Calderara

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Calderara…Calderara… chi è era costui?

Come Don Abbondio, nel cercare una traccia mnemonica di Carneade, chi passeggiasse sul lungo Lima di Bagni di Lucca, arrivando verso la Villa, non potrebbe fare a meno di vedere sulla facciata del palazzo Gamba-Calderara la targa in marmo sotto una delle finestre centrali al primo piano, e interrogarsi su questo nome.

La targa riporta la scritta di per sé assai evocativa con le seguenti parole:

Qui visse Mario Calderara (1879-1944)
Capitano di Fregata della Regia Marina Pioniera dell’Aviazione, inventore e costruttore Brevetto di volo n° 1 in Italia
Q.M.P. 25 APRILE 2017
Comune di Bagni di Lucca – Sez. U.N.U.C.I. Lucca.

La curiosità legittima ci porta a investigare meglio su questo personaggio, le parole usate già ci riportano diverse informazioni: le date indicano una persona vissuta a cavallo del XX secolo, il grado indica un ufficiale superiore della Regia Marina; le successive parole però stimolano assai di più l’attenzione: Pioniere della Aviazione, inventore e costruttore!

Brevetto di volo n° 1 in Italia!!!

Un Ufficiale Superiore di Marina, che è un pioniere della aviazione, inventore e costruttore e detentore del 1° brevetto italiano di volo.

Che ha vissuto a Bagni di Lucca.

Incredibile!

Sollecitata assai la curiosità, mi sono rivolto all’amico Massimo Betti, storico “Speziale” di Bagni di Lucca, e profondo conoscitore storico locale che mi ha fornito molte informazioni in merito.

Mario Calderara è stato davvero un grande personaggio. Un grande italiano.

Figlio di un generale degli alpini Marco Calderara e di Eleonora Tantini, che Mario perse all’età di ventuno anni. Nasce a verona  il 10 ottobre 1879.

Entrò nell’Accademia navale di Livorno Marina nel 1898, all’età di 19 anni; questa era la strada militare che prendevano molte persone che poi affronteranno invece il percorso aeronautico; tra questi anche Carlo del Prete ad esempio.

Il suo percorso militare nella Regia Marina fu segnato dalla sua immensa passione ed interesse per il volo.

È in contatto con i Fratelli Wright; con uno scambio di conoscenze tecniche e autorizzato dalla Marina, compie a La Spezia i primi esperimenti di volo a vela con una “macchina volante” munita di due galleggianti!

Il primo tentativo di idrovolante.

Ma in questi tentativi, mentre trainare la macchina volante dal cacciatorpediniere “Lanciare”, all’altezza di 15metri (follia!) , l’apparecchiò si sbilanciò e cadde in acqua; Calderara finì quasi annegato e gli fu proibito di continuare gli esperimenti, ritenuti troppo rischiosi.

Ma i grandi della Storia non si arrendono davanti ai primi insuccessi!

E quindi Calderara si mise in licenza “non retribuita”, per continuare a sue spese, gli esperimenti di volo, riuscendo a costruire, aiutato economicamente da Ambroise Goupy, un agiato francese che evidentemente ci vedeva lungo,  un “biplano ad elica attrattiva”; il biplano Goupy – Calderara che volò con successo a Buc, in Francia l’11 marzo 1909!

Forte di questo successo Calderara tornò in Italia; la sua amicizia con Wilbur Wright, e la stima che questi aveva di Mario, gli fruttò l’ambito riconoscimento di essere un pilota in grado di volare da solo!

Altri incidenti tecnici alternarono la vita di Calderara, addirittura provocandogli una commozione celebrale; ma più forte fu la sua passione per il volo.

Al termine di una importante competizione aerea a Brescia presenziata da Sua Maestà Re Vittorio Emanuele III, con un aereo (rudimentale, con pezzi usati…) autocostruito da lui e dell’amico tenente del genio Umberto Savoja, bravissimo ingegnere, Calderara vinse 5 degli otto premi in gara!

l’Aeroclub d’Italia gli conferì il Brevetto di pilota n° 1

Il Primo pilota della Aviazione Italiana! Tessera N° 1; N° del Brevetto 1!

Anche D’Annunzio ebbe modo di volare con Calderara; lo ammirò così tanto da identificarlo nell’eroe del suo libro “Forse che si, forse che no”, Paolo Tarsis, che non ha caso ha gli stessi caratteri del pilota! Rapidità decisionale, ardimento, sprezzo del pericolo.

Ma come spesso accade, la troppa notorietà suscitò nel suo superiore diretto un sentimento… diciamo non positivo. Succede…

Dopo alcuni incidenti di volo, venne penalizzato nella carriera, con un punteggio piuttosto basso nella graduatoria di avanzamento al grado superiore.

Si chiama miseria umana, invidia, gelosia. Il suo comandante, che volava con lui, approfittò della posizione superiore per danneggiarlo…

Calderara non si arrese, e chiese al Ministero di poter costruire a La spezia un “nuovo tipo di aeroplano” per decollare e posarsi sull’acqua.

Progettò e costruì quindi il primo idrovolante che nel 1912 si alzò in volo trasportando 3 passeggeri! La strada degli idrovolanti era aperta! Il futuro prossimo dell’aviazione era l’idrovolante!

Il successo arrivò fino a Londra dove, al pari del coetaneo Guglielmo Marconi, fu invitato a presentare la sua invenzione “l’Idrovolante”, con la proiezione di un filmato davanti al Lord dell’Ammiragliato, un tale che si chiamava Wiston Churchill!

La guerra si avvicinava, e dal 1917 al 1919 fu assegnato alla scuola di volo per idrovolanti della Marina statunitense! dove si guadagnò la “American Navy Cross”. Quindi fu assegnato come Addetto Aeronautico alla Ambasciata Italiana a Washington.

Lasciò la Regia Marina con il grado di Capitano di Fregata e si trasferì a Parigi aprendo una attività commerciale nel settore aeronautico.

È morto nel suo letto, per morte improvvisa nel 1944.

Sua moglie, la Contessa Emmy Gamba gli è sopravvissuta per 38 anni.

Ha vissuto molto tempo, a periodi alterni, anche a Bagni di Lucca, presso la bella villa Gamba-Calderara in Viale Roma 43.

È ricordato tra i grandi piloti italiani, nel portale web della Aeronautica Militare, assieme a Del Prete, D’Annunzio, Baracca, Balbo, De Pinedo, Ferrarin ecc.

A Lucca verrà ricordato, in occasione del mese aeronautico di Settembre.

Vittorio Lino Biondi
Vittorio Lino Biondi
Sono un Colonnello dell'Esercito Italiano, in Riserva: ho prestato servizio nella Brigata Paracadutisti Folgore e presso il Comando Forze Speciali dell'Esercito. Ho partecipato a varie missioni: Libano, Irak, Somalia, Bosnia, Kosovo Albania Afganistan. Sono infine un cultore di Storia Militare.

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2 Commenti

  1. Grazie Colonnello, per queste informazioni di questo mitico personaggio, e della sua storia che ero all’oscuro. Addirittura amico di D’Annunzio.

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