Turismo: alle porte una stagione ricca di incertezze

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Il turismo è sempre stato una delle risorse più importanti e soprattutto fiorenti per la nostra città.

Primavera, estate, autunno o inverno. Non c’è alcuna distinzione. Lucca è sempre una meta ambita dai turisti non solo per gli eventi che ogni anno offre, ma anche e soprattutto per la calda accoglienza, le attrazioni storiche e le peculiarità.

Sapevate che le Mura di Lucca sono il secondo maggior esempio in Europa di monumento costruito secondo i principi della fortificazione moderna, conservato completamente integro?

E’ sempre bello e opportuno ricordare le infinite risorse di Lucca, meta ambita da centinaia di migliaia di turisti che ogni anno vengono per ammirarne la bellezza esterna ma anche interna, andandone a visitare, laddove possibile, i passaggi sotterranei che raccontano pezzi della nostra storia cittadina.

Lucca e il turismo: un filo indissolubile da anni. Un connubio apparentemente immortale. 

Ma le recenti e ben note circostanze hanno rivoluzionato tutto, togliendo alla nostra amata città linfa vitale, prospettive di crescita e sopravvivenza. Alberghi e ristoranti vuoti, costretti ad aprire con misure di sicurezza decisamente penalizzanti e prenotazioni di una intera stagione cancellate, così come i maggiori eventi attrattivi.

Con il DPCM, in vigore dal 4 maggio, siamo entrati nella “Fase 2”, in cui si prevede un allentamento graduale delle misure restrittive varate nel decreto dell’11 marzo. Ristoranti, bar, parrucchieri, centri estetici e negozi commerciali hanno ripreso la loro attività tornando ad essere aperti al pubblico dando l’illusione di una lontana normalità. 

Gli alberghi, però, restano ancora vuoti. E la domanda sorge spontanea: quando si riaccenderà la speranza per tutte quelle persone il cui lavoro è direttamente collegato al settore del turismo?

Per riuscire a comprendere la situazione abbiamo intervistato due noti imprenditori locali che operano con successo da anni in questo settore: David Fanucchi, proprietario e manager della Coselli Collection, e Luca Floridia, titolare della Drive the Vintage.

La Coselli Collection è una realtà che gestisce e mantiene nel cuore della campagna lucchese sei incantevoli ville storiche. Gli affitti e i servizi annessi ne rappresentano il core business di lusso.

Per questa realtà l’arrivo del Covid-19, come ci racconta David Fanucchi, ha significato la chiusura delle strutture e la cancellazione o il rinvio di massa di tutte le prenotazioni: una intera stagione saltata.

Manca la sicurezza, non intesa come tutela, dal momento che – come afferma il proprietario – “sono state prese tutte le misure di sicurezza anti contagio Covid-19 previste dai protocolli; manca invece la sicurezza psicologica, dovuta soprattutto a questa forte incertezza nel futuro che condiziona non solo chi opera nel settore, ma anche i clienti che, preoccupati per la situazione, non riescono più a concedersi il relax di una vacanza per evadere da questa realtà mediatica diventata ormai troppo opprimente”.

Stessa situazione per la Drive the Vintage, una società giovane, nata nel 2018 dalla passione, appunto, per il vintage, del suo titolare. Oltre al noleggio di bici con le quali poter visitare la città, la Drive the Vintage organizza tour locali a bordo delle fiat 500 d’epoca, completamente restaurate nei minimi dettagli.

Come le porte rimaste chiuse delle ville Coselli Collection, anche i motori della Drive the Vintage si sono spenti con l’arrivo del Covid-19. Luca Floridia ha visto disdire tutte le prenotazioni, alcune direttamente, altre indirettamente, poiché erano una conseguenza delle cancellazioni dei soggiorni presso le strutture recettive con le quali collabora in stretta sinergia. E insieme ai motori, rischia di spegnersi anche la speranza, dal momento che l’orizzonte del risveglio di tutte le attività connesse al turismo rimane ancora incerto. 

E il governo? Quali aiuti sono stati dati a questo settore, forse il più colpito da questa epidemia? Sono stati fatti interventi pubblici e slogan pubblicitari da parte dello Stato; ma alla fine sono stati interventi concreti per la tutela di queste realtà? 

Dobbiamo chiaramente tenere conto della situazione paradossale che tutti ci siamo ritrovati ad affrontare; nessuno se lo aspettava, nessuno poteva prevedere un totale lock down, di conseguenza anche gli interventi sono risultati nulli o fortemente scarsi, praticamente inesistenti comparati alla forte perdita economica che questo settore si è visto infliggere con l’arrivo del virus e che continuerà a subire fino a che finalmente non riuscirà a ripartire.

Gli esercenti di questo settore auspicano che il governo prenda coscienza di quelle che sono le reali esigenze di tutti coloro che sono stati profondamente colpiti e che riesca finalmente a fornire gli aiuti necessari per la ripartenza, che al momento sono risultati nulli o del tutto insufficienti.

Il fattore che accomuna i due giovani imprenditori che abbiamo intervistato è la voglia di ripartire, la voglia di rialzarsi, di adattarsi e trovare un modo per continuare a fare il lavoro che amano, per tornare a vedere le ville della Coselli Collection piene di gioia e vita, per tornare ad accendere i motori della Drive the Vintage, per fare in modo che la nostra città torni a riempirsi di turisti che scaldavano i cuori di tutti noi lucchesi e rappresentavano il vero motore della nostra economia.

Per David Fanucchi la parola d’ordine per questa stagione sarà la “flessibilità”, ovvero cercare di trovare sempre un nuovo modo per andare incontro alle necessità e alle richieste dei clienti, a partire dalle proprie politiche di cancellazione, fino alle politiche di pagamento. L’obiettivo per loro sarà dunque quello di cercare di attrarre una fascia di clienti più ampia possibile, un’azione mirata al tamponamento dei danni subiti durante questa stagione.

Come diciamo qua a Lucca “Se non è zuppa è pan bagnato”; e il nuovo motto per Luca Floridia in questa turbolenta nuova stagione è infatti “sapersi adattare – spiega – perché solo così riusciremo a superare questo drammatico momento”. Luca sta riscrivendo quindi le regole del suo gioco: ha deciso di concentrarsi maggiormente sul pubblico interno e questa è la scintilla che gli ha fatto riaccendere l’entusiasmo, fondamentale durante questa ripresa. 

E’ stato un piacere ascoltare i loro racconti, a partire dalla rabbia e l’incertezza iniziale fino alla speranza per questa ripresa che tutti ci auguriamo arrivi presto. È ammirevole non solo la loro voglia di ripartire, ma anche e soprattutto questa forza di reinventarsi e di adattarsi a questo nuovo orizzonte nel quale il settore del turismo si è trovato ad essere catapultato. Nonostante il futuro incerto non si sono arresi e, insieme a noi, aspettano il giorno in cui finalmente la nostra Lucca tornerà ad essere piena di turisti: un giro di Mura, una vasca in Fillungo

Giulia Di Piero
Giulia Di Piero
Lucca, 1990. Una laurea in scienze della comunicazione. Che sia scritta, orale o fatta di immagini, poco importa. La comunicazione è sempre stata la mia passione, mi piace raccontare le cose in modo creativo e originale, da un nuovo punto di vista. LoSchermo per me significa dare voce a questa mia forte inclinazione.

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