Martedì scorso, 5 novembre, con la vittoria ottenuta su Kamala Harris alle elezioni Donald Trump è diventato il secondo presidente degli Stati Uniti d’America che torna “commander-in-chief” dopo essere stato sconfitto nelle elezioni successive al suo primo mandato.
C’è solo un precedente nella storia degli Stati Uniti d’America. Risale alla seconda parte dell’ottocento. Fu il democratico Grover Cleveland eletto presidente per la prima volta dal 4 marzo 1885 al 4 marzo 1889 (22esimo presidente) e la seconda volta dal 4 marzo 1893 al 4 marzo 1897 (24esimo presidente).
Cleveland quinto di nove figli di un pastore presbiteriano era nato a Caldwell nel New Jersey nel 1837 e si era avvicinato al Partito Democratico appena adolescente. Prima di diventare presidente era stato sceriffo della contea di Erie (1870), sindaco di Buffalo (1882) e governatore di New York (1883-1885), e aveva fama di uomo responsabile e incorrotto. Quattro anni dopo perse contro Benjamin Harrison (23° presidente). Inizialmente ritiratosi a vita privata Grover Cleveland tornò invece sulla scena politica e dopo altri quattro anni riconquistò Washington.
Perché ricordare questa storia in un ambito locale?
Perché una sorella di Grover Cleveland, che era scapolo nel primo mandato, fu anche “First Lady” fino al giugno 1986. Poi Rose Elizabeth Cleveland venne ad abitare in Lucchesia, a Bagni di Lucca. La sua storia si intreccia con la comunità della cittadina termale e anche con la storia della tragica pandemia “Spagnola”.
L’ex First Lady morì a Bagni di Lucca il 22 novembre 1918 proprio a causa della terribile pandemia dell’epoca e il suo corpo si trova nel cimitero inglese di Bagni di Lucca accanto a quello dell’amata Evangeline Simpson Whipple.
Ne faccio memoria con questo testo.
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C’è una storia che, a maggior ragione in questa epoca di guerre e pandemia lega a doppio filo la Lucchesia con gli Stati Uniti d’America. Una storia ancora oggi ben visibile attraverso le due grandi croci di marmo bianco che sovrastano, l’una accanto all’altra, il cimitero inglese di Bagni di Lucca. Vi è sepolta quella che fu sorella ma anche, almeno per un breve periodo, First Lady del presidente degli Stati Uniti d’America. Si tratta di Rose Elizabeth Cleveland, sorella di Grover Cleveland che fu presidente degli Stati Uniti d’America, l’unico ad essere eletto per due mandati non consecutivi, per la precisione la prima volta dal 4 marzo 1885 al 4 marzo 1889 (22esimo presidente) e la seconda volta dal 4 marzo 1893 al 4 marzo 1897 (24esimo presidente).
Evangeline Simpson Whipple e Rose Cleveland
Quando venne eletto la prima volta Grover Cleveland non era sposato. Sua sorella, che all’epoca si trovava in Europa, venne subito chiamata alla White House per assumere il ruolo di First Lady. Soltanto nel giugno 1986 Rose Elizabeth Cleveland tornò alla sua vita libera, visto che il fratello si sposò con la giovanissima Frances Folsom, che aveva appena 21 anni.
Nel 1889 Rose Elizabeth Cleveland iniziò la sua relazione con Evangeline Simpson, vedova 26enne di un ricchissimo industriale. Fu una storia tormentata come è facile immaginare per un rapporto fra due donne nell’era dei rigidi schemi vittoriani. Alla fine Evangeline decise di risposarsi con il 74enne Henry Whipple, un vescovo episcopale del Minnessota, che poi morì nel 1901.
Solo allora le due amanti decisero di vivere liberamente il loro sentimento, trasferendosi a Bagni di Lucca, all’epoca «terra di principi e poeti» con le sue terme considerate fra le più importanti in Europa. Nel 1910 si stabilirono prima al Hotel Continentale di Bagni di Lucca, poi acquistarono una villa in paese. Per loro furono anni bellissimi, vissuti insieme e senza problemi, anzi prodigandosi molto per la comunità, a cominciare dai profughi della prima guerra mondiale inviati a Bagni di Lucca dopo la disfatta di Caporetto e successivamente per i malati di «Spagnola». Con loro collaborava anche l’inglese Nelly Erichsen. Le tre donne riuscirono a mobilitare anche le infermiere della Croce Rossa americana e italiana e l’Istituto Italo Britannico.
