Si è svolto ieri pomeriggio, mercoledì 22 luglio, il consiglio straordinario in presenza, richiesto dai consiglieri di opposizione, per chiarire alcuni aspetti di quella che è ormai la discussa riqualificazione della Ex Manifattura Tabacchi. Protagonisti l’intera giunta comunale, le opposizioni, i rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, compreso il Presidente Marcello Bertocchini e Coima.
I punti discussi in consiglio sono quelli relativi ai dubbi che si sono ormai insinuati nella cittadinanza lucchese, nonché nelle opposizioni, e riguardano l’effettiva utilità della rigenerazione urbana della Manifattura proposta da Coima e Fondazione Cassa di Risparmio.
Su questo progetto ne abbiamo parlato molto, a partire dalla modifica della variante urbanistica nel novembre 2019, al project financing che a detta del Comune rappresentava solo le aree parcheggio, alle dichiarazione di Bertocchini in merito alla costruzione di appartamenti dello stabile, alla realizzazione della passerella che dovrebbe collegare lo stabile alle mura urbane fino ad arrivare alla concessione per 50 anni del Baluardo di San Paolino alla stessa Fondazione e Coima.
“La Manifattura è in stato di abbandono da 20 anni ormai ed è una ferita aperta e sicuramente un problema per Lucca” – ha esordito così il Presidente Bertocchini durante il consiglio comunale straordinario- La proposta che noi facciamo è utile, innovativa, ragionata e bella e il complesso deve tornare ad essere vitale per il contesto urbano. Noi, in quanto Fondazione, abbiamo ipotizzato in totale autonomia un tipo di intervento patrimoniale non potendo procedere mediante contributi, ed è appunto un investimento patrimoniale mirato alla ricerca del minor rendimento possibile, di circa il 3%, e le minor ricadute sulla città proprio perché questi sono comportamenti propri degli enti che hanno finalità benefiche. Abbiamo coinvolto Coima che interverrà solo come SGR, attività disciplinata per legge e che quindi gestisce un fondo alimentato unicamente con i soldi della Fondazione.
Sono i soldi dei lucchesi che verranno investiti in immobili nella città di Lucca e ad oggi ci assumiamo il rischio perché nulla è ancora firmato e tanti dettagli sono da definire” ha spiegato Bertocchini.
Per quanto riguarda la trasparenza e la chiarezza sulle procedure relative a questo progetto ancora da definire, erano nati dei dubbi su un presunto coinvolgimento dello stesso Presidente con Coima in quanto è lui stesso ieri a confermare che, nonostante siano anni che la Fondazione è in rapporti con essa, è anche addetto alla revisione per le questioni di conflitti di interesse e allo stesso tempo, ha spiegato ancora Bertocchini, è anche consigliere della “Sinloc” una compagnia di consulenza finanziaria rappresentata da sole fondazioni bancarie ed è proprio la stessa compagnia che è stata scelta dalla stessa Fondazione per visionare il progetto della Manifattura Tabacchi.
Alla luce di ciò che ha espresso Bertocchini, la domanda dell’opposizione, nelle parole del consigliere comunale Fabio Barsanti, è stata inevitabile: “non è forse questo conflitto di interessi?”
“No e non c’è più sordo di chi non vuol capire” ha risposto pacatamente il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
A spiegare l’operato effettivo di Coima è stato invece principalmente l’amministratore delegato della stessa, Manfredi Catella.
“Coima è un consulente tecnico della Fondazione, non è un protagonista attivo. La Fondazione è un soggetto privato e il nostro è solo un ruolo fiduciario. Il progetto non c’è ancora effettivamente, ci sono solo delle linee guida e degli schemi preliminari e solo qualora il Comune dovesse confermare le regole note e condivise, partirà il progetto” ha spiegato Catella.
“Noi non abbiamo l’idea di prendere in gestione niente, ma gli spazi pubblici vanno riacquistati e mantenuti nella maniera corretta e sono fondamentali per il futuro. La Manifattura Tabacchi di Lucca è un’opportunità per avere un quartiere all’interno delle mura che può diventare davvero rilevante per l’attrattività della città. Noi siamo pronti a un impegno del genere e a portare alla vostra città contatti e professionisti importanti ma se non vorrete ci ritireremo”.
