Un Papa a Lucca è un evento più unico che raro, un Papa Santo, lo è ancora di più. Fra il 23 e il 24 settembre del 1989, Giovanni Paolo II fece visita alla città toscana, un evento che in molti si ricorderanno e che rimane inciso a caratteri cubitali nella pietra degli eventi più significativi di tutta la storia della città. Karol Wojtyla è stato uno degli uomini più importanti del secolo scorso, un vero e proprio baluardo per la fede cattolica, un Papa amato e osannato. Quello del 1989 può essere ricordato come il Settembre Lucchese dedicato al cambiamento, la visita del Papa non fu casuale, di lì a poco le sorti del mondo sarebbero mutate, il vento di trasformazione che sconvolse l’Europa stava soffiando anche sotto alle mura lucchesi, con le parole del Papa che dovevano essere un monito per i giovani, per far prendere loro in mano il futuro e scrivere il domani. L’incontro con questi ultimi si svolse in Piazza Arrigoni, e quelle parole toccarono profondamente il cuore della platea che ascoltò con fermezza i discorsi del Santo Padre. Da lì a poco, quel vento si spostò e spazzò via il Muro di Berlino, con la sua cortina di ferro, ponendo il primo mattone per la futura fine della Guerra Fredda. Giovanni Paolo II, il Papa polacco, fu uno dei personaggi fondamentali per ispirare quei moti di cambiamento che contraddistinsero il cuore dell’Europa, e il suo messaggio fu chiaro anche alla platea del centro storico lucchese.
I vari incontri del Papa
In molti si ricorderanno la grande folla che accolse il Sommo Pontefice nei tanti incontri che si svolsero in quelle 16 calde ore di settembre. Giovanni Paolo II non si risparmiò affatto e incontrò una nutrita rappresentanza della cittadinanza lucchese e le autorità in piazza Napoleone nel pomeriggio del 23 settembre. Altrettanto importanti furono gli appuntamenti con i rappresentanti della Diocesi nella Cattedrale di San Martino, e quello con i giovani in piazzale Monsignor Arrigoni, come abbiamo anticipato nelle righe precedenti. Proprio quest’ultimo, fu uno dei momenti più toccanti e sentiti della visita papale a Lucca, una frase in particolare rimane scolpita ancora oggi nella memoria di chi ha avuto la fortuna di vivere in persona quei momenti: “La Chiesa ha bisogno di voi per portare il messaggio di Cristo all’uomo di oggi, che corre dietro a molti pseudo-valori. Voi avete l’arduo compito di annunciare la verità sull’uomo e sull’ambiente dell’uomo alle soglie del nuovo millennio”. Certamente Giovanni Paolo II verrà ricordato anche per essere uno dei più attenti a costruire il futuro dei giovani, per i quali ha sempre nutrito una grande speranza. Anche durante l’incontro in Piazza Napoleone, si rivolse proprio a loro, dopo aver ricordato la grande tradizione cristiana di Lucca, elencando i tanti martiri e santi che hanno avuto i natali in questa città: “…occorrerà adoperarsi con energia perché la presente generazione e quelle che verranno non smarriscano quel mondo di valori cristiani su cui la vostra città ha costruito la sua storia gloriosa. Occorrerà, in particolare, che l’intera comunità prenda rinnovata coscienza del fondamentale ruolo che la famiglia è chiamata a svolgere in essa e si impegni a salvaguardarla dai molti pericoli che la insidiano”. Sicuramente indimenticabile fu la celebrazione della Santa Messa presso lo Stadio Porta Elisa, evento cardine dell’esperienza di Giovanni Paolo II in riva al Serchio.
Il racconto di chi ha avuto un rapporto personale col Papa
Ivano Fanini è una delle poche persone che può vantare di aver avuto un rapporto personale di amicizia con Giovanni Paolo II, e fu uno di coloro che contribuì, in un certo qual modo, a far arrivare il Papa a Lucca. Queste sono le sue parole in proposito: “Naturalmente il ruolo principale lo hanno avuto il Vescovo, la Chiesa, magari in qualche modo anch’io posso aver contribuito a portare il Papa a Lucca in quell’occasione del 1989. Io ho fatto oltre venticinque presentazioni ufficiali del mio team in Vaticano, ho portato tantissime iniziative di fronte a lui, e nel corso degli anni si è instaurato un vero e proprio rapporto di amicizia. Questo magari ha aiutato la decisione di Karol Wojtyla. Fu un evento epocale vedere il Papa a Lucca, penso che un avvenimento di quella portata non si sia più ripetuto. È stato qualcosa di veramente emozionante e indimenticabile”.