Giovanni Pascoli compose questa poesia nel 1896 e la pubblicò per la prima volta sulla rivista fiorentina “Il Marzocco” del 9 agosto di quell’anno. La inserì poi nella raccolta “Myricae”, nella sezione Elegie.
Il 10 agosto ricordava al poeta il giorno della tragica morte del padre, assassinato mentre faceva ritorno a casa: nelle stelle che quella notte solcano il cielo il poeta riconosceva il suo gran pianto ed a quel fenomeno astrale attribuiva una funzione benefica: al Cielo invocava di inondare “d’un pianto di stelle” il male del mondo. Questa notte, mentre vogliamo gli occhi al cielo alla ricerca delle stelle cadenti, fa bene anche a noi ripetere l’invocazione con la quale Pascoli chiude la sua poesia. (U.S.)
Bella poesia, composta a ricordo del padre del poeta. Grazie Professore Sereni per averla ricordata.
Buongiorno Professore, grazie per queste Vere Chicche non sa quanto possano essere apprezzate dai suoi lettori!