I trentenni e le paure che accompagnano i grandi passi che si fanno a quest’età. L’oroscopo e il precariato, lavorativo ma anche sentimentale: la serie Netflix “Guida astrologica per cuori infranti” – che tratteggia e dissacra questi temi – vede come coprotagonista il lucchese Alberto Paradossi, con il quale abbiamo fatto una breve chiacchierata parlando della serie, della situazione del mondo di cinema e teatro e del suo futuro.
Pochi giorni fa c’è stato il tuo debutto su Netflix con la serie “Guida astrologica per cuori infranti”. Dicci qualcosa su questa tua ultima avventura professionale e descrivici il tuo personaggio: quali sono le sue caratteristiche e cosa ci hai messo di Alberto Paradossi?
Io interpreto Carlo Baresi, l’ex di Alice, che è la protagonista della serie. Carlo è un sognatore intellettuale che, a volte, a sognatore intellettuale ci si atteggia anche. Continua a considerare il suo lavoro di regista televisivo come temporaneo, ed è convinto che prima o poi riuscirà a girare un suo film. Adesso è fidanzato con Cristina, l’assistente del capo, i due aspettano un figlio e presto si sposeranno. Ma Carlo non è il personaggio solido che vuole far credere, non è per niente pronto a questo salto quantico e questo lascia spazio a momenti di egoismo infantile e di generale immaturità. In alcuni casi verrà visto pure come uno stronzo, ma credo che sia solo un maschio trentenne in crisi. Io ho cercato di mettere insieme e dosare queste caratteristiche e sfumarle, giustificandolo a volte per l’eccessiva confusione che ha in testa.
Credi all’oroscopo?
Non so se credo o meno all’oroscopo. Lo guardo con curiosità perché è un argomento trasversale e catalizzante. È sempre bello quando vedi qualcosa che accomuna persone provenienti da mondi e classi diverse tra loro. Però quando Paolo Fox ha detto che avrei avuto Saturno contro per due anni mi sono un po’ girati i coglioni.
Precariato giovanile: come viene trattato nella serie questo problema sociale?
Ho letto che molte testate, parlando della serie, hanno preso in considerazione questo aspetto. Personalmente non credo sia il tema preponderante, perché viene comunque trattato con il filtro di una “romantic comedy” che sposta l’attenzione su un precariato diverso, quello sentimentale. Non del tutto da mettere in secondo piano, ad oggi.
Netflix: com’è stato l’approccio, quali sono i vantaggi e quale futuro vedi per cinema e teatro?
Ho avuto la fortuna, per la prima volta, di passare molto tempo sul set. Questa è una cosa che mi è stata utilissima, anzi fondamentale. Grazie anche alle registe Bindu De Stoppani e Michela Andreozzi ho notato un mio cambiamento di approccio al lavoro e alla scena, e nell’arco delle sei puntate questo si nota. Sul futuro di cinema e teatro non so cosa dire, mi auguro che si possa giungere a una nuova situazione, perché anche quella pre-pandemica non era ottima. Se vuoi una previsione prova a chiedere a Paolo Fox.
Che progetti hai per il futuro?
Innanzitutto sono contento che Netflix abbia confermato la seconda stagione di “Guida astrologica per cuori infranti”, che a questo punto uscirà il prossimo anno. In questo momento sto girando un serie Rai, un “legal drama”, come la definiscono in Inghilterra. Si tratta infatti di un adattamento della serie “The Split” scritta da Abi Morgan (The Crown) uscita nel 2018 per la BBC.