Ex Manifattura, dove siamo rimasti?
Tante le vicende in questi ultimi mesi e ancora nessuna risposta per quella rigenerazione urbana che è diventata ormai l’azione su cui l’Amministrazione si gioca l’ultima carta in vista delle prossime comunali del 2022.
Ma facciamo il punto: da una parte gli inseparabili, Fondazione CRL–Coima , che non mollano l’osso e dall’altra un’amministrazione che poggia tutta la sua fiducia sull’ente benefico lucchese e i maestri del cemento milanesi, nonostante le svariate occasioni – ormai dimostrate – di dubbia gestione sulla faccenda.
Se il primo progetto presentato dall’inossidabile duo si è rivelato – dopo mesi di battaglie – un vero e proprio flop, in quanto non legittimo e nemmeno economicamente favorevole per il Comune, Coima non ha perso tempo a presentarne un secondo.
Esso, che differisce dal precedente minimamente e che sembra quasi una caramellina per addolcire tutti i dissidenti che da tempo ormai non credono nell’utilità di quella che viene fatta passare come rigenerazione ma ha il sapore di speculazione, non è –nuovamente – la soluzione adeguata. Questo secondo project financing infatti, secondo anche gli approfonditi studi fatti da SìAmoLucca, porterebbe a un danno erariale di 15 milioni di euro per il Comune, a cui si deve aggiungere il danno erariale per il trasferimento dell’immobile Ex Manifattura al solo scopo di incrementarne la redditività dell’investimento privato. Le aree parcheggio sono infatti già a reddito a favore dell’ente pubblico che, seguendo il progetto di Coima, perderebbe oltre 30 milioni di euro di incassi in 40 anni, a cui si aggiungono gli 800mila euro di mancati introiti della tassa di occupazione del suolo pubblico e in tutto ciò la Manifattura verrebbe (s)venduta a soli 3 milioni e 200 mila euro. Va da sé che i dubbi a riguardo sono molti ma non solo, infatti la legge parla chiaro: l’articolo 180 comma 6 del DL 50/2016 non permette di prendere il patrimonio pubblico per migliorare la redditività di un investimento privato.
A poco più di un mese dallo scadere dell’ultimatum di Coima, la quale ha ben pensato – tanto per rimarcare il suo dispotismo – di mettere una scadenza all’amministrazione, per cui il progetto deve essere dichiarato fattibile entro il 24 febbraio prossimo per non perdere la sua efficacia, si è palesato un nuovo competitor che ha presentato una manifestazione di interesse per quanto riguarda la rigenerazione dell’immobile. E’ “Music Innovation Hub” che, nelle parole di Andrea Rapaccini, si pone l’obiettivo di riqualificare l’area in nome della cultura, la musica e l’inclusione sociale.
Siamo felici di sapere che, in data 11 gennaio 2021, il Sindaco Tambellini ha convocato il team di “Music Innovation Hub” per dare una possibilità a un progetto che si presenta, almeno sulla carta, come una bella occasione per rimettere in discussione tutta la vicenda.
La cosa che ci lascia sbalorditi – di nuovo –è il comportamento assunto dal primo cittadino, il quale ha affermato che, nonostante il progetto di Rapaccini sia molto valido, questi dovranno per forza avere un’interlocuzione con i potenti Fondazione CRL e Coima in modo da essere integrati nel loro progetto. Trattandosi di un immobile di circa 20mila metri quadrati, il Sindaco ha proposto ai diretti interessati di accaparrarsi circa 6mila metri quadrati per sviluppare il loro progetto mentre, la restante parte, sarà comunque nelle mani di Fondazione e Coima in quanto il loro progetto si presenta come un’occasione irrinunciabile.
I nuovi proponenti, di fronte a questa singolare richiesta, hanno fatto presente che per la realizzazione del loro progetto non hanno bisogno di nessun appoggio da parte della Fondazione, né tantomeno di Coima, nonostante si siano dimostrati disponibili a un’interlocuzione – organizzata dall’amministrazione e passando dai canali istituzionali, anche se Tambellini aveva semplicemente proposto un “mettetevi d’accordo voi” – con la Fondazione, in quanto protagonista indiscussa della città di Lucca.
Va da sé che, se anche in passato potevamo aver pensato che oggettivamente il comportamento dell’amministrazione fosse a senso unico per la mancanza di una valida alternativa e la smania di portare comunque a termine una grande opera prima della fine del mandato, adesso sembra non esserci giustificazione che tenga.
In sintesi, il sindaco Tambellini ha chiaramente sostenuto che il progetto “Coima-Fondazione” sia già praticamente dato per scontato, nonostante ci siano ancora problematiche legate ai vincoli di destinazione dell’immobile ma alle quali – come al solito – non si fa particolarmente attenzione. Stando alle regole dovrà essere previsto un bando, perché quindi l’Amministrazione non ha accolto il nuovo competitor e accettato che partecipasse alla gara autonomamente? Perché è stato chiesto a “Music Innovation Hub” di inserirsi nel progetto di Coima e Fondazione, elemosinando quindi le briciole dei potenti?
E’ chiaro che il nostro primo cittadino si trovi adesso ad affrontare una situazione ancora più complessa: sotto scacco da una Fondazione che dall’alto della sua potenza non accetta di “perdere” questa occasione così ghiotta e con un’opinione pubblica inferocita.
Gettare la Manifattura in mano ai potenti vorrebbe dire segnare per sempre questo mandato di amministrazione Tambellini; accogliere veramente una nuova proposta senza scendere a compromessi comporterebbe invece uno stigma da parte della Fondazione che – probabilmente – precluderebbe molte strade che potrebbero aprirsi alle prossime elezioni.
Che il nostro Sindaco sia davvero vittima di un potere troppo forte e ingestibile? Possibile, ma a pagarne non deve essere la città.