A San Concordio si parla di bambini

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Torniamo a parlare di posizioni e contrapposizioni tra no-vax e pro-vax, grazie alla segnalazione di un nostro lettore che ci ha mandato alcune foto.

A San Concordio, davanti al plesso scolastico, è partita una singolare forma di dialogo / contrapposizione tra parti che ricorda tempi lontani: si tratta di messaggi scritti sui muri, nottetempo, dalle opposte fazioni. Un confronto che ricorda la politica ai tempi di “Beppone e Don Camillo”.

L’oggetto del contendere è di quelli che contano davvero: i nostri figli e la loro salute. Ossia, se è opportuno o no vaccinare i bambini.

È quindi da questa “preoccupazione di un bravo cittadino” che prende avvio il primo “murales” che invita, con modi garbati (“governo nazista”), a non far vaccinare i bambini per “salvarli” da una qualche possibile drammatica fine.

Una “manina” ha quindi pensato che tanto impegno meritasse una particolare “attenzione” e ha “emendato” qualche strafalcione contenutistico affinché il messaggio fosse più corretto: “nazista” è divenuto quindi “civile,” mentre “uccidono” è stato corretto con “salvano”.

Così tanto per dare un po’ di correttezza ai contenuti esposti al pubblico.

Noi non possiamo che dare il nostro plauso a chi ha tanto a cuore la verità da sentirsi in obbligo di puntualizzare l’ovvio: il fascismo era una cosa “un filino diversa” (checché ne dica l’area no-vax che forse la storia farebbe meglio a leggerla prima di citarla) e i morti per non aver fatto il vaccino sono qualcuno in più di quelli che hanno avuto complicanze per via dello stesso. Tipo 16 morti nel 2021 da reazione avverse al vaccino (età media 76 anni… vedete voi) contro 141’000 da COVID. Rapporto 1:10’000. Roba da scala di una cartina geografica più che da confronto di statistiche.

Eppure siamo a discuterne. Come se ci fosse qualche cosa da discutere quando i dati sono così chiari e definitivi.

L’unica obiezione comprensibile è: “ma se tanto i bambini non contraggono la malattia in modo grave, perché correre un rischio?”

Vogliamo quindi rispondere con alcune osservazioni a sostegno del perché vaccinare anche i bambini (parlando naturalmente alla parte di persone che si fanno domande per trovare risposte; gli altri, coloro che fanno domande per creare un paravento per scelte già fatte ma che non sanno motivare in alcun modo, beh, li lasciamo volentieri ai loro amletici dubbi esistenziali). Cercando quindi di essere costruttivi e portare elementi concreti alla riflessione.

Primo, e ovvio: i bambini si ammalano eccome e infettano anche chi poi non ha difese altrettanto buone (spesso in famiglia; spesso nonni e parenti anziani; spesso con prognosi assi meno fauste).

Secondo: in gran parte dei casi la malattia si rivela poco aggressiva nei bambini però, in percentuali basse ma tutt’altro che trascurabili, presenta un’aggressività significativa con rischi di infezioni opportunistiche e di complicanze varie.

Terzo: generalmente non si ammalano in modo grave e letale ma restano pesanti preoccupazioni sugli effetti che possono essere presenti (e che stiamo cominciando a vedere) come conseguenze della malattia. Dai danni ai tessuti (polmonari in primis) agli effetti del “long covid” che pare (da studi statunitensi) essere una conseguenza potenziale anche per i bambini.

Da ultimo una nota su come tutta la discussione abbia innescato un meccanismo di “ipersensibilità” che si spiega poco in termini logici.

Gran parte della popolazione non ha nessun problema a far fare ai propri figli decine (letteralmente decine) di vaccini in età pediatrica. Il che è un gran bene perché quei vaccini proteggono i nostri figli da più o meno rare conseguenze di malattie “generalmente” non particolarmente gravi (varicella, morbillo, rosolia, ecc.) ma che, in alcuni casi eccezionali, possono avere conseguenze serie (sebbene molto raramente letali). Ossia da malattie che hanno caratteristiche di severità meno importanti di quelle del COVID 19. Mentre i casi di effetti collaterali gravi o letali al vaccino sono dello stesso ordine di grandezza tra ciò che accettiamo senza problemi e i vaccini COVID.

Ma per il COVID si dice che “si debba essere prudenti” mentre per il resto siamo più razionali. Sarebbe bene che riscoprissimo che la “prudenza” senza la “ragione” è il peggiore dei mali.

Andrea Bicocchi @Andrea_Bicocchi

Andrea Bicocchi
Andrea Bicocchi
Imprenditore, editore de "Lo Schermo", volontario. Mi piace approfondire le cose e ho un'insana passione per tutto quello che è tecnologia e innovazione. Sono anche convinto che la comunità in cui viviamo abbia bisogno dell'impegno e del lavoro di tutti e di ciascuno. Il mio impegno nel lavoro, nel sociale e ne Lo Schermo, riflettono questa mia visione del mondo.

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