Riceviamo e di seguito pubblichiamo l’intervento di Lucca Futura sul tema degli eventi sportivi.
“Lo sport merita più attenzione. Ha ragione chi sostiene che lo sport gioverebbe parecchio al rilancio di Lucca. Cogliamo l’occasione, come Lucca Futura, di rilanciare l’ottima l’idea manifestata all’indomani della Cicloclassica Puccini di riportare a Lucca il Giro d’Italia in occasione del Centenario pucciniano. Come Lucca Futura, abbiamo sempre pensato allo sport come a una priorità della prossima amministrazione, come strumento per promuovere salute diffusa e inclusione sociale e per fare comunità, tanto più importante dopo i due anni di Covid, ma anche come occasione di promozione turistica e culturale e come motore di sviluppo oltre che per far conoscere ancora di più la città a livello globale. Una tappa del giro sarebbe splendida. Viene spontaneo pensare al 1984 ed al 1985, quando il Giro passò dalle nostre splendide mura. Ottima anche l’idea di portare il campionato italiano. Un’altra cosa importante sarebbe inserire stabilmente Lucca nel circuito dell’Eroica, che sta acquisendo un interesse globale e si sta allargando oltre il Chianti (a maggio ci sarà un’Eroica del prosecco, per esempio). Su tutto questo, pensiamo che sia decisiva la capacità di lavorare assieme, alla Regione e ai comuni vicini, più o meno legati a Puccini, e quindi Pescaglia, Capannori, Porcari, Camaiore – che ha già un accordo con Rcs per la Tirreno-Adriatico e che ha capito prima di altro l’importanza di questi eventi – e Viareggio. Perché no, anche Stazzema; nel 2024 cadrà l’80° anniversario della strage di S. Anna di Stazzema, una delle più atroci compiute in Europa durante la Seconda guerra mondiale. E ricorrerà inoltre l’anniversario dell’eccidio della Certosa di Farneta, unico caso in Europa di violenza che ha colpito un’intera comunità monastica impegnata sul terreno della solidarietà. Una tappa del giro d’Italia che toccasse queste località sarebbe uno straordinario messaggio di pace, tanto più importante nel tempo sofferto di guerra che stiamo oggi vivendo”.