Quasi il 50% della popolazione maggiorenne della provincia di Lucca ha all’attivo un finanziamento e, di questi, circa il 50% è finalizzato all’acquisto. In termini più semplici, quasi un quarto della popolazione maggiorenne della provincia di Lucca ha richiesto un prestito per acquistare beni e prodotti. Questo è, in estrema sintesi, il risultato della ricerca pubblicata da Mister Credit, linea di servizi di CRIF, società che opera in tutto il mondo, specializzata in informazioni creditizie e commerciali e soluzioni di credito.
Lo studio, condotto su scala nazionale, ha preso in considerazione le richieste di finanziamento e prestito attivate nel corso del 2021, attingendo ai dati dell’EURISC, sistema gestito da CRIF che raccoglie i dati di oltre 85 milioni di posizioni creditizie. Il risultato è una vera e propria Mappa del Credito, navigabile online (per approfondimenti, si veda qui), che valuta l’utilizzo dei crediti erogati a livello nazionale, regionale e provinciale.
In generale, nel corso del 2021 è aumentato il numero di Italiani che ha richiesto un finanziamento, ovvero il 44,5% a fronte del 42,2% del 2020 e del 34,6% del 2016. Di questi, il 50,8% ha richiesto prestiti finalizzati all’acquisto, il 28,4% prestiti personali e 20,8% mutui. La regione Toscana e, a seguire, le relative province seguono questo stesso andamento.
Come si può vedere nello schema riportato, la provincia di Lucca si attesta a metà classifica, per così dire, avendo registrato dati inferiori rispetto ad altre come Firenze, Livorno, Prato, ma si distacca anche, questa volta in alto, rispetto alle province del sud della Toscana.
All’origine di queste tendenze si trova la pandemia, che da un lato ha portato a momenti di difficoltà economica per buona parte della popolazione, dall’altro ha spinto Governo e Comunità Europea, in particolare nella figura della BCE, ad attivare soluzioni specifiche e tassi di interesse contenuti, soprattutto per i giovani. Mai come alla fine del 2021, per esempio, i tassi relativi ai mutui sono stati così bassi, sostenuti anche da agevolazioni per l’acquisto della prima casa per gli under 36, come la garanzia Consap dello Stato (misura prorogata anche per il 2022).
Tornando alla provincia di Lucca, come già accennato, i dati sono sostanzialmente in linea con la tendenza regionale, attestando che poco meno della metà della popolazione è indebitata e il 25% circa sta pagando mese per mese l’acquisto di un prodotto specifico, come automobili, beni di lusso etc.
Purtroppo la ricerca di CRIF non scende a livello ancora più territoriale: sarebbe stato interessante, infatti, analizzare l’indebitamento della città di Lucca e, di riflesso, le abitudini di acquisto dei suoi cittadini. Che i Lucchesi siano in linea con la media provinciale? O magari, rispetto ad altre aree della provincia, hanno un impatto maggiore e contribuiscono ad innalzare i dati rilevati dalla Mappa del Credito?
D’altra parte, sappiamo bene quanto il tessuto economico della città e della piana sia fondato su attività ed imprese tra le più colpite a livello economico dalla pandemia, a cominciare da tutto il comparto turistico, che ha sofferto molto delle limitazioni di viaggi e spostamenti, soprattutto dall’estero.
Molti associano Lucca a una realtà di benessere diffuso, grazie proprio alle molteplici attività nonché centri industriali e produttivi. Che sia solo uno stereotipo? O questi dati sono il segnale di una nuova tendenza che potrà in realtà pesare sulla popolazione lucchese?