Influenza: continua a scendere la curva epidemica ma attenti alle polmoniti. Annunciato nuovo vaccino per l’autunno 2025.

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Archiviata ieri la nona settimana del 2025 e con essa anche il mese di febbraio, quello che richiama la dea della febbre (Febris nella mitologia romana), è attesa ormai una sensibile riduzione dei casi di influenza.

L’ultimo rapporto disponibile, relativo all’ottava settimana, con i risultati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi simil-influenzali RespiVirNet, elaborati dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità, ha evidenziato come «continua a scendere la curva epidemica dei casi di sindromi simil-influenzali (ILI) dopo aver raggiunto il picco stagionale nella quarta settimana (2-26 gennaio scorsi) con un’incidenza di 17,6 casi per mille assistiti. Nell’ottava settimana del 2025 il livello d’incidenza in Italia è stato pari a 12,3 casi per mille assistiti a fronte dei 14 casi nella settimana precedente. Incidenza in diminuzione in tutte le fasce di età, maggiormente nei bambini sotto i cinque anni in cui l’incidenza è pari a 31,9 casi per mille assistiti (35,4 nella settimana precedente). Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto anche da altri virus respiratori».

In particolare il rapporto virologico RespiVirNet, del 28 febbraio, scorso evidenzia come «durante l’ottava settimana sono stati segnalati in Italia, attraverso il portale RespiVirNet, 3.016 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet. Dalle analisi effettuate, 846 (28%) sono risultati positivi per influenza, 465 di tipo A (206 di sottotipo H3N2, 116 H1N1pdm09 e 143 non ancora sottotipizzati) e 381 di tipo B.  Nel complesso, dall’inizio della stagione sono stati identificati 7.276 ceppi di tipo A (70,5%), prevalentemente appartenenti al sottotipo H1N1pdm09, e 3.040 di tipo B (29,5%).

Nell’ambito dei suddetti campioni analizzati, 343 (11,4%) sono risultati positivi per il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), 223 (7,4%) per Rhinovirus, 111 (3,7%) per Metapneumovirus, 101 (3,3%) per Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 64 per Adenovirus, 24 (0,8%) per SARS-CoV-2, 20 per Bocavirus e 18 per virus Parainfluenzali. Durante l’ottava settimana 2025, sono state inoltre segnalate 7 diagnosi di Mycoplasma pneumoniae, 4 delle quali dal laboratorio di Bolzano, una da Aosta, una da Padova e una da Pescara. La co-circolazione di diversi virus respiratori contribuisce a determinare il valore di incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) registrato nella ottava settimana (12,3 casi per mille assistiti, tra cui in particolare virus influenzali, VRS e Rhinovirus».

Proprio venerdì scorso, 28 febbraio 2025, sono state emanate le raccomandazioni dell’OMS per la composizione del vaccino antinfluenzale per la stagione 2025/2026 (emisfero Nord), secondo le quali si prevede l’inclusione dei seguenti ceppi nei vaccini trivalenti:

Vaccini ottenuti in uova embrionate di pollo:

  • A/Victoria/4897/2022 (H1N1)pdm09-like virus
  • A/Croatia/10136RV/2023 (H3N2)-like virus
  • B/Austria/1359417/2021 virus (lineaggio B/Victoria)

Vaccini ottenuti su colture cellulari o vaccini ricombinanti:

  • A/Wisconsin/67/2022 (H1N1)pdm09-like virus
  • A/District of Columbia/27/2023 (H3N2)-like virus
  • B/Austria/1359417/2021 virus (lineaggio B/Victoria)

Nel caso dei vaccini quadrivalenti, l’OMS raccomanda l’inserimento del ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata), in aggiunta ai ceppi sopramenzionati. Il nuovo vaccino conterrà, dunque, nuove varianti antigeniche di tipo A, sottotipo H3N2, (A/Croatia/10136RV/2023 e A/District of Columbia/27/2023), che sostituiranno i ceppi A/Thailand/8/2022 e A/Massachusetts/18/2022, rispettivamente nei vaccini ottenuti in uova embrionate di pollo ed in quelli ottenuti su colture cellulari.