Il tema principale dello stesso Catella, insieme agli altri rappresentanti di Coima presenti in consiglio, è stato proprio quello della rigenerazione urbana, adeguata alle esigenze della modernità sia sul versante economico ma soprattutto culturale. Essendo la Manifattura all’interno del centro storico, il suo degrado rappresenterebbe ad oggi un pezzo di città sottratta e il recupero di essa sarebbe un recupero della memoria, del significato e dell’identità della città.
“Dovremmo avere la capacità che il bene culturale, quello che è oggi la Manifattura, possa diventare domani anche bene sociale”.
“Per quanto riguarda i parcheggi vorremmo creare un nuovo sistema che possa essere un nuovo punto di partenza per la città creando l’80% in più dei posti auto già esistenti. Per la Manifattura avremmo pensato a un progetto vivo durante tutta la giornata e funzionale su più servizi. Per quanto riguarda il project financing si tratta di un partenariato pubblico e privato e sarà l’amministrazione a valutare l’interesse pubblico e in caso a metterlo al bando che porterà a una gara pubblica sulla base di questa proposta. Il contributo pubblico del 49% è stato individuato nei beni pubblici della Manifattura e tutto si sta svolgendo con un processo trasparente e competitivo”.
Per quanto riguarda il project financing infatti la problematica emersa negli ultimi tempi riguardava proprio la questione dei parcheggi, che il comune ha sempre sottolineato che si trattasse solo di essa, mentre la Fondazione si era lasciata a dichiarazioni sulla realizzazione di 90 appartamenti, aziende e luoghi commerciali all’interno degli edifici dello stabile.
“Per gli immobili privati – ha continuato Coima – nell’idea del progetto si parla solo del Blocco A lungo Via Cittadella che verrà adibito ad uffici, mentre gli altri blocchi non hanno ancora una destinazione definitiva ma andranno ad accogliere sia residenze che attività commerciali”.
A confermare quindi la realizzazione degli appartamenti è proprio Coima che ha sottolineato quanto “dal punto di vista economico è forse penalizzante visto che gli edifici non hanno redditività elevata ma ciò ci permette di avere un utile sociale”.
Sempre sulla questione della creazione delle abitazioni si è speso anche lo stesso Sindaco Tambellini: “la questione delle abitazioni è scritta anche nel progetto e a chi dice che a Lucca non c’è bisogno di altre abitazioni ricordo come gli stessi consiglieri Buchignani e Martinelli hanno votato in passato i sistemi residenziali e di ricreazione di un mix di nuova qualità urbana”.
È chiaro quindi che la realizzazione di realtà abitative all’interno della Manifattura è nel progetto visto che la cosa è stata confermata sia da Coima, sia dalla Fondazione che da Tambellini.
Altro nodo cruciale della faccenda è sicuramene la concessione del Baluardo San Paolino a Coima e Fondazione che è stata vista come una “svendita delle mura di Lucca” tanto che Massimiliano Bindocci, consigliere 5 Stelle, si è presentato in consiglio con uno striscione con scritto “le mura non si vendono”.
A fare chiarezza è lo stesso Presidente Bertocchini che, lasciando sorpresa la stessa Coima, ha annunciato durante il consiglio che “la concessione del Baluardo esce dal progetto della riqualificazione della Manifattura” precisando che “verrà formalmente eliminata con i tempi richiesti”.
Allo stesso tempo Catella di Coima, insieme allo stesso Presidente CRL, ha precisato che non è mai stata sua intenzione, ne di nessuno, appropriarsi di un pezzo delle mura di Lucca ma che, coerentemente con il progetto da loro proposto e in vista della passerella che collegherà la Manifattura alle mura, la riqualificazione del Baluardo, che ad oggi appare lasciato a se stesso, è indispensabile e che nel futuro, se il progetto sarà approvato, ci sarà inevitabilmente da valutare un’azione del genere.
A destare ancora sospetti è stata la gestione dei soldi della Fondazione e l’istituzione di un fondo e a tal riguardo il consigliere De Vito ha chiesto delucidazioni in merito.
“Il Fondo comune di investimento è già stato istituito e se il progetto non dovrà andare a buon fine lo chiuderemo con tutti il rischi che comporta un’azione del genere” ha spiegato Bertocchini. “Per quanto riguarda la speculazione finanziaria, cosa significa? – ha continuato il Presidente della Fondazione – Se si vuole si procederà con un bando e si vedrà quante altre proposte ci saranno. Al momento riteniamo di non aver sbagliato e sono qui a dire che questa è un’occasione irripetibile per la città, un’occasione che passa oggi e su cui dobbiamo lavorare subito e bene. Le residenze all’interno dello stabile sono necessarie, non vedendo altre alternative per l’equilibrio e la sostenibilità che il progetto ci deve garantire. L’obiettivo non è comunque di vendere ma solo di locare affinchè non si disperda niente dal fondo della Manifattura. Allo stesso modo il collegamento con la passerella dall’edificio alle mura è indispensabile, i due complessi devono fondersi e bisogna avere la possibilità di entrare con facilità sulle mura dal nuovo complesso”.
