Riceviamo, e pubblichiamo volentieri di seguito, l’intervento di un nostro lettore (Lettore ’40) sulla situazione politica complessiva e lucchese.
Caro Giorgio “ti scrivo, così mi distraggo un po’” (Lucio Dalla perdonerà).
Si legge che a Viareggio col Pd qualcosa ancora non va, fra gli sgambetti del presidente della Regione Giani e chi vorrebbe uscire dalla maggioranza (che ingrati, dopo averli portati a vincere).
Si legge anche il tuo giudizio molto negativo sulla classe politica di Lucca. E poi si sa, come accade sempre più, ci “saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età” (…) “e senza grandi disturbi qualcuno sparirà”.
Si legge, infine, che esponenti importanti di Forza Italia versiliese sono pronti a puntellare la maggioranza consiliare affinché tu possa proseguire nell’attività amministrativa.
Lasciamo perdere ogni commento. E tralasciamo altre citazioni come “Aspettando Godot” (e soprattutto non ci addentriamo nella crisi della civiltà occidentale, una guerra oggi ci basta).
Piuttosto desideriamo spostarci sul capoluogo per esprimere ammirazione – nonché un sentito e sincero applauso per la notevole performance – alla destra lucchese, che sta riuscendo in un’impresa assai difficile: non battere l’attuale centrosinistra.
Su “La Nazione” in cronaca, a firma Francesco Meucci, sotto il titolo: “Verso le elezioni – Un centrodestra incapace di stare insieme”, si legge: “L’incapacità di chiudere su un nome e la facilità con cui ogni ipotesi è stata affondata (clamoroso il caso di Luca Leone) hanno reso palese ciò che tutti sanno: il centrodestra a Lucca non riesce a stare insieme. Già fatica a livello nazionale, ma qui in città è del tutto impossibile”.
Fra l’altro girano voci dei soliti bene informati, che sfiorano il ridicolo. Ad esempio, quando mesi fa è stato lanciato un giovane “civico” promettente, Mario Pardini, lo si è fatto senza informare gli altri partiti. Risulta poi che appena qualcuno ha accennato a Leone, è stato affondato da quelli che in tanti consideravano suoi “fratelli” (e qui un grazie ai compagni di FdI dai compagni dell’altra parte è d’obbligo). E ora Santini, giustamente prudente, sta ricordando come cinque anni fa si chiuse l’asse con l’ex senatore Pera e la sua piccola cordata…
Ormai da tempo, in maniera clamorosa, assistiamo ad una sorta di gioco al massacro; si fa trapelare un nome sulla stampa così lo si fa subito fuori, senza che alcun rappresentante regionale o nazionale di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia intervenga autorevolmente (modalità di lavoro mutuata dalla recente, gloriosa, elezione del Presidente della Repubblica…).
Cui prodest?
In effetti non giova nemmeno al centrosinistra – che si è compattato dopo le primarie – perché il sistema bipolare funziona se i due contendenti partono dagli stessi nastri di partenza; se chi vince potrà essere stimolato da un’opposizione incalzante (per capirci, non esattamente come negli ultimi cinque anni). Facendo così viene svilito il principio dell’alternanza, e a rimetterci sarà la città.
Ultima annotazione: siamo ancora in tempo? Secondo il nostro modesto parere, no; però una volta all’anno è lecito impazzire (dicevano i latini “Semel in anno licet insanire”). A Viareggio sfilano i carri di Carnevale, la festa che si celebra proprio una volta l’anno… ma poi ci sarebbe perfino il primo aprile!
Lettore ’40
(Immagine di copertina intitolata “Gorilla Lettore” di Federico Feroldi)