I portieri giocheranno con un braccio infilato nella maglietta e nessuno potrà fare più di tre tocchi. Domani (29 luglio), dalle 18, al campo sportivo di San Macario, l’associazione Luccasenzabarriere organizza una partita di calcio insieme alla Nazionale Amputati di calcio. Ospiti, oltre ai membri dell’associazione, i giocatori Paolo Capasso, centrocampista lucchese e da Montefegatesi David Bonaventuri, membri della Nazionale Amputati, insieme alla squadra locale Oltreserchio.
“Promuovere l’inclusività è da sempre il nostro obiettivo – dice il presidente di Luccasenzabarriere, Domenico Passalacqua – e questa partita di calcio ne è un esempio. Prima del match, l’Ortopedia Michelotti metterà alcune stampelle a disposizione dei partecipanti che potranno così provare a calciare il pallone utilizzando una sola gamba. Abbiamo anche inserito la regola dei tre tocchi per rendere più equo il gioco e i portieri utilizzeranno un solo braccio per parare. Solitamente infatti, nelle squadre di calcio amputati i portieri presentano una disabilità degli arti superiori, mentre i giocatori di quelli inferiori. Lo sport deve unire e non dividere”. Due squadre, capitanate da Capasso e Bonaventuri, miste, da sette giocatori ciascuna (come previsto dalla regole del calcio amputati) in una partita a due tempi da venticinque minuti all’insegna della passione e della volontà che non hanno confini di nessun tipo e che nemmeno una grave disabilità fisica può fermare. Già due anni fa, gli studenti del liceo sportivo Itis-Fermi avevano incontrato David Bonaventuri grazie ad un incontro organizzato da Luccasenzabarriere.
La partita si inserisce nella settimana di concerti di In Musica Live, l’evento organizzato dall’omonima scuola con sede a San Macario. Una settimana di concerti al campo sportivo che vedrà ospiti anche The André (29 luglio) Bobo Randelli (30 luglio) e Ruggero De I Timidi (31 luglio). ll ricavato delle serate andrà tutto in beneficenza all’associazione Luccasenzabarriere.
La nazionale italiana calcio amputati è nata dalla volontà di Francesco Messori, un ragazzo nato senza una gamba ma con un forte amore per il calcio: “Giocavo con la protesi – racconta -, in porta, ma i miei movimenti erano limitati così iniziai a giocare con le stampelle ma nel regolamento calcistico non erano ammesse perché considerate pericolose quindi non potevo giocare i campionati ufficiali”. Nel 2011 la svolta definitiva: il Centro sportivo italiano (Csi) cambiò le regole del gioco e concesse a Francesco di giocare in un campionato Csi di normodotati. Utilizzando un gruppo Facebook, Francesco reclutò un gruppo di giocatori amputati provenienti da tutto il territorio italiano e così, nel 2012, la squadra era pronta. Oggi la Nazionale fa ufficialmente parte della Waff (World Amputee Football Federation).
Una gamba sola, le stampelle e tanta voglia di giocare anche quando sembrava impossibile. Lo sport è per tutti e, come disse Massimo Anchini, presidente del Centro sportivo italiano (Csi) quando l’ente decise, dopo l’appello di Messori, di ammettere anche le stampelle cambiando per sempre i regolamenti del calcio italiano: “Sono le regole a doversi adeguare alla vita, non il contrario“.