Il convento che non esiste più: Santa Chiara

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Il secondo dopoguerra ha portato a decisioni urbanistiche in nome della riqualificazione urbana, che ancora generano discussioni e perplessità. Il volto delle città storiche è spesso cambiato, causando delle ferite – per alcuni – difficili da rimarginare. Lucca, in proporzione minore rispetto ad altre città, ha modificato alcune aree del suo centro storico, introducendo nel proprio antico contesto, dei palazzi e delle strutture di fattura moderna. L’esempio più eclatante di questa politica è rappresentato dal celebre “Palazzo INA”, situato tra via Beccheria e Piazza San Giusto. Ma non è l’unico.

Sul finire degli anni ’50 del secolo scorso, venne presa la decisione di metter mano a ciò che era sito tra via della Quarquonia e via Santa Chiara, tra la trecentesca chiesa di San Francesco e la quattrocentesca villa Guinigi. Si procedette quindi all’abbattimento dell’antico convento di Santa Chiara e della sua corrispettiva chiesa, per erigere quello che doveva rappresentare un fiore all’occhiello della nuova architettura: il Palazzo del Genio Civile. Per cui, con il consenso del Ministero dei Lavori Pubblici e dell’Amministrazione Comunale dell’epoca, venne fatta tabula rasa degli antichi edifici, per inaugurare la nuova struttura che aprì le sue porte nel 1960, in presenza dell’Onorevole Togni.

Ma come si arrivò a questa (discutibile) decisione? Il convento era ormai ridotto a poco più di un rudere, poiché inutilizzato da molto tempo. Inoltre, non era più un luogo religioso, vista la sua antecedente conversione in caserma durante l’epoca in cui al comando della città risiedeva Elisa Baciocchi. Fu facile intraprendere questa soluzione, risultando più semplice abbattere il vecchio per far spazio al nuovo, tuttavia oggi tale delibera lascia ancora qualche interrogativo sul suo esito finale. Il palazzo del Genio Civile, opera dell’architetto Italo Gamberini, colui che ha progettato anche la grande stazione ferroviaria di Firenze, doveva essere un esempio scintillante dell’architettura del ‘900, ma a distanza di anni il risultato non sembra aver dato un beneficio artistico al centro storico di Lucca.

Piazza San Francesco con il convento di Santa Chiara.
Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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