Dalla zona Bacchettoni è stato ricollocato in piazzale Don Baroni con la promessa interventi volti ad una riqualificazione strutturale ma, dopo anni, il mercato è ancora in stato di abbandono. Lo denunciano gli ambulanti, ma anche la Cna, che invita le istituzioni ad “intervenire seriamente sui problemi vista la grave situazione in cui versano da molto tempo gli operatori”. Non è poi così lontana infatti la data delle prossime Amministrative e il tema potrebbe essere centrale in fatto di elezioni. L’attuale amministrazione Tambellini si è fatta più volte portavoce di programmi di rilancio che di fatto però non si sono ancora concretizzati in interventi risolutivi e di valorizzazione del settore. Il consigliere Fabio Barsanti (Difendere Lucca), lo ha definito in una nota “bilancio fallimentare” e nei giorni scorsi ha fatto visita agli ambulanti per discutere della situazione.
Negli ultimi tempi si sono registrate anche presenze di venditori abusivi e sono ancora molti i posti vacanti, sia per i ritardi nella riconsegna delle relative concessioni sia per le decadenze degli ultimi due anni. La pandemia ha infatti messo a dura prova tutto il settore e il mercato Don Baroni in particolare, perché gli ambulanti si sono trovati a dover chiudere i loro banchi ancora prima di riaprirli in maniera regolare e strutturata.
Una realtà importante per la nostra città, perché il mercato è sempre stato un momento di svago e condivisione, che sta però perdendo in qualità – con lo scorrimento delle graduatorie si rischia infatti che i posti vengano assegnati a chi ha merce di qualità più bassa, e vendite. Inoltre sono necessari, secondo gli ambulanti, più controlli, anche da parte della Polizia Municipale, per evitare appunto l’abusivismo e garantire sicurezza ai ‘visitatori’.
Drastica è anche la situazione dei servizi igienici che non funzionano perché manca l’acqua corrente. Il mercato era stato spostato in zona Don Baroni proprio per “garantire la presenza e il funzionamento di tali servizi” ma, ironia della sorte, così non è stato.
Troppi spazi vuoti quindi, poca offerta, e l’assenza di controlli hanno spinto Anva Toscana nord, il sindacato ambulanti di Confesercenti, a chiedere di prorogare le esenzioni per l’occupazione di aree e spazi pubblici oltre la data accordata del 31 marzo e per tutto il 2022; di spingere le amministrazioni comunali a concludere quanto prima l’iter del rinnovo delle concessioni fino al 2032. Oltre a questo, secondo l’associazione sarebbe anche necessario un riordino delle concessioni, che dovrebbero essere ridotte, così da garantire sia qualità sia una riorganizzazione con al centro i bachi storici così da garantire continuità e stabilità.
In vista della stagione primaverile allora, gli interventi per la tutela del settore sono ancora più necessari e all’attenzione dei vari tavoli di lavoro. E come si dice: “Staremo a vedere”.