È passato un mese dall’avvenuta riapertura del Caffè Caselli – DI Simo di via Fillungo. Il tempo giusto per fare un bilancio dell’operazione che ha restituito alla città uno spazio di socialità culturale, rafforzandone l’identità pucciniana.
Da qualunque parte lo si guardi il bilancio appare più che positivo: consistente partecipazione di pubblico alle iniziative che si sono svolte all’interno del Caffè; ancor più massiccio il movimento dei visitatori che sono voluti entrare per rivedere quei locali dove si è svolta la migliore storia culturale di Lucca.
Nei giorni dell’apertura – da giovedì a domenica – una visibile folla si è radunata in via Fillungo dando il segno dell’interesse che la riapertura del Caffè ha suscitato. I commenti dei visitatori sono stati tutti di convinto apprezzamento per l’operazione della riapertura, considerata una riappropriazione di un gioiello del nostro patrimonio culturale.
È da questa considerazione che si deve muovere per intendere il senso vissuto dai lucchesi: la cittadinanza, nel suo complesso, ha colto il cuore della questione: riaprire il Caffè Caselli-Di Simo, dopo più di dieci anni di chiusura, ha significato la manifestazione di una volontà positiva mirata ad affermare il ruolo di Lucca quale città ad alta vocazione culturale.
Tra chiusura e apertura la discriminate sta tutta lì. Il Caselli-Di Simo chiuso significava una sconfitta per la stessa storia di Lucca, una negazione del suo patrimonio, una perdita della sua potenzialità attrattiva. Il Caselli – Di Simo aperto significa una manifestazione di vitalità e indica la direzione di ogni ambizioso progetto di valorizzazione urbana.
È sicuramente questo l’aspetto che si deve sottolineare. L’operazione condotta dall’Amministrazione Comunale ai è svolta e si svolge in controtendenza rispetto a quanto viene accadendo nello scenario nazionale, dove, per effetto dei grandi mutamenti dei modi di vivere, i centri storici perdono quel ruolo di spazi della socialità: cultura, commerci, relazioni umane. Bene a questa situazione Lucca con la riapertura del Caffè Caselli – Di Simo ha risposto mandando un segnale che ha valenza nazionale: ha fatto tornare alla vita uno spazio che la cittadinanza può godere apprezzando il salutare piacere di vivere momenti di cultura.
Sarebbe il caso, proprio per queste considerazione, che il maestro Veronesi, presidente del Comitato per le Celebrazioni Centenarie di Giacomo Puccini, in uno dei suoi frequenti colloqui con il ministro della Cultura Sangiuliano gli illustrasse il valore e il significato riapertura del Caffè Caselli – Simo, il caffè di Puccini e di Pascoli, e lo invitasse a compiere una visita a Lucca per dare testimonianza dell’apprezzamento di un’operazione che può – deve – essere adottata a modello da parte di tante altre città italiane.
Maestro Veronesi mi dia retta: ci provi. Insista con il Ministro e gli faccia comprendere la grande occasione che gli si offre dando il suo autorevole patrocinio alla riapertura dell’antico Caffè.
Intanto, in attesa degli eventi, godiamoci il ricco programma allestito per i prossimi giorni: segnalo due appuntamenti assolutamente da non perdere: il 4 e il 6 maggio.
Per sabato 4 maggio, all’interno del Caffè per iniziativa dell’Associazione Lucchesi del Mondo si tiene un concerto lirico con la partecipazione del soprano Maria Novella Malfatti e del tenore Ugo Tarquini: accompagnati al piano dal maestro Massimo Salotti che ha messo la sua arte a disposizione del Caselli-Di Simo. Dalle 15 alle 18 saranno eseguiti i più celebrati brani del repertorio pucciniano: gli interessati si prenotino alla biglietteria del Teatro del Giglio.
Occasione da non perdere assolutamente anche quella di lunedì 6 maggio quando nella piazza Guidiccioni andrà in scena “Boheme”. Questa rappresentazione, una versione adattata per il luogo, è stata promossa del Comitato per le Celebrazioni del Centenario Pucciniano che ha condiviso l’operazione riapertura dell’antico caffè e ne ha fatto l’asse delle sue iniziative.
A tutti Buona Santa Croce di Maggio.
Caro Professore, grande successo l’apertura del caffè Di Simo, con belle iniziative apprezzate da un folto pubblico. A Lucca se ne parla.