L’Ostello di San Frediano riapre i battenti. A darne comunicazione sono stati l’Assessore al Turismo, Stefano Ragghianti, e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Francesco Raspini, del Comune di Lucca. Un percorso iniziato alla fine del 2018 e che un anno dopo aveva visto la decisione di affidare la gestione dell’intera struttura alla società Ristogest di Lecco. Poi è arrivato il Covid a scombinare ogni piano e la riapertura, anche se parziale, è slittata ad aprile-maggio 2022.
L’Ostello di San Frediano è stato per anni punto di riferimento per migliaia di turisti, per la maggior parte giovani e giovanissimi (ma non solo), molti dei quali in cammino sui vari itinerari che caratterizzano la Toscana e, in particolare, il territorio di Lucca e della sua provincia. Una struttura antica, situata nel cuore del centro storico, a ridosso della Basilica di San Frediano, ma nonostante ciò molto ampia, in grado di offrire oltre 140 posti letto. Non solo, ampie sale comuni e lo spazioso giardino vista Mura hanno da sempre attratto i viaggiatori da ogni parte del mondo.
Eppure questo spazio nel corso degli anni è sempre stato poco valorizzato, se non in particolari occasioni, come il Lucca Comics & Games, che molte volte ha organizzato particolari performance o installato padiglioni esperienziali nel suo giardino.
Per il progetto di riapertura dell’Ostello il Comune di Lucca è andato ben lontano dalla sua stessa città, ma anche regione. La gestione della struttura è stata affidata, infatti, alla Ristogest srl, società con sede a Lecco, specializzata in ristorazione e ricettività, anche con progetti personalizzati sia per privati che per Pubbliche Amministrazioni o Enti pubblici.
Al bando, emesso agli inizi del 2019, avevano preso parte in totale 8 operatori, di cui 3 con sede a Lucca, una ad Altopascio, una di Palermo, una di Firenze e una della provincia di Varese. Alla fine l’ha spuntata Ristogest, il cui progetto ha raggiunto punteggio pieno (100/100) sia per la proposta tecnica che economica.
Indubbia la regolarità del bando e della sua esecuzione e ben contenti che finalmente una struttura così importante venga valorizzata, un certo sentimento di campanilismo porta a provare un po’ d’amaro in bocca per non essere riusciti a mantenere la gestione dell’Ostello all’interno del nostro territorio, attraverso la scelta di società nate e cresciute nel contesto cittadino e, quindi, in grado di comprenderlo a pieno.
Ad ogni modo, Ristogest si è aggiudicata la struttura con un contratto di locazione della durata di 7 anni del valore complessivo di 262850 € (37500 € all’anno) iva esclusa. Il progetto prevede che vengano realizzati una serie di lavori necessari a fornire ai futuri ospiti servizi aggiuntivi ricreativi, come una sala lettura, una ludoteca, un’area di meditazione, ma anche una lavanderia e un’officina in cui i cicloturisti potranno depositare e mantenere le proprie biciclette e mezzi di spostamento.
Il progetto, slittato per colpa della pandemia, sta per prendere ufficialmente il via. Ultimo imprevisto, per così dire, la necessità di alcuni lavori (per un totale di circa 80mila euro) per l’accessibilità, l’abbattimento di barriere architettoniche e l’adeguamento della struttura. Queste spese extra, non preventivate, saranno scalate dal canone di locazione nei prossimi 4 anni.
Nell’arco di 2-3 mesi l’Ostello dovrebbe avere tutte le carte in regola per poter riaprire, anche se in misura parziale; entro la fine del 2022, assicura l’Assessore Ragghianti, quanto previsto dal progetto originario sarà ultimato e l’Ostello potrà tornare ad accogliere i turisti a pieno regime.