Abbiamo intervistato il commerciante Piero Pacini, parlando del tema più caldo della politica cittadina: il recupero della ex-Manifattura e l’operazione targata Coima-Fondazione-Tagetik. Pacini si è detto favorevole, parlando di occasione irripetibile per il futuro della nostra città.
Il dibattito sulla ex-Manifattura sta prepotentemente interessando la città da circa un anno: lei da commerciante cosa ne pensa?
Penso che l’opera di recupero della ex-Manifattura – così come ad esempio altre opere, quali la Tav nel nord Italia – avrebbe dovuto essere già realizzata perlomeno da dieci anni. Ora, eventualmente, avremmo dovuto discutere di rinnovi e abbellimenti dell’opera, mentre siamo sempre all’inizio, così come per la Tav appunto. Ecco, mi sembra che il dibattito sulla ex-Manifattura stia cominciando a prendere una piega particolarmente stucchevole, e il rischio serio è quello che alla fine salti tutto. E questo lo riterrei – sia per la città che per tutta l’area regionale – uno spreco e una follia, perché è forse l’ultima occasione che abbiamo per avere un investimento innovativo che guardi al presente e al futuro.
Anche a fronte delle ultime criticità emerse e rappresentate dal nuovo dirigente comunale Nespolo, qual è la sua posizione e come vede in futuro lo spazio dell’area sud della Manifattura?
Noi abbiamo una grandissima fortuna, ovvero quella di avere una delle Fondazioni bancarie più potenti d’Italia e d’Europa. Ecco, quella relativa al recupero della ex-Manifattura è un’occasione che Lucca – a cui la Fondazione ha sempre tenuto in maniera particolare – deve assolutamente portare a compimento. Invece, ci sono tutta una serie di comitati che tendono solo a bloccare e ostruire il progetto. Bene, io dico invece che questo progetto rappresenta, per tutto il centro storico e per l’intera città, una delle operazioni più importanti per il futuro.
Non crede che, con quel tipo di intervento, morirà il resto del centro storico?
Assolutamente no. Noi, oltre alla fortuna di avere una delle Fondazioni più solide d’Italia, ne abbiamo un’altra: a Lucca c’è un gruppo che è diventato una multinazionale, ovvero Tagetik, divenuto leader a livello planetario. Ecco, la partecipazione di Tagetik a questa operazione è l’ennesimo valore aggiunto, non soltanto per il centro storico ma per l’intero territorio lucchese. Questi sono imprenditori a tutto tondo che guardano a tutti i continenti, e questa è un’ulteriore fortuna per il recupero della ex-Manifattura e per il futuro della città. Ecco, per questo mi sento di condividere in tutto e per tutto l’intervista rilasciata qualche giorno fa al quotidiano La Nazione da Ralf Gärtner, vicepresidente della divisione TAA Europe della Wolters Kluver-Tagetik. Al più mi sento di dire che, forse, in questa operazione ci sono stati alcuni problemi di comunicazione da parte degli attori principali.
Confcommercio ha assunto una posizione di favore rispetto al progetto. Tuttavia alcuni hanno ventilato un interesse solo dei vertici dell’associazione e non dei singoli commercianti, molti dei quali sono fortemente contrari al progetto. Qual è la sua idea in proposito?
Essendo anche socio di Confcommercio, devo dire che il Presidente ed ex Direttore Rodolfo Pasquini ha sempre agito in maniera impeccabile per il bene dell’associazione, degli associati e della città. Lui rappresenta Confcommercio da oltre quarant’anni, ha portato da sempre risultati eccellenti per l’associazione e la sua presa di posizione a favore dell’opera mi trova assolutamente d’accordo.
Restando in tema Confcommercio: ultimamente nell’associazione ci sono state un po’ di turbolenze, con le uscite polemiche del ristoratore Stefani che ha lamentato una totale mancanza di condivisione e una politica quasi assolutistica da parte di Pasquini. Cosa ne pensa?
Penso che il Presidente Pasquini abbia sempre e solo fatto il bene dell’associazione, occupando tutti i vertici – locali e nazionali – con risultati eccelsi, e la storia lo sta dimostrando. È sempre stato un punto di riferimento, un uomo attento a tutti i bisogni dell’associazione e degli associati. È chiaro che non si può andare d’accordo con tutti, e questo è anche il bello della libertà di pensiero e della democrazia. Per quello che è avvenuto nelle varie categorie dell’associazione, non sta a me giudicare. Però, ecco, per ciò che riguarda l’operato del Presidente Pasquini, a lui va tutta la mia stima e tutto il mio rispetto.