Il sistema di governo e il sistema elettorale degli USA – Parte III

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Il potere legislativo negli Stati Uniti è esercitato dal Congresso, un’assemblea bicamerale composta dalla Camera dei rappresentanti e dal Senato.

La Camera dei rappresentanti è formata da 435 deputati, eletti ogni due anni con un sistema maggioritario a singolo turno in collegi uninominali. Il loro mandato è di soli 2 anni. Il numero di deputati per ogni stato varia in base alla sua popolazione, ma ogni stato ha diritto ad almeno un deputato.

Il Senato è composto da 100 senatori, due per ogni stato, eletti per sei anni con lo stesso sistema della Camera. Ogni due anni, con le elezioni della camera dei rappresentanti, si rinnova un terzo del Senato. Il Senato, quindi, non viene mai azzerato e lavora sempre con una forte continuità di personale politico. Il Senato è investito di maggiori poteri di controllo riguardo all’operato del governo rispetto alla Camera.

Il sistema elettorale americano è basato sul principio del voto indiretto: i cittadini non eleggono direttamente il Presidente e il Vicepresidente degli Stati Uniti, ma i grandi elettori che li rappresentano nel Collegio elettorale. Il numero di grandi elettori assegnato a ogni stato dipende dalla sua popolazione e corrisponde alla somma dei suoi deputati e senatori al Congresso. I grandi elettori per ogni stato sono assegnati ai contendenti (più precisamente sono eletti i rappresentati di partito che però hanno già indicato con le primarie il loro candidato Presidente) con il principio del “winner takes it all” (il vincitore prende tutto), quindi il candidato che vince le elezioni indirette nello stato prende tutti i grandi elettori dello stato in questione. In totale, i grandi elettori sono 538 e per vincere le elezioni presidenziali un candidato deve ottenere almeno 270 voti.

Il sistema elettorale degli Stati Uniti è+ quindi presidenziale ma con elezione indiretta e con un sistema elettorale, sia per il Presidente che per le camere, con fortissima caratterizzazione bipolare. Tutte le elezioni sono caratterizzate da un sistema che rende difficilissima la rappresentanza di più minoranze politicamente separate: le camere hanno un sistema maggioritario secco a collegio uninominale e le presidenziali hanno anche l’aggiunta del meccanismo di presa di tutti i grandi elettori dei singoli stati (winner takes it all).

Il Presidente degli Stati Uniti ha il potere esecutivo e nomina i membri del governo. Ha inoltre poteri di nomina sui giudici della Corte suprema e sugli ambasciatori, con l’approvazione del Senato. Il Presidente può anche emettere decreti esecutivi, che hanno forza di legge, ma possono essere annullati dal Congresso o dalla Corte suprema. Il Presidente ha inoltre il potere di veto sulle leggi approvate dal Congresso, ma il veto può essere superato da una maggioranza dei due terzi in entrambe le camere.

Il Presidente degli Stati Uniti non può sciogliere il Congresso né essere rimosso dal suo incarico, a meno che non sia sottoposto a un processo di impeachment per alto tradimento, corruzione o altri crimini gravi. Il processo di impeachment richiede l’accusa della Camera dei rappresentanti e il giudizio del Senato, che deve pronunciarsi con una maggioranza dei due terzi.

Il Presidente degli Stati Uniti può essere incriminato per reati commessi durante o prima del suo mandato, ma non può essere processato mentre è in carica. Questo è il principio stabilito dalla Costituzione americana e dalle linee guida del Dipartimento di Giustizia.

Il Presidente degli Stati Uniti usufruisce di alcuni privilegi e immunità che lo proteggono da azioni legali o indagini che potrebbero interferire con il suo ruolo istituzionale. Ad esempio, il Presidente ha il diritto di rifiutare di fornire informazioni confidenziali al Congresso o ai tribunali, se ritiene che ciò sia necessario per la sicurezza nazionale o per il buon funzionamento dell’esecutivo. Inoltre, il Presidente ha il potere di concedere grazia o commutare le pene a chiunque sia stato condannato per reati federali.

Per molti aspetti quindi il Presidente degli Stati Uniti ha le caratteristiche di un monarca ma limitate nel tempo a soli 4 anni con massimo due mandati (anche non consecutivi). Anche il limite di mandati è testimone della straordinarietà delle attribuzioni di potere in testa al Presidente degli USA. La storia recente ci dice, infatti, come sia molto arduo per un congresso e un sistema politico, moderare e fare da contrappeso ad un Presidente in carica.

Andrea Bicocchi
Andrea Bicocchi
Imprenditore, editore de "Lo Schermo", volontario. Mi piace approfondire le cose e ho un'insana passione per tutto quello che è tecnologia e innovazione. Sono anche convinto che la comunità in cui viviamo abbia bisogno dell'impegno e del lavoro di tutti e di ciascuno. Il mio impegno nel lavoro, nel sociale e ne Lo Schermo, riflettono questa mia visione del mondo.

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1 commento

  1. Sistema istituzionale che non può andar bene per il nostro Paese.
    Quando i nostri Padri costituenti , nel 1947, elaborarono l’attuale Carta Costituzionale, scelsero il sistema parlamentare visto che si usciva dal ventennio fascista e si temeva un ritorno ” dell’uomo forte “.
    Un po’ più equilibrato è il sistema semipresidenziale alla francese.
    Ora vedremo cosa accadrà nel nostro Paese visto che c’è un dibattito in corso proprio in merito alla modifica del sistema istituzionale .
    Ai posteri l’ardua sentenza !

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