San Lazzaro: il lebbrosario di Lucca

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Appena a tre chilometri dalle Mura urbane, nella parte sud della città di Lucca, esiste la Corte San Lazzaro. Oggi è un conglomerato tranquillo di abitazioni, che affaccia sull’autostrada A11 Firenze-Mare, eppure un tempo questa era un’area della città dove esisteva poco o nulla, una zona di campagna dove si coltivava il grano, ma dove risiedeva anche un ospitale che è stato di grandissimo supporto a tutta la comunità lucchese per moltissimi secoli. La sua storia è ricca e affascinante, e ci sono ancora tanti elementi che ci ricordano questo lontano passato, a partire dal maestoso portone che si affaccia su quello che attualmente è il viale san Concordio di Pontetetto. Questa porta indossa ancora con orgoglio i vessilli dei Beccafava e dei Guinigi – nobili famiglie lucensi – e per raggiungerlo era necessario oltrepassare un ponticello che sovrastava il canale Benassai-Penitese, il quale adesso è stato coperto dalla pista ciclabile che arriva fino alle Mura.

Appena dietro l’ingresso si staglia con armonica fierezza la chiesa romanica di San Lazzaro e dietro di essa tutti quei locali che erano adibiti all’accoglienza dei malati e dei bisognosi. Oggi la loro fisionomia è diametralmente cambiata, a seguito della tante modifiche compiute nei secoli, ma non è difficile immaginare come fossero nel passato. Si hanno notizie di questo ospedale già a partire dal 1232, dove viandanti e pellegrini trovavano rifugio, ma anche gli appestati potevano contare su un tetto e sull’assistenza.

Tantissimi storici, a partire dal lucchese Giovanni Sercambi, raccontano di come la città fu vessata dalla peste, infatti furono almeno dieci le epidemie di questa terribile malattia, ognuna delle quali fece migliaia di vittime. In questo scenario, San Lazzaro con la sua struttura diede supporto e aiuto ai tanti appestati. La solidità e la fortuna di questo complesso fu grazie a una gestione attenta, e a una serie di donazioni e ed eredità che permisero un’autonomia e uno sviluppo a tutto il complesso. Nel 1550 per ordine del Vescovo, i beni di San Lazzaro vennero uniti a quelli dell’ospedale cittadino San Luca, ma col passare del tempo questa struttura perse mano a mano la sua importanza, fino arrivare ai giorni nostri e alla sua attuale destinazione.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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