Infoiati come sono per ogni occasione di visibilità nazionale i balilla del nostro Centro-Destra un’occasione così ghiotta non potevano certo lasciarsela. Ed infatti quando in Consiglio Comunale sono stati chiamati a votare l’intitolazione di una strada a Sandro Pertini sono scattati sull’attenti ed hanno risposto “No”. Ed a quanto accaduto in Palazzo Santini hanno dato ampio risalto i media nazionali. A cominciare dall’ascoltato Giornale Radio del Sole24 ore che ha pure fornito i nomi dei consiglieri che compiuto il vile dileggio alla memoria di un uomo che ha dedicato la vita al riscatto dell’Italia dall’ignominia in cui era stata fatta precipitare da voraci bande di predoni di nero vestite.
Inutile stare a ripetere le motivazioni di quel rifiuto che suona come un’offesa mortale alla dignità di Lucca. È il fatto che ci offende: sapere che al governo cittadino siamo rappresentati da un manipolo di virgulti, stile “Balilla”, che non riescono neppure a osservare le più elementari norme della decenza impone che si prendano, subito, delle contro misure atte a ristabilire il sacrosanto rispetto dei valori fondanti della Repubblica.
È tempo che si faccia capire che nessun risultato elettorale autorizza a fare spregio di quella consuetudine di civiltà che è patrimonio costitutivo della comunità lucchese. Lucca non merita queste offese ed il suo buon nome deve essere difeso con il più convinto e il più deciso impegno.
La “questione Sandro Pertini” deve diventare la fossa di un’Amministrazione Comunale che ha procurato alla città discredito, ha seminato il veleno tra i suoi concittadini, ha umiliato quel sentimento democratico che dal 1945 l’ha guidata per tutto il suo cammino.
Non è ammesso rimanere inerti e passivi di fronte a vergogne di questa entità. Se non vogliamo esserne complici alziamo la voce con una sola parola: Vergogna.
che tristezza caro professore !!!!
che squallidi personaggi ci sono toccati in sorte !!
Mala tempora….
Tra l’altro se il problema come evidenziato era quello della commissione apposita per le intitolazioni di via e piazze di recente istituita, bastava che un capogruppo di uno dei partiti di maggioranza chiedesse al presidente del consiglio comunale, come prevede il regolamento, una breve sospensione dei lavori per una riunione dei capigruppo, onde inserire nel testo della mozione un capoverso in cui si dava mandato alla suddetta commissione di prendere in considerazione la proposta di intitolare una piazza ouna via a Pertini in una delle sue prossime riunioni.
massimo di grazia
Qui, non si tratta di tecnicismi, attraverso i quali fare passare in secondo piano la volontà, piuttosto becera,di dare un diniego alla proposta dell’opposizione! Il vero problema è che chi gestisce il potere, parlo in generale, manca di quella elasticità e di quella intelligenza, che dovrebbe contraddistinguere persone che hanno un ruolo politico importante!
Non voglio entrare nel merito della persona Pertini, stimata ed universalmente riconosciuta come ottimo presidente della Repubblica, bensì nei modi e nei tempi scelti dall’opposizione cittadina per presentare la richiesta di intitolazione di una via o piazza alla sua Memoria. Una cosa balza subito all’occhio: Sandro Pertini è scomparso nel Febbraio del 1990 ed in tutto questo tempo nessuno si è occupato, o preoccupato, di rendere doveroso e dovuto omaggio alla sua figura. Senza entrare nei tecnicismi delle procedure da osservare per richiedere una intitolazione toponomastica, posso capire che sull’onda emotiva di un grosso avvenimento si possa incentrare un consiglio comunale su una richiesta del genere, ma dopo trent’anni tutto ciò mi sembra tardivo. Forse i predecessori dell’attuale opposizione che tanto a lungo hanno governato la nostra città non erano così validi? Perché ci si ricorda solo ora del Presidente Partigiano? Lascio ad altri le risposte, ma non posso fare a meno di notare che evidentemente l’opposizione, nei singoli e nelle forze politiche, è estremamente debole e mancante di una progettualità nelle sue estemporanee sortite.
Inviterei Carla Barcaglioni a guardarsi il video della seduta, invece di pontificare sul niente e “lasciare le risposte agli altri”: scoprirebbe che le motivazioni del suo allusivo “perché solo ora” sono contenute nella mozione stessa, che Bianucci illustra per intero.
Ma anche si trattasse di una mera strumentalizzazione architettata ad arte dai perfidi sinistrati, la domanda è un’altra: perché negare una strada a Pertini, se non per fascistissima ispirazione?
Buona giornata.