esclusi i generatori di calore che rappresentino l’unico sistema di riscaldamento dell’abitazione in cui sono ubicati;
  • introduzione del limite a 18°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie nelle abitazioni, negli spazi ed esercizi commerciali e di somministrazione alimenti e bevande, nei pubblici esercizi e negli edifici pubblici, fatta eccezione per le strutture sanitarie, ed obbligo di chiusura delle porte degli esercizi commerciali e di somministrazione alimenti e bevande e degli edifici con accesso al pubblico.

Dal primo novembre sarà attivo sul sito dell’Arpat (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), un servizio che indica il livello dell’Indice di criticità della qualità dell’aria (Icqa) sulla base del quale i comuni sono chiamati ad emettere i provvedimenti contingibili (ordinanze sindacali). Inoltre Arpat pubblica giornalmente il Bollettino giornaliero della qualità dell’aria riferito al monitoraggio degli inquinanti rilevati dalle stazioni di rilevamento della qualità dell’aria che costituiscono la rete regionale».

Informazioni generali e comportamenti corretti nel periodo critico. 

Il periodo dal primo novembre al 31 marzo è considerato critico per la qualità dell’aria.
Questo periodo è caratterizzato da un abbassamento dello strato di rimescolamento dell’atmosfera che non consente la normale dispersione degli inquinanti emessi con il conseguente aumento delle concentrazioni nei livelli più bassi (fino a 200 metri s.l.m.).

A tal fine intendiamo informare i cittadini che talune usuali azioni, ritenute “innocue”, quali:

  • l’uso della biomassa (legna/pellet) in presenza di altre modalità per il riscaldamento domestico;
  • l’abbruciamento di sfalci e potature all’aperto;

sono le principali di emissioni di particolato fine (PM10) per cui è opportuno che vengano per quanto possibile limitate, se non addirittura eliminate.

Per ridurre le emissioni in atmosfera i cittadini, i responsabili di imprese, di piccole e grandi attività commerciali, degli uffici pubblici sono invitati alla corretta gestione degli impianti di riscaldamento cercando quanto più possibile di evitare consumi e sprechi inutili.

Questo si può concretizzare attraverso:

  •  una costante manutenzione delle caldaie (alimentate sia a gas che a biomassa) per mantenerla così in perfetta efficienza e, se possibile, la sua sostituzione con modelli a minor impatto ambientale usufruendo dei contributi messi a disposizione dagli enti locali e dallo Stato (ad esempio Conto Termico 2.0 e detrazioni fiscali)
  • una corretta regolazione degli orari di accensione degli impianti in base alla normativa di riferimento;
  • il controllo della temperatura massima ad es. regolando il termostato a non più di 18°C per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e 20°C per tutti gli altri edifici;
  • l’adozione, nella quotidianità, di semplici accorgimenti che consentono un minor consumo di emissioni inquinanti: ad esempio chiudere l’acqua in doccia mentre ci stiamo insaponando, non far scorrere l’acqua calda mentre ci si rade, eccetera.

Al fine di ridurre l’uso delle auto si ricorda, per quanto possibile, l’opportunità di usare negli spostamenti mezzi di trasporto alternativi quali la bicicletta (di tipo tradizionale, elettrica, a pedalata assistita eccetera) o in alternativa di andare a piedi, qualora la distanza da percorrere non sia proibitiva, lasciando l’auto a quelle situazioni o persone che non ne possono farne a meno.

Per quanto attiene l’abbruciamento di sfalci e potature all’aperto, è opportuno segnalare che tale pratica impatta in modo significativo sulla qualità dell’aria sia in termini di quantità di inquinanti emessi in atmosfera (con particolare riferimento al PM10) che di qualità attraverso l’emissione di composti tossicologicamente rilevanti, che possono incidere oltre che sull’ambiente anche sulla salute dei cittadini.

Al fine di limitarne l’impiego si ricorda che gli sfalci e le potature possono essere oggetto di ritiro da parte del gestore pubblico dei rifiuti o in alternativa si possa optare per la biotriturazione mediante appositi apparecchi che riducono in piccole parti i residui delle potature per l’ottenimento di compost da impiegare quale fertilizzante.

Inoltre, si ricorda che sono ancora disponibili i contributi a favore di cittadini residenti nei Comuni dell’area di superamento per i seguenti incentivi, i cui bandi sono pubblicati sul sito della Regione Toscana https://www.regione.toscana.it:

  • Bando Caminetti 2023 per la riqualificazione di vecchi caminetti o per la sostituzione dei vecchi generatori di calore alimentati a biomasse: attualmente sono state impegnate e finanziate risorse per € 650.000 circa, il bando ha una dotazione finanziaria di € 900.000 incrementabili fino a 2 MLN di Euro, pertanto le risorse sono disponibili ancora per qualche mese.
  • Bando casa a zero emissioni, finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria mediante interventi di dismissione di generatori di calore già installati e a uso residenziale alimentati a biomassa (compresi i caminetti a focolare aperto mediante eliminazione / chiusura con muratura) o a gasolio con un impianto a pompa di calore ad alta efficienza: attualmente sono state impegnate e finanziate risorse per € 700.000 circa, il bando ha una dotazione finanziaria di 6 MLN di Euro incrementabili fino a 12 MLN, pertanto le risorse sono ampiamente disponibili.
  • Bando Biotrituratori 2025: è in fase di lavorazione un nuovo bando destinato a cittadini ed aziende agricole, per l’acquisto di biotrituratori elettrici per una gestione di sfalci e potatura compatibile con la tutela della qualità dell’aria, l’uscita del bando è prevista a Gennaio 2025».

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