“Se ci chiedete da dove arrivano i soldi – ha proseguito Catella – possiamo rispondere che arrivano al 100% dalla Fondazione, nessun investitore investirebbe oggi a Lucca, come ha confermato il sindaco Tambellini, quindi il nostro rischio reputazionale vale più di qualsiasi denaro. Con un rendimento così basso del 3% si presenta un’operazione che se andiamo alla pari ci va bene, non è niente di esageratamente appetibile per noi”.
“Allora perché lo fate, visto il rendimento così basso?” ha incalzato Barsanti.
“La Fondazione non avrebbe mai fatto una proposta del genere se non per la Manifattura – ha spiegato Bertocchini –perché Lucca è il territorio di competenza della Fondazione e questa è un’operazione che ha una componente finanziaria, molto bassa visto il rendimento, e una redditività intangibile e cioè non qualificabile subito ma solo nel miglioramento della qualità della città e della vita dei cittadini”.
“C’è una professionista che è sia consulente del comune di Lucca in materia urbanistica, sia di Coima cosa ci dite? Non si tratta di conflitto di interessi?” ha aggiunto il capogruppo di SiAmoLucca Remo Santini.
“Per quanto riguarda l’incarico della signora Burlamacchi, anche se è una risposta che dovrebbe dare il Comune, noi siamo una SGR e per noi non c’è nessun conflitto di interesse” ha spiegato ancora Catella, mentre l’amministrazione non si è pronunciata a riguardo.
Sembra essere tutto molto più chiaro, almeno su alcuni aspetti, e a quanto è stato detto un progetto effettivo della riqualificazione della Manifattura non c’è, il comune ancora sta valutando il da farsi e qualsiasi proposta sarà messa a bando per la realizzazione.
“Finalmente spero si sia capito l’alto valore speculativo – ha ironizzato il Sindaco Tambellini – e il lato nascosto e poco chiaro della vicenda”.
“Noi ci siamo mossi in ragione di questo – mostrando il progetto all’intero consiglio – che abbiamo consegnato a tutti coloro che hanno fatto richiesta agli atti ed è tutto ciò che abbiamo in possesso ad oggi. Tutta la città si è lasciata andare ad osservazioni e il bla bla dell’alta società ha detto di volere un altro auditorium e interventi più significativi: che ci vengano a spiegare come si finanziano e mantengono nel tempo allora. Tutti hanno buone idee ma poi non c’è mai uno che porta un progetto compiuto, tutti parlano ma nessuno si fa avanti.
Riguardo questo progetto si è parlato di “furto con destrezza” ma la nostra garanzia sulla città è proprio la Fondazione che finanzia Coima, la quale esegue e gestisce. Io credo che nelle questioni significative come queste si debba andare avanti in tutti i modi e trovare chi, nella nostra città, vuole investire una cifra di 62milioni di euro mi sembra un ottimo risultato e se la città ha queste caratteristiche e può proporsi così è grazie alla Fondazione.
Noi siamo apertissimi alla trattativa, ci interessa questa ipotesi e ci saranno sicuramente degli ambiti che andranno rivisti ma siamo lieti di ciò che ci è stato presentato. Nell’interesse comune e della città siamo pronti ad assumerci le responsabilità di queste decisioni, siamo una maggioranza che ci siamo esposti su molti fronti perché abbiamo il coraggio di proporre.
Si è parlato di dictat, che è un’azione sovversiva: in realtà le proposte sono aperte, poi si possono accettare o no ma si analizzano e questa è la nostra dimensione.
Nessuno intendeva rinunciare alle mura, come si fa? Prima di parlare di speculazione, del profilo delle persone con tanto di dati anagrafici che giudico vergognoso, chiederei a tutti coloro che hanno discusso così tanto un po’ di consenso e la capacità dell’ascolto e del mettere insieme le conoscenze.
Non c’è niente di nascosto” ha concluso e chiuso il consiglio straordinario il primo cittadino.