Questa immagine evidenzia l’incidenza totale di sindromi simil-influenzali osservata in tutte le regioni italiane nelle settimane di sorveglianza. L’incidenza è stata categorizzata in quattro classi e ad ogni categoria è stato assegnato un differente colore che indica l’intensità raggiunta dall’incidenza. Come si vede la nostra regione Toscana da quattro settimane è scesa dall’incidenza superiore a 20,7 casi per mille assistiti della quarta settimana (colore rosso) a un valore di 12,06 casi (colore arancione) che lascia prevedere il ritorno nella fascia di colore giallo dopo le settimane arancioni o rossa.

Questo grafico riporta invece l’incidenza totale della stagione in corso e delle precedenti stagioni influenzali. L’incidenza settimanale, sempre aggiornata all’ottava settimana, è espressa come numero di sindromi simil-influenzali (casi) per 1.000 assistiti. Nell’ottava settimana del 2025 i casi stimati di sindrome simil -influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 728.000, per un totale di circa 12.328.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.

La mancanza di dati di alcune regioni (Basilica e Calabria) ma anche l’arrivo dei dati in ritardo, tanto che «in ogni rapporto l’incidenza viene aggiornata anche per tutte le settimane precedenti a quella di riferimento per tenere conto della quota costante di dati che arriva successivamente alla pubblicazione del rapporto settimanale epidemiologico RespiVirNet» porta a stimare che quest’anno l’ondata influenzale abbia messo a letto 17 milioni di italiani valore inferiore a quello dell’ondata 2023-2024 e con un picco che è arrivato in ritardo rispetto allo scorso anno.

Da segnalare anche il boom delle polmoniti denunciato da medici ospedalieri e di famiglia. Purtroppo esiste il rischio che in una popolazione sempre più anziana affetta da più malattie croniche, per esempio diabete e cardio-respiratorie, diventa più facile che dai bronchi le infezioni scendano nelle vie basse respiratorie provocando guai più seri. Soprattutto se la polmonite arriva a colpire persone immunodepresse, come sono ad esempio quasi tutti gli anziani over 85 anni. Un fenomeno rilevato già da un po’ di tempo e anche se dati aggiornati dell’Iss, come quelli sull’influenza, non esistono, si stima che in Italia i ricoverati in ospedale per polmonite siano circa 150.000 con 9.000 decessi. Mortalità questa certamente non trascurabile ma comunque tra le più basse in Europa. Segno che, contrariamente all’assistenza territoriale, quella ospedaliera tiene. 

Intanto dobbiamo ricordare che nella nostra regione siamo a 15.000 tra bambine e bambini immunizzati contro il virus sinciziale, responsabile di bronchioliti e problemi respiratori. La campagna gratuita, rivolta ai bambini nati dal primo aprile 2024 e finanziata dalla Regione Toscana per proteggere i più piccoli, ha fatto registrare un drastico calo di ricovero al “Meyer”, principale ospedale pediatrico toscano.

Nel 2023 in tutta la Toscana c’erano stati 850 casi di ricovero: per 150, un po’ meno del 20 per cento, era stata necessaria una terapia intensiva. Quest’anno all’ospedale “Meyer” nel pieno della stagione epidemica, tra il novembre 2024 e il 21 gennaio 2025, c’è stato un solo caso di un bambino nato da meno di un mese ricoverato per via del virus, a differenza dello stesso periodo dell’anno precedente quando erano stati quindici. Sempre al “Meyer” ci sono stati 10 bambini da 1 a 3 mesi ricoverati contro i 53 della precedente stagione. In drastica diminuzione anche i ricoveri nella fascia d’età dai sei mesi ad un anno: due contro trentasei. D’altra parte al “Meyer” non soltanto si sono registrati meno ricoveri ma anche meno casi di bronchioliti e ciò non è dovuto ad una minore circolazione del virus, ma è l’effetto della campagna di immunizzazione. Ad oggi sono infatti 37 i bambini tra uno e due anni di età ricoverati contro i cinquanta dell’anno prima e 64 contro 80 le bambine e i bambini ricoverati con più di due anni. Nei bambini più piccoli nati dopo il primo novembre 2024 la riduzione dei ricoveri all’ospedale pediatrico di Firenze è stata del 90 per cento. Nei bambini nati tra agosto e novembre 2024 del 92 per cento (6 casi contro 73). Cresce fino al 93 per cento la riduzione dei ricoveri per bronchioliti tra le bambine e i bambini nati tra aprile e agosto 2024: soltanto 3 casi contro 42.

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