In occasione della sua visita a Lucca, abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Antonio Mazzeo: nell’intervista, il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana ha affrontato vari temi, dalla campagna vaccinale in corso al Recovery Fund, dal futuro della nostra Regione alle questioni politiche nazionali.
Campagna vaccinale in Toscana: anche rispetto ad altre Regioni, qual è l’andamento e qual è il bilancio fino ad oggi?
Il bilancio è estremamente positivo, perché dopo alcuni problemi iniziali oggi la macchina organizzativa della Regione Toscana sta dimostrando di essere in grado di vaccinare migliaia di persone quotidianamente. Questo si deve sia alle nostre strutture sanitarie, sia ai medici di famiglia, sia all’enorme patrimonio rappresentato dal mondo del volontariato e del terzo settore. Oramai abbiamo iniziato a prenotare le vaccinazioni anche per i più giovani, i maturandi e i sedicenni. Questo significa che stiamo raggiungendo quasi tutta la popolazione residente in Toscana e che tra qualche settimana tutti i toscani potrebbero potenzialmente aver ricevuto almeno una dose di vaccino. Questo per il nostro sistema economico e produttivo sarà senz’altro un vantaggio perché molte attività potranno tornare a funzionare a pieno ritmo, penso soprattutto alle strutture ricettive e turistiche, e questo significherà l’inizio della fine di una crisi che prima è stata sanitaria e poi è diventata economica e sociale. Quella sanitaria l’abbiamo affrontata e superata, ora si tratta di affrontare e superare quella sociale e quella economica. Proprio per questo è importante vaccinarsi ed è indispensabile che la maggior parte della popolazione lo faccia.
Talvolta Lucca sente lontana l’Istituzione Regione: qual è il ruolo della nostra città vista da Firenze e come, nel panorama regionale e nazionale, può crescere
Lucca e la sua provincia hanno un patrimonio straordinario sia da un punto di vista storico-culturale, sia da un punto di vista economico-produttivo a partire dalle realtà del distretto cartario. Entrambi questi elementi saranno fondamentali nella fase di ripartenza che ci aspetta e, anche attraverso le risorse che arriveranno dall’Europa, possono dare un impulso straordinario a tutta la Toscana. Quando sono stato eletto come presidente del Consiglio regionale della Toscana mi sono posto un obiettivo: ridurre ancora di più la distanza tra le amministrazioni locali e quella regionale e fare dell’assemblea legislativa Toscana la casa di tutti i toscani e di tutte le toscane, lo strumento per dare voce a chi ha meno voce. Vale per i singoli cittadini e vale per i comuni. È indubbio che la Toscana viaggi ancora a due velocità: a fronte di un centro che ruota attorno a Firenze e che viaggia a velocità europea permangono sofferenze sia sulla costa sia nelle zone cosiddette marginali o periferiche. L’obiettivo, come ha indicato bene il presidente Giani, è costruire una Toscana diffusa, che significa far recuperare il terreno necessario a tutte le aree della Regione dal punto di vista economico, occupazionale e dei servizi pubblici. Per queste ragioni dovrà essere data piena attuazione al Piano Strategico della Costa che abbiamo approvato nella scorsa legislatura e continuare a sostenere gli investimenti delle realtà che, come avviene proprio in lucchesia, hanno gli strumenti per scommettere sul futuro.
Secondo lei quali saranno gli esiti delle prossime amministrative nei comuni capoluogo della Toscana?
Mi pare che le elezioni degli ultimi anni ci abbiano detto essenzialmente due cose: che il centro-sinistra è forte e radicato nei territori dove ha donne e uomini a stretto contatto con la vita reale delle persone e dove ha la capacità di non dividersi ma di unirsi e di ampliare la propria offerta politica anche ad altri. Sono convinto che se alle prossime elezioni comunali seguiremo queste indicazioni troveremo anche i risultati conseguenti, come è stato nel recente passato da Livorno a Cascina, da Empoli a Prato, da San Miniato a Firenze e nella stessa Lucca col sindaco Tambellini. La ricetta è semplice: unità e amministratori capaci che abbiano la forza e le proposte per stare in mezzo alle persone e non che si chiudono in qualche ZTL.
Giani: un voto: rispetto al passato?
