Si riparte: venerdì 1 settembre alle ore 20,45 la Lucchese torna in campo per la prima di campionato. Al Porta Elisa i rossoneri affrontano il Perugia. Una sfida impegnativa: i grifoni umbri sono candidati alla vittoria finale.
In città e non solo nei tradizionali luoghi dei tifosi l’esordio in campionato è atteso con un interesse che da tempo non si registrava.
L’andamento, più che lusinghiero della campagna abbonamenti e il gran movimento nei punti vendita per l’acquisto dei biglietti della “prima” sono un segno eloquente di un clima nuovo che gira intorno alla Lucchese.
Il cambio di proprietà, con l’arrivo di Bulgarella, ha creato queste condizioni: fiducia nella società e nella squadra che finalmente dopo anni di travaglio si presenta ai nastri di partenza in piena salute, con un organico rafforzato in tutti i reparti e con un allenatore che sa il fatto suo. Un sincero ringraziamento a Bruno Russo ed ai suoi collaboratori: è merito loro se sono riusciti ad evitare il definitivo collasso rossonero.
Insomma per la cara vecchia Pantera sono finiti i tempi cupi. Ed anche il Porta Elisa vuol fare la sua figura ed accoglierà gli spettatori rinfrescato, ripulito e rigenerato. Ne aveva un gran bisogno.
E da venerdì sera sarà il campo a decidere. La prima di campionato è una partita dal fascino particolare. Capace di sprigionare emozioni, di sollecitare ricordi, di creare quel sentimento della comunità che alla base della popolarità del calcio.
Ecco sta proprio in quel senso di congiunzione ad una passione la vera ragione per cui, quasi per effetto di una scarica ad alto potenziale psichico, le individualità si dissolvono per lasciare il posto ad una massa coesa nel sentimento, che si manifesta sventolando bandiere, intonando cori di incoraggiamento, esprimendo la soddisfazione per i successi.
C’è qualcosa di misterioso in questa eruzione di passione collettiva, che unisce generazioni e strati sociali, e che si rinnova ogni anno.
La Lucchese, nella sua lunga storia, ha smosso questa passione, ha saputo dare un senso di identità civica, ha tenuto vivo un sano sentimento di appartenenza che percorre in alto e in basso tanta parte della comunità.
Per ognuno degli sportivi che venerdì sul far della sera uscirà di casa diretto al Porta Elisa l’appuntamento riserverà vibranti emozioni: la soddisfazione di ritrovare i vecchi amici, il flusso dei ricordi, l’evocazione delle giornate storiche (quella volta col Cagliari, la spedizione di Ferrara, l’impresa di Correggio) ed il conforto del presentimento che questo sarà l’anno buono.
E poi c’è tutto un rituale che si ripete e si rinnova: il benvenuto dalla voce dell’inossidabile Turelli, la incalzante radiocronaca di Emiliano Pellegrini, i cori che sottolineano il nome dei calciatori, il saluto alla squadra che entra in campo e poi l’inno.
A proposito di inno una richiesta a chi maneggia la diffusione musicale: non sarebbe il caso di inondare il Porta Elisa con il pucciniano “Nessun Dorma”? Come augurio e come impegno.
In ogni caso, e so di ripetermi: “Forza Lucca, Forza Luccaaaaa!”.