Il senso dello stare insieme.

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Tante persone si sono ritrovate per un pomeriggio ed una serata insieme sabato 15 luglio alla Brilla, la Porta del Parco di San Rossore in riva al Massaciuccoli. Così tante che è stato necessario recuperare le sedie e i tavoli della sala convegni per mettere tutti a tavola – quel genere di problemi che ogni organizzatore è lieto di avere.

L’appuntamento ha ormai una storia: prima che il Covid fermasse tutto, era la festa d’estate per ringraziare tutte le associazioni ed i volontari che avevano contribuito a realizzare il Festival Italiano del Volontariato, che si svolgeva in maggio nelle piazze di Lucca. È stato riproposto per la prima volta nel 2022 con l’intento di “riaprire”, di riprendersi spazi ed usi dello stare insieme fisicamente, parlando e confrontandosi.

L’edizione di quest’anno ha raddoppiato le presenze e questo fa ben sperare, perché il mondo del volontariato vive di relazioni, è comunitario o non è, anche se nella lettera (e forse nello spirito) della riforma del Terzo settore non si è conservata la centralità di questo aspetto. Impulso solidale e forma organizzata, questi sono i due pilastri su cui è costruito il settore, che insieme si tengono e insieme vacillano. Il terremoto sociale della pandemia, le incertezze di una riforma compiuta a metà e con alcuni macroscopici errori di progettazione, la fluidità dei rapporti sociali e, sullo sfondo, una sostanziale tendenza alla disintermediazione (quindi all’eliminazione dei livelli intermedi tra Stato e cittadini) sono fenomeni vasti e sistemici, ma sono anche quotidiani inciampi sulla strada delle associazioni, particolarmente se di piccole dimensioni. Ritrovarsi e stare insieme offre un sollievo nel percorso e crea le condizioni per essere generativi, riconoscere i problemi e cercare soluzioni insieme.

Fili sottili” (come nel titolo dello spettacolo di teatro sociale che la cooperativa C.RE.A. ha riproposto in forma di performance nel corso della serata) che si intrecciano e si dipanano a formare il senso dell’appuntamento: come quello che collega le generazioni, rappresentato dal grande impegno che le ragazze ed i ragazzi del Servizio Civile e dei Corpi Europei di Solidarietà hanno messo nell’organizzare l’evento, suggerendo molte delle idee che hanno composto il programma e lavorando con entusiasmo tutta la serata.

Poi il filo della collaborazione e della partecipazione: secondo lo schema che ha reso possibile organizzare tutte le nove edizioni del Festival, anche l’evento della Brilla è stato costruito assieme a CESVOT e con le proposte e la collaborazione di tante associazioni, istituzioni, enti del Terzo settore: dalle gite in barca sul lago in compagnia del Canoa Kayak Versilia APS, ai giochi in legno del Filo d’Arianna APS, le passeggiate guidate dai volontari del Parco di San Rossore, oltre al già citato momento di teatro a cura di C.RE.A., il supporto organizzativo del Centro Provinciale Sportivo Libertas ed il patrocinio del Comune di Massarosa.

È stato tirato anche un altro filo che vuole andare lontano: il tema della serata – “Oltre la superficie” – è stato dedicato alle differenze ed alla loro valorizzazione, che significa prima di tutto raggiungere la consapevolezza che un’organizzazione capace di integrare la diversità al proprio interno è più produttiva, efficace e competitiva.

Si tratta di una sfida per tutte le organizzazioni ed è una missione che il Centro si è assegnata, per sé e come servizio per i propri partner, e che intende sviluppare in modo incrementale in futuro stringendo collaborazioni con le realtà del settore, gli esperti e le istituzioni, a partire dalla scuola. Seguendo tre linee di lavoro: la testimonianza, la pratica e la formazione.

Centro Nazionale per il Volontariato

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