Il presidente Giani è subentrato in corsa durante la più terribile pandemia da decenni a questa parte e nel bel mezzo della seconda e più grave ondata di contagi, con tutte le conseguenze sanitarie, economiche e sociali che ha provocato. Ma nonostante questo ha dimostrato una grande capacità di intervento e lo stesso generale Figliuolo, nella sua visita a Firenze e Siena, ha parlato della nostra Regione come un modello virtuoso: pensiamo alla scelta dei medici di famiglia a cui affidare i nostri anziani per le vaccinazioni. All’inizio è stata criticata da molti, poi si è dimostrata vincente perché ha messo a disposizione delle persone più anziane e più fragili la professionalità, l’umanità e la capillarità dei nostri medici di famiglia, che ha consentito di convincere al vaccino anche le persone più diffidenti o che non avrebbero mai potuto raggiungere un centro vaccinale.
Rapporto tra Regione ed Europa alla luce del Recovery: prospettive, sfide e possibilità.
È la più grande occasione che abbiamo di fronte per realizzare finalmente alcune scelte fondamentali per la nostra Toscana. Sarà indispensabile, però, agire oggi ma indossando un binocolo che ci consenta di guardare al domani. Dobbiamo avere l’ambizione di realizzare una Toscana sempre più rosa, dove le donne siano effettivamente protagoniste, e sempre più giovane in modo da attrarre ancora di più ragazze e ragazzi di tutto il mondo. Io stesso sono arrivato in Toscana dalla Basilicata per studiare perché sapevo che nella mia terra d’origine non avrei avuto le stesse opportunità che ho poi avuto qui. La Toscana mi ha accolto e mi ha formato anche grazie ai fondi del diritto allo studio universitario. E la mia è una storia che potete farvi ripetere da tante altre persone che hanno scelto la Toscana per vivere e a lavorare. Io penso che su questa strada dobbiamo investire sempre di più. Uno dei migliori progetti che ha fatto la Regione in questi anni si chiama ‘Giovani sì’, penso che debba essere ampliato e trasformato in ‘Giovani Qui’, fornendo alle ragazze e ai ragazzi tutti gli strumenti per farli arrivare e rimanere in Toscana. Infine dovremmo avere una Toscana più verde e cioè riconvertire la produzione verso l’economia circolare in cui i rifiuti non siano più un problema ma una risorsa da recuperare trasformare e riutilizzare. Per questo, ad esempio, è indispensabile predisporre un piano regionale dei rifiuti che preveda impianti specifici per evitare il più possibile i conferimenti in discarica e che una parte dei nostri rifiuti debba essere esportata all’estero perché non siamo in grado di recuperarli.
Politica nazionale: con Letta, il PD in che direzione sta andando?
Penso che il partito democratico debba assumere su di sé una missione fondamentale: ridare speranza a milioni di Italiani dopo che in questi anni è successo un fatto profondamente negativo: i nostri padri coltivavano la convinzione che il loro figli avrebbero vissuto meglio di loro, mentre oggi tutte le famiglie nutrono aspettative peggiori. Il PD deve rivolgersi a queste famiglie e ai loro figli e scommettere sul futuro di un’Italia più libera e giusta dentro a un’Europa più libera e più giusta. Faccio un esempio concreto: in consiglio regionale abbiamo approvato una legge per garantire più salute e sicurezza ai riders e ai lavoratori delle piattaforme digitali. Si tratta di un pezzo del mondo del lavoro a cui la sinistra non ha mai prestato molta attenzione perché è fuori dai canoni classici: non ci sono la fabbrica o i capannoni, ma la strada o la App di un telefono. Eppure si tratta di lavoratori spesso sfruttati, senza tutele, senza diritti. Per questo ritengo indispensabile per il futuro del PD, ma ancor più per il futuro dell’Italia, battersi per riconoscere a qualsiasi lavoratore i diritti fondamentali, a cominciare dal diritto alla salute alla sicurezza. In questi giorni stiamo portando, assieme a tanti colleghi consiglieri regionali, la Costituzione e lo Statuto della Regione Toscana ai maturandi delle scuole medie superiori della Toscana. È un libriccino piccolo, ma che ha un peso e una potenza enorme, perché lì dentro c’è scritto quello che dovremmo fare anche per il futuro, pur essendo stato scritto 73 anni fa. Quello che secondo me dovrebbe essere il manifesto ed il programma del PD è sintetizzato all’articolo 3 della Costituzione, dove si dice non soltanto che siamo tutti uguali e che non vi può essere distinzione di sesso, di religione, di etnia o di opinione politica. Ma dove si aggiunge che è compito dello Stato e quindi di tutte le sue istituzioni, Regione compresa, superare gli ostacoli sociali ed economici che impediscono alle persone di essere uguali e di avere un’effettiva parità di diritti. Ecco, il nostro impegno deve essere quello che questo principio sacrosanto non sia scritto solo sulla carta ma venga praticato nella vita di tutti i giorni.