L’ex First Lady morì a Bagni di Lucca il 22 novembre 1918 proprio a causa della terribile «Spagnola», la pandemia dell’epoca. L’amica del cuore fece pubblicare su La Nazione questa breve notizia: «Evangeline Whipple, coll’animo straziato dal dolore annunzia la morte della Miss Rosa.E.Cleveland, sorella dell’ex presidente degli S.U.A. (all’epoca si usava l’acronimo S.U.A per Stati Uniti d’America e non U.S.A.), avvenuta dopo breve e violento morbo il 22 corr. a ore 22. L’adorata salma sarà tumulata nel cimitero anglicano di Bagni di Lucca».
Due mesi dopo, il 19 gennaio 1919, il consiglio comunale di Bagni di Lucca conferì la cittadinanza onoraria a Evangeline Simpson Whipple proprio per commemorare l’opera di Nelly Erichsen e Rose Elizabeth Cleveland, entrambe uccise dalla «Spagnola», a distanza di sette giorni l’una dall’altra, dopo le intense settimane passate nella lotta al crudele morbo, in mezzo alla crescente gratitudine di tutte le frazioni della zona.
Evangeline Whipple restò a Bagni di Lucca fino alla morte, avvenuta nel 1930. Da allora le due amanti riposano una accanto all’altra nel cimitero inglese. Le due tombe gemelle caratterizzate dalle grandi croci bianche dominano la collinetta del cimitero inglese.
Circa un mese prima della morte di Rose Elizabeth Cleveland, il 28 ottobre 1918, le due amanti, erano impegnate nel sostegno alle comunità locali. Si parla fra l’altro di una visita al paese di Montefegatesi di cui ci hanno lasciato una pagina straziante relativa alla tragedia della «Spagnola».
«C’è un villaggio in questo Comune a circa dieci miglia dalla valle – si legge nel testo – da cui devi salire a piedi per un’ora e mezzo prima di raggiungere questo selvaggio nido d’aquile che si aggrappa alla montagna: è un villaggio medievale attaccato alle rovine di un antico castello. La maggior parte degli uomini, in età da combattere, è al fronte. Ma questi portano la febbre spagnola, nella sua forma più virulenta in questo remoto posto, nei loro dieci giorni di licenza. Udendo che la gente moriva in ogni casa, io decisi di conoscere la realtà e così domenica mattina presto ho scalato la montagna per trovare quello che per metà non mi era stato detto. In ogni casa giacevano ammalati e morti. Da una finestra si udì una voce cupa: – Signora, tre dei miei familiari sono morti, qui sul pavimento, e cinque sono malati a letto –. Un così grande dolore veniva raccontato in tal modo da ogni casa. Da uno a quattro morti giacevano in quasi tutte le case e la gente era troppo debole per rimuoverli. Tuttavia trentacinque cadaveri erano stati portati al Campo Santo. Miss Cleveland ha mandato una brava infermiera italiana con un assistente e delle medicine per vedere cosa può essere fatto subito. Ogni secondo è prezioso, l’aria puzza di morte ed io non ho mai sognato un tale incubo di orrore. Quando entrai nel villaggio e dissi che sarebbero stati mandati degli aiuti per loro, prima di notte, due povere larve strisciarono verso la chiesa e cominciarono a suonare le campane in segno di ringraziamento. E pensare che alcuni dei più valorosi soldati alpini provengono da questi paesi».
Sabato 27 novembre 2021 a Bagni di Lucca venne presentato il volume edito dalla Fondazione Culturale «Michel de Montaigne» dal titolo «Mia Preziosa e Adorata – Lettere d’amore di Rose Cleveland e Evangeline Simpson Whipple, 1890-1918». Si tratta della traduzione dall’inglese della raccolta epistolare curata da Lizzie Ehrenhalt e Tilly Laskey e pubblicata dalla Minnesota Historical Society Press, negli Stati Uniti, nel 2019. La traduzione è stata curata da Giada Alberti, dottoressa magistrale in letterature e filologie euro-americane presso l’Università di Pisa, e supervisionata dalle professoresse Roberta Ferrari e Laura Giovannelli, titolari dell’insegnamento di Letteratura inglese presso la stessa Università.
Se passate da Bagni di Lucca chiedete di visitare il cimitero inglese, che fra l’altro è veramente ben tenuto. Anche noi abbiamo fatto una visita. Ci siamo fermati davanti alle tombe di Rose Elizabeth Cleveland e di Evangeline Whipple per fare memoria della loro storia di amore che si aprì a una dimensione universale, aiutando concretamente chi viveva le devastazioni di quel periodo storico difficilissimo, fra la guerra e la pandemia.
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(C’è anche un interessante articolo sul Washington Post sull’argomento)