Paola Granucci si candida al consiglio comunale per proporre “il modello Chiasso Barletti” in altre zone inutilizzate della città

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È la stretta finale per quello che riguarda le elezioni amministrative di Lucca, e tra i candidati consiglieri comunali che più si sono messi in gioco c’è sicuramente Paola Granucci, in lizza con Mario Pardini (Lucca 2032) e la coalizione di centrodestra.

Sarà per massiva campagna di comunicazione e eventi, sarà perché effettivamente aveva qualcosa di vero da proporre rispetto al canonico “contributo alla mia città”, Granucci ha messo al bando le chiacchere politiche e buttato sul piatto un vero e proprio modello d’azione che (cosa rara) abbiamo visto passare dalla pratica alla carta, e non viceversa.

Un’idea che è diventata azione, e un’azione che è diventata un modello di successo, è la storia di quello che è accaduto in Chiasso Barletti, storico vicolo medievale nel cuore del centro storico, che nel 2017 si è trovato in completo stato di abbandono. 

Fondi vuoti, strada buia, desolazione. Questa la sintesi dell’aria che tirava in Chiasso Barletti prima che Granucci si rimboccasse le maniche e con creatività, diplomazia e senso pratico, decidesse di prendere in mano la situazione, “di fare qualcosa” come spiega nel video (Collegamento youtube) dove la candidata racconta la storia nel dettaglio.

L’idea iniziale era quella di organizzare dei temporary shop per il periodo natalizio, e (badiamo bene) proporli a titolo gratuito a 7 fortunatissime attività commerciali e artigiane, che avrebbero potuto avere un fondo in comodato d’uso gratuito, in uno dei periodi più passeggiati dell’anno.

I proprietari, uniti in un “o tutti o nessuno” aderirono all’iniziativa, con entusiasmo. Poi toccò alle associazioni di categoria, e all’amministrazione (soprattutto) appoggiare il progetto, e anche lì non mancarono consenso e approvazione.

Le richieste per avere un temporary shop, neanche a dirlo, furono tantissime.

Nel periodo natalizio ci fu una vera e propria “resurrezione” del Chiasso, con tanto di guida per calcare la via e ghirlande natalizie, che no, non furono troppo, anzi, provocarono un circolo virtuoso di fotografie che ancora oggi spopolano sui social, una pubblicità virale e gratuita di quello che era appena diventati un angolo preziosissimo della città.

E forse è anche questo il grande successo del “modello Chiasso barletti”: aver dato testimonianza certa di quanto il decoro urbano possa fungere da “arma” per favorire il mercato del turismo in questa toscana agguerritissima e battagliera, dove di anno in anno, piccole e creative città propongono nuove idee, opportunità e forme di intrattenimento per cittadini e avventori.

Alla fine del periodo natalizio la cosa importantissima da fare era cavalcare l’onda della pubblicità acquisita, nel tentativo di rendere permanente la vita e le attività del Chiasso. La strategia di Granucci a quel punto fu quella di proporre un programma di affitti calmierati, presentando un piano che avrebbe favorito per i proprietari un profitto continuativo nel tempo.

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